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Google Story

BIBLIOTECH


Egea, Milano 2005
Pagine 320
ISBN 88-238-3099-0
Prezzo 19.00

 

Prefazione di Roberto Vacca

 

Come imparare tanta matematica. Come inventare procedure informatiche innovative. Come beneficare milioni di persone. E come guadagnare miliardi di dollari senza spendere niente in pubblicità.

 

Larry Page e Sergey Brin non avevano un manuale che insegnasse tutte queste cose: studiavano a Stanford, nell’area della Baia di San Francisco, ed erano orientati solo ai due primi punti. Uno di loro aveva scelto come tesi di dottorato in Computer Science: “Come scaricare su computer tutto il contenuto del World Wide Web, non per forza bruta, ma in modo da renderlo utilizzabile”. Era una missione impossibile, eppure riuscirono a realizzarla in pochi anni e a raggiungere gli obiettivi citati sopra. Quel manuale, che non esisteva, lo ha poi scritto David Vise: è, appunto, “The Google Story“.

 

Chi dagli inizi ha cercato in rete dati, documenti, testi, biografie, nomi, titoli, ricorda le goffaggini antiche. Da Mosaic, Infoseek, Excite prendevamo testi in .txt senza immagini. Siamo andati meglio con Altavista, NorthernLight e Yahoo. Ma l’aumentata velocità di PC e di modem non sarebbe stata molto utile se non fosse stato possibile eliminare le irrilevanze usando un ricercatore automatico in rete che si concentra su oggetti davvero utili.

Per analizzare il contenuto dell’intera Rete, individuando documenti,immagini e oggetti e selezionandoli al meglio, Brin e Page dovettero risolvere due tipi di problemi. 

 

Il primo era: sviluppare un nuovo software capace di valutare automaticamente il valore dei documenti e la loro desiderabilità per utenti che cerchino in rete oggetti di interesse mediante una o più parole chiave. Già negli anni Novanta la Rete conteneva centinaia di milioni di documenti: nel 2005 siamo a oltre 13 miliardi. 

 

Il secondo compito, anche questo immane, consisteva nello spezzettare la ricerca fra migliaia di computer messi in parallelo. Il software innovativo per la ricerca doveva funzionare, quindi, su hardware speciale. Brin e Page costruirono gradualmente la rete di PC più grande mai realizzata con capacità di memoria mai vista. I singoli PC usati sono modificati e interconnessi da Google.
(dalla prefazione)

 

David Vise, vincitore del Premio Pulitzer per i suoi articoli sul Washington Post, è autore di tre libri, tra cui il bestseller “The Bureau and the Mole” (L’FBI e la talpa).

 

Mark Malseed, giornalista per il Washington Post e il Boston Herald, è noto per il lavoro di ricerca che ha fatto per “Piano d’attacco” e “La guerra di Bush“, i due recenti bestseller di Bob Woodward, il giornalista del Watergate.

 

Alessandra Gonzales

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