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Etica della comunicazione

BIBLIOTECH


Carocci editore, Roma 2006
Pagine 160
ISBN 88-430-3792-7
Prezzo 14.20

 

Oggi più che mai la comunicazione è un tema di grande attualità. I suoi processi, infatti, incidono profondamente sulla nostra vita e la modificano in modo radicale: per rendersene conto basta accendere la televisione, basta aprire un giornale.

 

Oggi più che mai, tuttavia, l’agire comunicativo richiede di essere definito, regolato, orientato. Bisogna far emergere i criteri in base ai quali chi comunica compie le sue scelte.

 

Il volume intende stabilire che cosa significhi comunicare bene e motivare all’assunzione, in ambito comunicativo, di alcune scelte piuttosto che di altre. In altre parole, si propone di dire come e perché comunicare, e soprattutto come e perché comunicare bene. Ancora: esso chiarisce che cosa significa “comunicare bene” e qual è il senso in base al quale possiamo decidere di farlo.

 

Tutto ciò interessa non solo gli addetti ai lavori – giornalisti, comunicatori -, ma chiunque, nella sua vita, sperimenti le urgenze e le difficoltà del comunicare. Ne risulta un libro per tutti: non solo perché noi tutti, in vari modi, già comunichiamo sempre, ma perché tutti possiamo interrogarci sulle condizioni, sugli scopi, sulle conseguenze del nostro agire comunicativo.
(dalla quarta di copertina)

 

Adriano Fabris è professore ordinario di Filosofia morale all’Università di Pisa, dove insegna anche Etica della comunicazione. Nella stessa Università è direttore del Master in Comunicazione Pubblica e Politica e del Centro interdisciplinare di ricerche e di servizi sulla comunicazione (C.I.Co.). Insegna altresì Etica della comunicazione al Master universitario toscano in Giornalismo e collabora con l’Istituto di Filosofia applicata di Lugano. Sull’etica della comunicazione ha pubblicato: “Comunicazione e mediazione interculturale” (a cura di, Pisa 2002), “Etica della comunicazione interculturale” (Lugano 2004), “Guida alle etiche della comunicazione. Ricerche, documenti, codici” (a cura di, Pisa 2004).

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