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Campania e Puglia al centrosinistra, il Veneto al centrodestra
Con le tre vittorie nette dei favoriti si chiude in Veneto, Campania e Puglia l’ultima tornata di elezioni regionali del 2025. I risultati sono evidenti fin dai primi exit poll. Riassumendo, il neopresidente del Veneto Alberto Stefani (Lega) stacca lo sfidante Giovanni Manildo di oltre 35 punti percentuale (64,4% a 28,9%). Schiacciante anche la vittoria del centrosinistra nelle altre due regioni, con Roberto Fico (M5S) che in Campania si afferma su Edmondo Cirielli grazie al 60,6% delle preferenze contro il 35,7 dello sfidante e Antonio Decaro che in Puglia ottiene il 64% delle preferenze lasciando Luigi Lobuono al 35,1%. Sebbene il successo dei tre fosse ampiamente previsto, i dati delle vittorie superano le aspettative in ognuna delle tre Regioni dove, complice la bassa affluenza alle urne (43,6%), vengono premiati i governi uscenti.
“È stata una campagna elettorale bella, in mezzo alla gente”, esulta Stefani che nel ringraziare tutti i leader di centrodestra aggiunge: “Abbiamo mantenuto sempre ferma la correttezza e con uno stile che ha dato risultati significativi”. “Un risultato straordinario sopra ogni aspettativa” è il commento a caldo di Antonio Decaro che ammette “Sento il peso di questa responsabilità”. Da Decaro il ringraziamento ai leader della coalizione, a cominciare dalla segretaria dem Elly Schlein già dopo i primi exit poll, e un grazie particolare “per aver scelto me e avermi spinto alla candidatura quando all’inizio mi tremavano le gambe”. Schlein, Conte, Fratoianni e Bonelli dopo i primi dati si precipitano a Napoli, nel comitato elettorale dove parte la festa dei sostenitori di Roberto Fico che da vincitore lancia una frecciata al Governo: “Sono venuti qui tutti i Ministri, hanno promesso qualunque cosa con la forza dei ministeri. Quindi oggi questa Regione, questa maggioranza batte il Governo Meloni”.
In Veneto la Lega stravince: il Carroccio è primo partito con il 36,3%, seguito da FdI al 18,7% e dal Pd con il 16,6%. Nel centrodestra Forza Italia è al terzo posto con il 6,3%, mentre nel centrosinistra Avs è al 4,6% e il M5S al 2,2%.In Puglia è netta la vittoria del Partito Democratico, primo partito con il 25,9%, seguito da FdI al 18,7%. Nel centrosinistra la lista per Decaro presidente è al secondo posto con il 12,7%, segue il M5S con l’7,2%, Per la Puglia al 6,6%, Avanti-Popolari al 4,1% e Avs al 4,1%. Nel centrodestra, dopo FdI, al secondo posto si attesta Forza Italia con l’9,1%, seguita dalla Lega con l’8%, Noi Moderati-Civici con 0,8% e Puglia con noi-Dc con lo 0,1%. Vittoria netta del centrosinistra anche in Campania con il Pd primo al 18,4%; nel centrosinistra, seguono il M5S con il 9,1%, la lista del candidato Roberto Fico al 5,4%, Avanti Campania – Psi al 5,9%, Casa Riformista al 5,8% e Avs al 4,7%; nel centrodestra FdI è all’11,9% seguita da FI al 10,7% e dalla Lega al 5,5%.
Meloni punta alla legge elettorale. Presto si aprirà alla riforma
Il presagio di Matteo Renzi, a urne appena chiuse, rischia di avverarsi: “Da domattina Giorgia Meloni proverà a cambiare la legge elettorale. Perché con questa legge lei a Palazzo Chigi non ci rimette più piede”. A parte la conferma del Veneto con Alberto Stefani, il centrodestra mastica amaro e corre ai ripari. Le regionali hanno dimostrato che con le attuali regole del gioco e se resta unito, il campo largo può vincere e sfidare il centrodestra alle politiche del 2027. La maggioranza resta distante dai candidati vincenti (specie in Puglia e Campania), va in fibrillazione e non lo nasconde. È Giovanni Donzelli a spingere su una nuova legge elettorale e la giustifica con una maggiore stabilità di governo, chiodo fisso della premier che periodicamente rivendica i record di longevità del suo esecutivo.
“Se si votasse oggi non ci sarebbe la stessa stabilità che abbiamo ora” è la previsione del responsabile dell’organizzazione di FdI, “Noi crediamo che sarebbe utile averla”. E rivela: “È una riflessione che facciamo anche sulla legge elettorale, non ci sono dogmi ma crediamo che serva stabilità”. Insomma, la riforma del premierato, che è in letargo in Parlamento, non basta e ora va cercata una soluzione e magari un confronto. Parla Donzelli e tace Meloni che si limita a un messaggio pubblico ecumenico: la premier si complimenta con i tre neogovernatori e ringrazia i perdenti Edmondo Cirielli e Luigi Lobuono, nulla di più. Ma è difficile non immaginare, dietro le parole di Donzelli, la preoccupazione della leader di Governo. Più esplicita la condivisione di Antonio Tajani: sull’aereo che lo sta portando in Arabia saudita, il vicepremier azzurro rilancia il sistema proporzionale, su cui è “sempre stato favorevole” forte della sponda di una parte dell’opposizione altrettanto “favorevole”: la legge che immagina è simile a quella dell’elezione dei sindaci o dei presidenti di Regione con l’obiettivo di “dare più rappresentatività ai territori, perché oggi con i collegi i territori hanno avuto meno rappresentatività”.
