Commentario al codice dell’autodisciplina pubblicitaria

di di Ugo Ruffolo |

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Commentario al codice dell'autodisciplina pubblicitaria

Giuffrè Editore, Milano 2003
Pagine XIV 534
ISBN 881410171X
Prezzo 35.00

Il volume rappresenta la più recente, completa, esauriente e sistematica ricognizione e analisi della ormai pluridecennale giurisprudenza del Giurì e del dibattito in sede teorica e pratica sul corpo di norme autodisciplinari del C.A.P. (Codice di Autodisciplina Pubblicitaria).

Il volume offre, fra l’altro, una esaustiva ed approfondita esposizione di tutte le problematiche del diritto pubblicitario autodisciplinare, non tralasciando ogni opportuno approfondimento circa i rapporti tra sistema autodisciplinare e ordinamento statuale.

Il Codice di Autodisciplina Pubblicitaria ha lo scopo di assicurare che la pubblicità, nello svolgimento del suo ruolo particolarmente utile nel processo economico, venga realizzata come servizio per il pubblico, con speciale riguardo alla sua influenza sul consumatore. Il Codice definisce le attività in contrasto con le finalità suddette, e l’insieme delle sue regole costituisce la base normativa per l’autodisciplina pubblicitaria.

Il codice di autodisciplina pubblicitaria è vincolante per utenti, agenzie, consulenti di pubblicità, gestori di veicoli pubblicitari di ogni tipo e per tutti coloro che lo abbiano accettato direttamente o tramite la propria associazione.

Gli enti firmatari si impegnano a osservare ed a far accettare dai loro associati le norme del Codice stesso e dei Regolamenti autodisciplinari.

Per meglio assicurare l’osservanza delle decisioni dell’organo giudicante, gli organismi aderenti si impegnano a far sì che ciascun soggetto ad essi associato inserisca nei propri contratti una speciale clausola di accettazione del Codice, dei Regolamenti Autodisciplinari e delle decisioni assunte dal Giurì.

Agli effetti del Codice il termine ‘pubblicità’ comprende ogni comunicazione, anche istituzionale, diretta a promuovere la vendita di beni o servizi quali che siano i mezzi utilizzati, nonché le forme di comunicazione disciplinate dal titolo VI.
(dalla quarta di copertina)