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AIIP in difesa della crittografia insieme ad altre sessanta organizzazioni internazionali

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“Questa lettera arriva in un momento cruciale e rappresenta un segnale forte e inequivocabile e come AIIP, unica realtà italiana ad aver aderito, siamo stati tra i primi sostenitori”, ha commentato il presidente Giuliano Peritore.

L’economia digitale è ormai parte delle nostre vite. Acquistare il biglietto del treno, un biglietto per un concerto, consultare il saldo del proprio conto bancario, prenotare un volo, pagare una tassa, sono tutte attività ormai prevalentemente digitali online che, senza l’uso di meccanismi di protezione forte come la crittografia non sarebbero in grado di fornire garanzie sufficienti sia per la confidenzialità che per la sicurezza delle transazioni.

Ma per tentare di trovare soluzioni a problemi le cui soluzioni dovrebbero essere trovate nel mondo reale molti decisori politici ritengono che indebolire la crittografia, introducendo backdoor, nei servizi possa essere una soluzione.

Backdoor compromettono la sicurezza

Ma le backdoor compromettono sempre la sicurezza, e la sicurezza non riguarda solamente movimenti di valuta, riguarda anche accesso a sistemi digitali, protezione delle informazioni e soprattutto tutela del diritto costituzionale all’inviolabilità della libertà e segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione, un punto fermo e solido della nostra Costituzione.

Quale sarebbe il nostro atteggiamento al pensiero che qualsiasi comunicazione, anche social, anche dichiaratamente crittografata end-to-end, possa essere leggibile a terzi? Come potremmo dare affidabilità agli strumenti che utilizziamo?

E’ questo il contesto che ha spinto AIIP ad aderire, a fianco di altre sessanta organizzazioni, alla firma di una lettera a tutela dell’uso della crittografia, ritenendo che non esista esigenza che possa giustificare la neutralizzazione dell’art.15 della Costituzione, salvo naturalmente atti motivati dall’autorità giudiziaria.

Peritore: ‘Lettera arriva in un momento cruciale’

La lettera firmata da sessanta organizzazioni internazionali arriva in un momento cruciale e rappresenta un segnale forte e inequivocabile e come AIIP, unica realtà italiana ad aver aderito, siamo stati tra i primi sostenitori. Dopo quella che sembrava essere una retromarcia del Consiglio dell’Unione Europea sul regolamento CSAM, con l’abbandono dell’idea di introdurre la scansione obbligatoria dei contenuti scambiati sui servizi di messaggistica, stiamo purtroppo assistendo a una preoccupante inversione di tendenza.

In nome della cosiddetta “mitigazione del rischio”, infatti, i provider – in particolare gli OTT che gestiscono le principali piattaforme di messaggistica – potrebbero essere obbligati ad adottare misure intrusive per contrastare la pedopornografia online, fino a introdurre veri e propri controlli sulle conversazioni private degli utenti.

“Crittografia end-to-end non va indebolita”

Come AIIP, non possiamo che opporci fermamente a soluzioni di questo tipo, che rischiano di avere conseguenze devastanti per i diritti fondamentali. Oggi si invoca la tutela dei minori, che sosteniamo con forza; ma domani, lo stesso meccanismo potrebbe trasformarsi in un modello di sorveglianza di massa, erodendo progressivamente la libertà e la sicurezza di tutti, con il rischio di conseguenze inaspettate grazie all’uso di tecniche di intelligenza artificiale.

La lettera che abbiamo sottoscritto ribadisce un principio che deve rimanere intoccabile: la crittografia end-to-end non va indebolita, ma deve rimanere il presidio del diritto Costituzionale di segretezza delle comunicazioni. E costituisce la base non solo della nostra messaggistica quotidiana, ma anche della firma digitale, dei pagamenti elettronici e dei sistemi di certificazione da cui dipende la sicurezza dell’intera società digitale.”.

Non si tratta di tecnicismi o di temi per gli addetti ai lavori. Oggi la tecnologia è disponibile a tutti, utilizzabile in maniera facile, spesso senza che l’utente ne sia addirittura consapevole. E chi la utilizza ha la necessità di essere tutelato e di poter fare affidamento sui sistemi di comunicazione che il mercato gli offre.

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