Non si esprime invece Matteo Salvini, non è il momento per farlo. Il “suo” Veneto ha tenuto, segno che puntare i piedi con gli alleati per un candidato leghista è servito. E hanno pagato i numeri, almeno in Veneto. Il sorpasso a lungo evocato dai meloniani nel feudo di Luca Zaia, rispetto al Carroccio, non c’è stato, anzi, la Lega ha quasi doppiato i “cugini”. Merito probabilmente è proprio di Zaia: è lui ad aver salvato il partito, con la scelta di candidarsi capolista in tutte le province. Nei prossimi giorni saranno i numeri delle sue preferenze a dimostrarlo e chissà se col tempo potranno ribaltarsi gli equilibri nella leadership. Intanto, per Salvini, la parola d’ordine è “vince la squadra”.
Sarà una settimana decisiva per la manovra. Atteso il vertice di maggioranza
Archiviate le regionali, la maggioranza si concentra sulla legge di bilancio e in settimana terrà un vertice per chiudere sulle modifiche: contributo delle banche, casa, pensioni, forze dell’ordine, per chiudere l’accordo servirà una nuova riunione, la cui data non è stata ancora fissata, ma che potrebbe tenersi nella seconda metà della settimana, visto che la premier Giorgia Meloni e il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti sono impegnati nel vertice Ue -Unione africana in Angola. La riunione “conclusiva”, aveva preannunciato Palazzo Chigi dopo quella operativa ma non decisiva di giovedì scorso al termine del Cdm, con la premier, il titolare del Mef e il viceministro Maurizio Leo e i leader dei partiti e i capigruppo della maggioranza scioglierà il nodo dell’aumento ulteriore di 0,5 punti dell’Irap sulle banche, messo sul tavolo per far fronte alle modifiche, mentre la Lega preme per allargare il contributo e FI ha chiesto che venga riaperto il tavolo in modo da arrivare a una misura condivisa. Resterebbero comunque esclusi i piccoli Istituti.
Per sostenere gli investimenti delle aziende, l’ipotesi è rendere la misura sull’iperammortamento almeno biennale, dopo la richiesta di Confindustria e delle altre associazioni d’imprese di renderli triennali; per quanto riguarda il nuovo regime dei dividendi per chi ha meno del 10% delle quote, si va verso l’abbassamento della soglia che fa scattare la tassazione agevolata. Per le famiglie, in vista un correttivo sull’esclusione della prima casa dal calcolo dell’Isee, mentre l’aumento della cedolare secca sugli affitti brevi dal 21 al 26% sarebbe limitata a chi destina ad alloggio turistico più di tre immobili, una misura che placherebbe i malumori dei partiti ma che darebbe comunque il senso della stretta. Per il capitolo pensioni, occorrerà poi valutare la richiesta trasversale di prorogare Opzione donna, oltra a scongiurare l’aumento dell’età pensionabile al momento previsto per le forze dell’ordine. Infine, la rottamazione che la Lega vorrebbe ulteriormente allargare.
A fronte del pressing dei partiti, la regola dettata da Palazzo Chigi e Mef è “solo modifiche con coperture”, per mantenere invariati i saldi. Ecco allora, la possibile tassa sull’oro da investimenti (al 12,5 o al 13% secondo le proposte di Forza Italia e Lega) e la tassa da 2 euro sui piccoli pacchi, provenienti soprattutto dalla Cina, che servirebbe anche a contrastare l’arrivo dell’ultra fast fashion. Intanto oggi i senatori della Commissione Bilancio torneranno a riunirsi, è atteso il giudizio sull’ammissibilità degli oltre 400 emendamenti segnalati; andrà aperto il capitolo tesoretto, il fondo da 100 milioni per le modifiche parlamentari, che le opposizioni vorrebbero indirizzare verso una sola misura e una delle ipotesi è il sostegno agli affitti.
Alla Camera
L’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 9.30 per la discussione delle interrogazioni. Dalle 14.00 riprenderà il confronto sulla pdl sul delitto di femminicidio e altri interventi normativi per il contrasto alla violenza nei confronti delle donne e per la tutela delle vittime. A seguire dibatterà sul disegno di legge per la semplificazione e la digitalizzazione dei procedimenti in materia di attività economiche e di servizi a favore dei cittadini e delle imprese e sul ddl in materia di consenso informato in ambito scolastico.
