Legalizzare o reprimere? Si infiamma in Francia il dibattito sul P2P

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Europa


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Ad alcuni giorni dall¿esame parlamentare della Direttiva europea sul diritto d¿autore, si infiamma in Francia il dibattito che vede uno contro l¿altro i fautori della legalizzazione del peer-to-peer (P2P) e i produttori discografici, impegnati in un¿estenuante lotta contro gli utenti dei sistemi di file-sharing.

L¿Alliance Public-Artistes ha proposto al legislatore di adottare un dispositivo di ¿licenza globale¿ per legalizzare lo scambio di musica o di film sulle reti P2P.

Questa Alleanza raggruppa 15 organismi, tra cui le associazioni dei consumatori (UFC – Que Choisir, UNAF…) e alcune societ&#224 di gestione dei diritti degli artisti, l¿Adami e la SPEDIDAM.

Gli abbonati Internet pagherebbero un canone mensile che gli darebbe diritto a scaricare e scambiare file (musica, film di pi&#249 di 4 anni per lasciare il tempo di vendere le opere su supporto DVD) attraverso le reti P2P.

Questa remunerazione sarebbe poi divisa tra gli aventi diritto (artisti, autori e produttori).

L”Alliance suggerisce un canone mensile dai 4 ai 7 euro. Secondo uno studio di UFC – Que Choisir, un canone mensile di 5 euro determinerebbe una raccolta annua di 700-800 milioni di euro. Il montante totale rappresenterebbe il 40% del mercato totale dei Cd in due anni.

L”Adami ha recentemente pubblicato un sondaggio secondo il quale l¿83% degli utenti Internet sarebbe pronto a pagare un canone di questo tipo.

¿Il progetto di legge del governo non fa riferimento a Internet. Le nostre proposte sono state comunicate al ministero della Cultura e sono rimaste senza risposta¿, ha dichiarato Jean Vincent, consulente legale dell¿Adami.

Il progetto di legge relativo al diritto d¿autore, per conformarsi alla Direttiva europea, era inscritto all¿ordine del giorno dell¿Assemblea Nazionale del 6 e del 7 giugno. Ma l¿esame &#232 slittato a causa dei problemi legati al rinnovo del governo.

Per i membri dell¿Alliance, il sistema di licenza globale permetterebbe di mettere fine alla ¿logica conservatrice di repressione¿, rappresentata dalle azioni legali intentate dall¿industria discografica contro gli utenti del P2P.

Un¿industria discografica, aggiunge l¿Alliance, che si oppone con forza alla licenza globale.

Al contrario dell¿Alleanza, i produttori, che puntano allo sviluppo dei siti di downloading legale, ritengono il P2P responsabile dell¿incredibile crollo delle vendite che riguarda da diversi anni il mercato discografico.

Entrambe le posizioni si poggiano su studi e argomentazioni contraddittorie. Secondo lo SNEP (Sindacato nazionale, che raggruppa le major e le etichette indipendenti), una licenza che prevede una somma mensile di 10 euro non permetterebbe di coprire il 14% delle perdite registrate dal mercato.

¿Le licenze legali, come quelle che esistono per la musica¿ non possono essere che un¿entrata complementare¿, ha commentato Herv&#233 Rony, direttore generale dello SNEP, che paragona la licenza legale a una ¿mancia¿.

Per lo SNEP, “l¿introduzione di una simile licenza provocherebbe un cataclisma economico, culturale e sociale che la rende totalmente impraticabile¿.

Il relatore del progetto di legge, Christian Vanneste (UMP), condivide questa opinione, e ha spiegato che ¿Il meccanismo della licenza legale &#232 una soluzione facile ma demagogica, che legalizza il downloading illegale¿.

Raffaella Natale


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