Beneficiari inconsapevoli o inconsapevolmente vessatori?

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di Paolo Nuti

Presidente AIIP e VicePresidente Puntoit

Il 30 gennaio 2003 la Commissione Europea (Bruxelles) ha inviato al Parlamento Europeo (Strasburgo) una proposta di direttiva circa “misure e procedure volte ad assicurare il rispetto dei diritti di propriet&#224 intellettuale” (in gergo, IPR, Intellectual Property Rights).

Sotto il cappello di “propriet&#224 intellettuale” si spazia dal design alla topografia dei circuiti integrati, dai marchi di impresa al software per elaboratori, dalle banche dati alle biotecnologie, alla presentazione degli alcolici, fino al diritto di autore e di edizione comunemente inteso per le opere letterarie, musicali, cinematografiche, televisive per il quale si &#232 sviluppata una ampia legislazione specifica.

Nel riprendere in mano la materia per l”ennesima volta, la nuova direttiva si proponeva di promuovere una ulteriore armonizzazione delle diverse legislazioni nazionali tese a colpire la violazione dei diritti di propriet&#224 intellettuale “allorch&#233” (articolo 2, comma primo) “tale violazione &#232 commessa a fini commerciali o arreca un danno considerevole al titolare del diritto”.

Il 20 febbraio 2003 la “Commissione giuridica e per il mercato interno” del Parlamento Europeo ha nominato relatrice Janelly Fourtou, notoriamente molto impegnata nella difesa della propriet&#224 intellettuale ed in particolare del diritto di autore. Nomina che ha suscitato qualche commento malizioso a causa del fatto che la famiglia Fourtou &#232 particolarmente interessata ed esperta nella difesa della propriet&#224 intellettuale.

Il marito di Janelly, Jean-Ren&#233 Fourtou, &#232 infatti amministratore delegato del gruppo Vivendi Universal, che vuol dire, tra l”altro, Universal Music Group (la pi&#249 grande “music company” del mondo), Cegetel (il pi&#249 grande “nuovo operatore telefonico” francese con oltre 17 milioni di clienti di telefonia mobile, fissa e Internet), Canal+ (Pay TV via satellite, produzione e distribuzione televisiva e cinematografica), Vivendi Universal Games (leader nel settore dei videogiochi per PC e console).

La Fourtou si &#232 rimboccata le maniche e il 17 settembre ha presentato alla “Commissione giuridica e per il mercato interno” una relazione con proposte di emendamento destinate a suscitare parecchie polemiche. Innanzitutto scompare dall”articolo 2 e successivi ogni restrizione della normativa alla violazione per “fini commerciali”.

In secondo luogo, le “misure e procedure” che secondo l”articolo 3 del testo della Commissione Europea dovevano essere “Tali da privare i responsabili di una violazione di un diritto di propriet&#224 intellettuale del profitto economico tratto dalla violazione stessa” devono secondo gli emendamenti Fourtou “prevedere strumenti efficaci, proporzionati, adeguati alla violazione e tali da avere effetti dissuasivi , segnatamente privando i responsabili di una violazione di un diritto di propriet&#224 intellettuale del profitto economico tratto dalla violazione stessa”.

Il congiunto disposto di queste norme, con ogni evidenza pensate per difendere prima di tutto i titolari dei diritti offesi dalla pirateria via Internet, rende responsabile di una violazione anche il privato che realizza o detiene una copia personale. Anche del modello di una borsetta? E a che pro?

In estrema sintesi, l”impianto degli emendamenti Fourtou sembra avere come obiettivo quello di creare un quadro normativo nel quale le associazioni di categoria dei titolari dei diritti di propriet&#224 intellettuale avranno titolo e strumenti per richiedere a ciascuno il pagamento di un danno pari, quantomeno, al doppio dei diritti evasi. Con esazione a carico dello stato membro. Anche (vedi emendamenti all”articolo 17) quando l”autore della violazione non ne &#232 consapevole. Attenti quindi a tutti gli attach che vi arrivano via mail: cancellate tutto quel che non potete verificare, perch&#233 rischiate di essere inconsapevoli beneficiari del frutto di una violazione. Ma &#232 possibile essere cosi inconsapevolmente vessatori?

Per concludere: se la pirateria &#232 all”origine del caro CD, viva la lotta alla pirateria; se non lo &#232, la lotta alla pirateria resta comunque un atto di civilt&#224. Ma resta anche legittimo il dubbio che gli emendamenti Fourtou travalichino gli obiettivi di equit&#224 all”origine del progetto di direttiva. Un po” pi&#249 di equilibrio non guasterebbe.

(Il contributo di Paolo Nuti &#232 contemporaneamente pubblicato suAudioreview, numero 240, novembre 2003)

Per approfondimenti, consulta:

Archivio delle news sul Decreto Urbani, la Direttiva Europea e la Proprieta¿ intellettuale