Psicopatologia del cellulare

di di Luciano Di Gregorio |

Dipendenza e possesso del telefonino

BIBLIOTECH


Psicopatologia del cellulare

Franco Angeli, Roma 2003
Pagine 176
ISBN 88-464-4944-4
Prezzo   15.00

 

La società attuale è dominata dal continuo bisogno di essere in comunicazione con gli altri. Ovunque ci si trovi c’è sempre un telefonino che suona e qualcuno che risponde.

 

Da dove nasce la necessità di essere sempre in contatto con l’altro? Che funzione svolge il telefonino nell’offrire a tutti una continua reperibilità? Cosa lo rende uno strumento così indispensabile? Quali effetti può avere sulla nostra creatività e su quella di bambini e ragazzi? Si può parlare di una psicopatologia “da cellulare” o “del cellulare”?

 

Per dare risposta a queste domande, è necessario analizzare le diverse funzioni psicologiche che intervengono nella comunicazione e nell’interazione a distanza e come esse si modificano in base alle funzionalità tecniche e multimediali dei moderni telefonini.

 

Dalla difficoltà di relazione con il mondo e dall’incertezza dell’incontro affettivo con l’altro scaturisce la paura di non ricevere risposta alla nostra domanda d’amore o di interesse. Per questo ricorriamo immediatamente al cellulare: con un Sms sondiamo il terreno della disponibilità altrui e ci proteggiamo dai rischi dell’impatto emotivo diretto. Il cellulare ci permette continui viaggi nell’immaginario, durante i quali il sentimento d’insicurezza viene magicamente annullato. Ma da quei viaggi torniamo sempre meno “attrezzati” di prima per confrontarci con la realtà.

 

Non solo, i poteri dello strumento creano in noi una forma di dipendenza che si alimenta da sola con l’uso quotidiano: averlo diventa indispensabile, non averlo provoca ansia e disagio. 

 

In questo gioco di relazioni col mondo lo strumento tecnico sembra prendere il sopravvento sull’uso della mente, tanto da sostituire le funzioni cognitive dell’individuo e da diventare un possesso “tramite” personale, una sorta di protesi psico-tecnica. Il cellulare viene investito di significati affettivi che lo rendono un oggetto-feticcio e in breve ci si ritrova ad essere posseduti dal proprio possesso tecnico.

 

Queste sono solo alcune delle riflessioni da cui prende spunto l’autore e già da esse emerge quanto, oggi, sia fondamentale mettere in luce le valenze e le implicazioni psicologiche legate all’uso della telefonia mobile, così prepotentemente entrata nella nostra quotidianità.
(dalla quarta di copertina)

 

Luciano Di Gregorio , psicologo e gruppoanalista, svolge attività di psicoterapeuta a Milano. Socio ordinario della Società Gruppoanalitica Italiana (SGAI), è autore di numerosi articoli di settore; per i nostri tipi ha già pubblicato “Lo psicoanalista tascabile: istruzioni per orientarsi nella vita affettiva” (2000).