La Camera Si confronterà sulla pdl in materia di assistenza sanitaria in favore dei cittadini iscritti nell’Anagrafe degli italiani residenti all’estero, residenti in Paesi che non appartengono all’Unione europea e non aderiscono all’Associazione europea di libero scambio e sulla pdl in materia di contrasto del bracconaggio ittico nelle acque interne. Esaminerà le mozioni volte alla tutela dei giornalisti e della libertà di stampa, il ddl di ratifica dell’Accordo tra Germania, Svizzera e Italia concernente misure di solidarietà volte a garantire la sicurezza dell’approvvigionamento di gas, sul ddl di ratifica dell’Accordo Italia-Svizzera relativo all’imposizione dei lavoratori transfrontalieri. Infine, dibatterà sulla pdl in materia di equiparazione del regime fiscale nell’applicazione dell’imposta municipale propria e dell’imposta di registro relativamente a immobili posseduti nel territorio nazionale da cittadini iscritti nell’Anagrafe degli italiani residenti all’estero e sulla pdl per il sostegno del diritto allo studio e per la prevenzione della dispersione scolastica.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali esaminerà il ddl per la regolazione dei rapporti tra lo Stato e la Diocesi ortodossa romena d’Italia e il ddl per la disciplina dell’attività di relazioni istituzionali per la rappresentanza di interessi. La Difesa si confronterà sul ddl sulla delega al Governo per la revisione della disciplina del Corpo militare volontario e del Corpo delle infermiere volontarie dell’Associazione della Croce Rossa italiana ausiliari delle Forze armate, sulla delega al Governo per la razionalizzazione, la semplificazione e il riassetto delle disposizioni in materia di ordinamento militare e sulla risoluzione per la razionalizzazione della gestione informatica del trattamento economico del personale delle Forze armate.
La Finanze esaminerà lo schema di decreto legislativo sull’adeguamento del testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria. La Ambiente svolgerà audizioni nell’ambito dell’esame della pdl per il recupero e la ricostruzione delle bilance da pesca e dei ricoveri per barchini del lago di Massaciuccoli e del Padule settentrionale. La Attività Produttive esaminerà e svolgerà audizioni sul ddl Pmi ascoltando, tra gli altri, i rappresentanti dell’AGCM, si confronterà sullo schema di Dlgs sul miglioramento dell’assetto del mercato dell’energia elettrica dell’Unione e dibatterà sul ddl Concorrenza 2025. La Affari Sociali svolgerà audizioni nell’ambito del ddl per l’appropriatezza prescrittiva e il corretto utilizzo dei farmaci per la disforia di genere.
Al Senato
L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 16.30 per esaminare il ddl, già approvato dalla Camera, in materia di violenza sessuale e di libera manifestazione del consenso, il decreto-legge in materia di ingresso regolare di lavoratori e cittadini stranieri, nonché di gestione del fenomeno migratorio e il ddl sulle disposizioni sanzionatorie a tutela dei prodotti alimentari italiani.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali esaminerà il decreto-legge in materia di ingresso regolare di lavoratori e cittadini stranieri, nonché di gestione del fenomeno migratorio. La Giustizia dibatterà sul ddl in materia di violenza sessuale e di libera manifestazione del consenso ed esaminerà e svolgerà audizioni sul ddl per la riforma della disciplina degli ordinamenti professionali. Infine, si confronterà sullo schema di Dlgs sull’individuazione delle Autorità competenti in materia di conservazione e produzione di prove elettroniche nei procedimenti penali.
La Esteri e Difesa dibatterà sul ddl per la revisione dei servizi per i cittadini e le imprese all’estero. La Politiche dell’Ue esaminerà l’Atto Ue sulle accise sul tabacco e sui prodotti correlati. La Bilancio proseguirà l’esame della Legge di Bilancio 2026 e dibatterà sullo schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di tributi regionali e locali e di federalismo fiscale regionale. (Segui la Legge di bilancio 2026 con Nomos)
La Cultura svolgerà audizioni sull’affare assegnato relativo alle prospettive e condizioni delle fondazioni lirico-sinfoniche e proseguirà l’indagine conoscitiva su povertà educativa, abbandono e dispersione scolastica. La Ambiente svolgerà audizioni ed esaminerà lo schema di Dlgs sul miglioramento dell’assetto del mercato dell’energia elettrica dell’Unione e svolgerà audizioni sul ddl per la valorizzazione della risorsa mare. A seguire, dibatterà sullo schema di Dlgs sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee), sullo schema di Dlgs sulla promozione dell’energia da fonti rinnovabili e sullo schema di Dlgs relativo alle batterie e ai rifiuti di batterie.
La Attività Produttive si confronterà sullo schema di Dlgs sulla responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde mediante il miglioramento della tutela dalle pratiche sleali e dell’informazione e sulla proposta di Regolamento Ue sulla politica agricola comune 2028-2034. La Sanità e Lavoro proseguirà l’esame del decreto-legge sicurezza sul lavoro e protezione civile e si confronterà sullo schema di Dlgs sui requisiti minimi di formazione per le professioni di infermiere responsabile dell’assistenza generale, dentista e farmacista e sullo schema di Dlgs sulla protezione dei lavoratori contro i rischi connessi con un’esposizione all’amianto durante il lavoro.


