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La RAI che non vedrai

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Franco Angeli Editore
Roma, 2007
Pagine: 208
ISBN: 9788846484550
Prezzo: Euro 20,00

Questo nuovo libro che Elio Matarazzo ci consegna è una fotografia ad alta risoluzione su una serie di progetti e di idee, del presente e del passato, che potrebbero trasformare (o avrebbero potuto farlo) il servizio pubblico radiotelevisivo in Italia. Propone alcune ipotesi di strutture organizzative sul più complesso mondo della comunicazione e analizza l’evoluzione della più grande azienda editoriale italiana, partendo dallo sviluppo del settore radio-televisivo fino ad arrivare alla tecnologia digitale.

Ci sono le proposte fatte nel 1996 quando il centro sinistra vinse le elezioni e cominciò delineare il cosiddetto “disegno di legge Maccanico”, che poi fu sdoppiato (i famosi “1021” e “1138”, dal numero d’ordine dei rispettivi testi depositati in Parlamento) e solo per metà realizzato; e ci sono le proposte del 2006, cresciute attorno alle linee guida e alle proposte di legge del nuovo ministro Paolo Gentiloni, esponente di un centrosinistra nuovamente vittorioso, sia pure per un’incollatura.

E’ una fotografia preziosa, in un’epoca in cui la grande disponibilità di testi e documenti digitali si accompagna al totale oblio di quelli che furono prodotti appena cinque anni fa, travolti da altre tonnellate di proposte e di polemiche. E che ci permette di descrivere il sistema televisivo italiano di questi anni in un modo forse diverso dal consueto.
(Dalla introduzione del Prof. Enrico Menduni)

Elio Matarazzo, dirigente RaiUno, autore televisivo esperto in architetture comunicative, Reti e Contenuti (informazione, cultura, spettacolo, informatica). Autore di molti saggi sulla comunicazione multimediale, nel 2005 ha pubblicato il libro “Son la mammina di tre gattini” Documenti e testimonianze di vita quotidiana nel movimento di resistenza in Val D’Orcia (1943 – 1944), Le Balze, Montepulciano, e nel 1998 RAI Idea e progetto, editore Liocorno, con saggi e articoli sulla comunicazione, cultura, spettacolo e progetti sulla RAI e su architetture comunicative. Dal 2006, docente e manager didattico del master in Professioni e formati della televisione contemporanea a Roma Tre. Dal 1987 ha lavorato a RaiTre con la direzione d’Angelo Guglielmi e dal 1995 lavora a RaiUno.

Teresa Di Maio

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