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Data center, svolta UE: dal 2026 etichette obbligatorie su consumi e uso di rinnovabili

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L’Unione Europea si prepara a introdurre entro il 2026 un nuovo Regolamento che impone ai data center l’obbligo di riportare in modo trasparente i consumi di energia e acqua, insieme alla quota di fonti rinnovabili utilizzate. La misura rientra nella roadmap strategica della Commissione europea per integrare in modo sostenibile le infrastrutture digitali nel sistema energetico.

È ufficiale, entro il 2026 l’Europa pubblicherà un pacchetto normativo dedicato all’efficienza energetica dei data center. Tra le misure contemplate dal nuovo Regolamento, annunciato diverse volte e ormai in dirittura d’arrivo, trova spazio anche una specifica etichettatura obbligatoria, con lo scopo di riportare informazioni sul consumo di energia e acqua delle nuove infrastrutture digitali, nonché sul grado di utilizzo di fonti rinnovabili.

Una nuova roadmap per digitalizzazione, AI ed energia

Ad illustrare le novità in arrivo nel settore dei data center, è la Direzione generale per l’energia della Commissione Europea, che sta sviluppando una roadmap strategica per la digitalizzazione e l’IA nel comparto energetico. L’obiettivo dell’esecutivo europeo è, infatti, guidare l’integrazione sostenibile dei data center nel sistema energetico del Vecchio Continente, sfruttando il potenziale delle tecnologie digitali per rendere il sistema energetico più efficiente.

“I data center sono un’infrastruttura vitale che supporta il nostro uso sempre crescente di cloud storage, social media, intelligenza artificiale, servizi di streaming e altro ancora.

Sono anche un tema sempre più caldo nella transizione energetica, poiché consumano quantità significative di energia” si legge nella relazione del Dipertimento, che evidenzia in particolare il problema della sostenibilità dei data center.

Quanto consumano i data center?

Per avvalorare la sua tesi, l’organo direttivo della Commissione fa riferimento ai dati riportati dall’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), secondo i quali i data center sono responsabili di circa l’1,5%, ovvero 415 Terawatt-ora (TWh), del consumo annuo totale di elettricità nel mondo. Negli ultimi cinque anni questo valore è cresciuto del 12% annuo e le proiezioni indicano che è destinato a più che raddoppiare, raggiungendo 945 TWh entro il 2030, principalmente a causa della crescita significativa della capacità di calcolo utilizzata soprattutto per scopi legati all’IA.

Restringendo l’indagine alla sola Unione Europea, l’IEA stima che il consumo energetico dei data center nel 2024 abbia raggiunto i 70 TWh. Coerentemente con la tendenza globale, si prevede un aumento significativo nei prossimi anni, fino a circa 115 TWh entro il 2030.

Un trend che si scontra con gli obiettivi climatici

Nell’ambito degli sforzi globali per combattere, con azioni mirate, il surriscaldamento terrestre e il cambiamento climatico, l’elevato consumo energetico dei data center rappresenta senza dubbio una contraddizione oltre che una sfida.

I paesi dell’UE stanno, infatti, lavorando per raggiungere un ambizioso obiettivo di efficienza energetica, riducendo il consumo finale di energia di almeno l’11,7% entro il 2030. A livello internazionale, l’Europa è stata determinante nel guidare l’impegno globale per raddoppiare il tasso di miglioramento dell’efficienza energetica nel mondo, dall’attuale 2% a oltre il 4% entro il 2030, triplicando, oltretutto, la capacità mondiale installata di fonti rinnovabili.

In questo contesto, il fabbisogno energetico dei data center e le difficoltà generate dalla carenza di capacità elettrica disponibile, stonano pesantemente.

“Inoltre – ribadisce la Commissione – la sfida dei data center non si limita al loro crescente appetito energetico. Hanno anche un impatto significativo sull’ambiente e sul clima.

Un fattore importante è la grande quantità di acqua necessaria per il raffreddamento. Un altro sono le emissioni di CO₂, se le fonti di energia utilizzate non sono decarbonizzate”.

Non in ultimo, i data center dipendono da diverse materie prime critiche e generano una quantità significativa di rifiuti elettronici.

Trasparenza per affrontare le sfide

È dunque nell’interesse dell’Europa avere data center altamente efficienti dal punto di vista energetico e soprattutto sostenibili, in modo da non ostacolare la transizione energetica in atto. A tal fine, il Dipartimento energia della Commissione insiste sulla necessità di promuovere processi più trasparenti, in quanto la mancanza di dati reali sul consumo dei data center europei nell’ambito del dibattito pubblico, ha inciso non poco sulla valutazione del settore, limitandone fortemente la regolamentazione. 

Una banca dati europea

In risposta a questa esigenza, le recenti revisioni della legislazione UE sull’efficienza energetica hanno introdotto l’obbligo di monitorare e riportare le prestazioni energetiche dei data center. Ad oggi, una banca dati europea, preparata dalla Commissione, raccoglie e pubblica dati rilevanti sulle prestazioni energetiche e sull’impronta idrica dei data center con consumo energetico significativo.

Codice di Condotta UE per i Data Center

È stato poi istituito il Codice di Condotta UE per i Data Center, un’iniziativa volontaria che incoraggia operatori e proprietari di data center ad adottare best practice per ridurre il consumo energetico e promuovere la sostenibilità. L’ultima versione dell’elenco è stata pubblicata lo scorso marzo.

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