Web Sociology

di di Annalisa Buffardi |

Il Sapere nella Rete

BIBLIOTECH


Web Sociology

Carocci, Roma 2006
Pagine 208
ISBN 9788843039944
Prezzo 19.30

Prefazione di Derrick de Kerckhove

La diffusione di Internet ha rivoluzionato la pratica di ricerca scientifica. In maniera decisamente più agevole rispetto al passato, il ricercatore può accedere 24 ore su 24, 7 giorni su 7, alle principali fonti statistiche e documentarie, alla letteratura grigia e ai dati grezzi.

L’estrema rapidità di circolazione delle informazioni modifica le modalità di comunicazione all’interno della comunità scientifica, definendo nuove possibilità di contatto tra i ricercatori: alla tradizionale funzione di conservazione del sapere scientifico, il Web affianca quella di “conversazione” sui processi di ricerca. Network informali, reti istituzionali, iniziative Open Access rappresentano nuove forme di condivisione della conoscenza per una comunità che nella Rete in parte rinnova se stessa, in parte individua inedite modalità di accreditamento del pensiero scientifico.

Il volume presenta una riflessione teorica sugli scenari offerti dalla diffusione delle tecnologie digitali nel processo di costruzione delle conoscenze e, mediante una rassegna di siti dedicati alle scienze sociali, costituisce una guida pratica alle risorse scientifiche on line. Gli esempi empirici presentati nel corso del libro disegnano un quadro dell’innovazione digitale in atto nel processo di ricerca, mostrando come la sociologia si esprime nel Web e come il sapere e la conoscenza “attraversano” la Rete.
(dalla quarta di copertina)

Annalisa Buffardi è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Sociologia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Docente di Tecniche di eLearning, svolge attività di ricerca nel campo della comunicazione e delle culture digitali presso lo stesso Ateneo. Tra le sue pubblicazioni: “La cultura interattiva” (con L. Amodio, L. Savonardo, Napoli 2005), “Il pensiero digitale e l’arte della connessione. Conversazione con Derrick de Kerckhove” (Napoli 2004).