Spam: gli Usa il Paese che ne produce di più. Sophos pubblica la ´sporca dozzina´

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Gli Stati Uniti risultano, ancora una volta, in cima alla classifica della ¿sporca dozzina¿, la classifica redatta dalla societ&#224 Sophos relativa alle prime dodici nazioni produttrici di spam.

I ricercatori dei SophosLabs, la rete globale di centri di analisi dei virus e dello spam di Sophos, hanno esaminato tutti i messaggi spam ricevuti nella rete globale di trappole per lo spam dal gennaio 2005 fino al marzo 2005. In seguito alle analisi, gli esperti hanno scoperto che gli Usa hanno esportato in questo periodo il 35,70% di tutto lo spam.

Seguono la Corea del Sud (24,98%) e la Cina (9,71% inclusa Hong Kong) e al 4° e 5° posto si piazzano Francia e Spagna con, rispettivamente, il 3,19 e il 2,74 per cento dello spam.

¿Anche se gli Stati Uniti sono responsabili di produrre pi&#249 di un terzo del volume totale dello spam, la percentuale &#232 in diminuzione¿, ha dichiarato Gregg Mastoras, senior security analyst in Sophos.

La percentuale di spam prodotto dagli USA &#232 scesa del 12% da gennaio rispetto alle altre nazioni, una tendenza dovuta al fatto che molti ISP stanno rafforzando le policy aziendali per assicurarsi che non forniscano consapevolmente servizi di rete agli spammer¿.

Mastoras ritiene che questo decremento nell¿invio di spam da parte degli Usa risieda nel successo del Can-Spam Act, la discussa legge anti-spamming entrata in vigore negli Stati Uniti il primo gennaio 2004.

¿Alcuni possono speculare e affermare che la legge CAN-SPAM abbia favorito lo spam, ma ad oggi non abbiamo alcuna prova che la diffusione dello spam sia correlata alla legge: il tempo ce lo sapr&#224 dire¿, dice l¿analista.

Cresce intanto l¿offensiva delle reti zombie: i PC compromessi da hacker o da autori di virus hanno generato oltre il 50% dello spam mondiale nel mese di marzo.

Secondo le rilevazioni di Sophos, molto dello spam inviato dai computer coreani &#232 stato attribuito a ¿computer inconsapevoli, che sono stati mutati in zombie da spammer di altre nazioni quali Cina, Russia e Stati Uniti¿.

Gli analisti dell”azienda per la sicurezza Ferris Research, hanno stimato che il costo dello spam in Italia ammonta a 1.4 miliardi di dollari.

A livello globale, Ferris stima che nel 2005 lo spam coster&#224 circa 50 miliardi di dollari. Di questi, 17 miliardi saranno persi solo dalle aziende statunitensi.

Per fermare lo spam e per evitare di far parte di questa previsione, Sophos afferma che il modo pi&#249 efficace per le aziende sia quello di adottare una difesa multilivello, unita all”implementazione di policy aziendali migliori sull”uso dell”eMail. (a.t.)

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