Alphabet, la holding di Google, ha avviato un’importante operazione finanziaria finalizzata al rafforzamento delle sue iniziative nel campo dell’AI, annunciando l’emissione di obbligazioni per un valore minimo di 3 miliardi di dollari.
Questa manovra rappresenta una delle più rilevanti azioni strategiche dell’azienda per sostenere gli investimenti nell’ampliamento delle sue infrastrutture tecnologiche, nello sviluppo di modelli linguistici avanzati e nell’integrazione dell’AI nei propri prodotti e servizi.
Secondo le fonti vicine all’operazione, Alphabet potrebbe estendere ulteriormente il volume dell’emissione, a seconda della domanda del mercato.
Le obbligazioni saranno distribuite in più tranche, con durate variabili, e i proventi saranno destinati principalmente a progetti legati all’espansione dei data center, alla ricerca sull’intelligenza artificiale generativa e all’acquisizione di competenze nel settore tramite startup e partnership.
Questo segnale chiaro della volontà di Alphabet di consolidare la propria posizione di leader nel comparto AI si inserisce in un contesto di crescente concorrenza globale, in cui colossi come Microsoft, Amazon e Meta stanno intensificando a loro volta gli investimenti nel medesimo ambito.
La decisione di ricorrere al mercato obbligazionario denota una strategia orientata alla crescita sostenibile, evitando di intaccare le riserve di liquidità dell’azienda. Inoltre, dimostra fiducia nella redditività futura degli investimenti in tecnologie emergenti.
L’operazione potrebbe essere interpretata anche come una risposta alla pressione degli azionisti, che richiedono una visione più audace e proattiva rispetto all’adozione dell’AI su larga scala.
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Almeno un artista generato da AI è apparso nelle classifiche Billboard nelle ultime quattro settimane
Nel panorama musicale contemporaneo, la presenza di artisti generati o assistiti dall’AI nelle classifiche Billboard sta diventando una realtà consolidata.
Secondo quanto riportato da Billboard, almeno sei progetti musicali basati su AI sono entrati nelle classifiche negli ultimi mesi, con almeno un artista AI presente ininterrottamente nelle ultime quattro settimane.
Questo fenomeno rappresenta un punto di svolta per l’industria musicale, che si trova ad affrontare una trasformazione profonda nei metodi di creazione e produzione.
Tra i nomi più rilevanti emerge Xania Monet, avatar AI ideato dalla cantautrice Telisha “Nikki” Jones, che scrive i testi e sfrutta la piattaforma Sumo per la composizione musicale.
I suoi brani hanno raggiunto posizioni di rilievo: ‘Let Go, Let God’ è arrivato al terzo posto nella classifica Hot Gospel Songs, mentre ‘How Was I Supposed to Know?’ ha raggiunto il ventesimo nella Hot R&B Songs.
Inoltre, Monet ha recentemente debuttato nella classifica Adult R&B Airplay, al trentesimo posto, diventando il primo caso noto di artista AI in quella categoria. Oltre a Monet, altri progetti AI includono ChildPets Galore, Unbound Music, Enlly Blue, Juno Sky e Breaking Rust, tutti autori di brani apparsi nelle classifiche digitali di vendita in generi diversi, dal gospel al rock al country.
L’uso dell’AI è stato verificato tramite strumenti come il rilevatore AI di Deezer e tramite dichiarazioni ufficiali sulle piattaforme di streaming.
La frequenza crescente di questi casi solleva questioni sul futuro dell’autenticità artistica, sulle dinamiche di scoperta musicale e sulla sostenibilità di un mercato sempre più influenzato da algoritmi e generazione artificiale.
L’industria musicale potrebbe presto dover ridefinire il concetto stesso di ‘artista’.
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