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Mamma, da grande voglio diventare una lavastoviglie!

BIBLIOTECH


Baldini Castoldi Delai, Milano 2004
Pagine 208
ISBN 88-8490-475
Prezzo 13.00

 

Questo è un libro che parla di pubblicità, ma non è un libro per iniziati o per addetti ai lavori, è invece un libro per il pubblico, scritto dall’interno del mestiere da un pubblicitario che ha fatto campagne annoverate fra i culti della pubblicità Made in Italy e che, come scrive Emanuele Pirella nella sua prefazione, «armato di queste credenziali gli verrebbe voglia di prendere a ciabattate almeno tre quarti della pubblicità italiana».

 

Roberto Gorla prende in esame la pubblicità reale, da quella che ieri ci ha fatto a pezzi il film in Tv a quella che oggi pretende di strapparci un sorriso con una barzelletta idiota. E di spot in annuncio e di annuncio in campagna, mette insieme le tessere di un mosaico che disegnano un mondo dove la professionalità è costantemente sottomessa all’opportunismo e la creatività, quintessenza del mestiere, non è spesso altro che un optional non richiesto. Ricco di proposizioni paradossali, ironiche seduzioni, giochi ed eleganze stilistiche, il libro fornisce al lettore, insieme alle risposte, gli strumenti per misurare un potere che, mentre pervade ogni momento della nostra vita e la condiziona, sembra aver rinunciato alla preziosa opportunità di arricchirla – pur nella persuasione al consumo – di intelligenza, etica e bellezza.

 

«Sappiamo quanto la pubblicità sia capace di influenzare non solo i comportamenti, ma i costumi, il linguaggio e il modo di pensare. Per questo c’è una certa responsabilità nel fare pubblicità, non molto diversa da quella di un giornalista, uno scrittore o un intellettuale. Il codice di autodisciplina pubblicitaria esige che la pubblicità sia “onesta, veritiera e corretta”. Il codice, purtroppo, non tutela il consumatore dalla pubblicità imbecille».
(dalla quarta di copertina)

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