La partnership

Microsoft punta tutto sull’AI: operazione da 9,7 miliardi con IREN per i chip Nvidia

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In linea con le recenti mosse dell’amministrazione Trump, che punta a limitare l’export dei chip Nvidia per garantire un vantaggio competitivo alle imprese statunitensi, Microsoft ha siglato un accordo quinquennale da 9,7 miliardi di dollari con l’americana IREN, società specializzata in cloud computing e infrastrutture digitali. L’intesa mira a potenziare la capacità di calcolo necessaria a sostenere il boom dell’intelligenza artificiale, rafforzando la strategia del colosso di Redmond e consolidare la propria leadership nel settore.

Aumentare la capacità di calcolo per cavalcare il boom dell’intelligenza artificiale: è questo il cuore dell’ultima mossa miliardaria di Microsoft, che con un accordo da 9,7 miliardi di dollari con l’operatore di data center IREN rafforza la sua corsa all’AI.
Un’intesa che conferma la linea annunciata da Donald Trump, che lascia intendere un possibile inasprimento delle restrizioni all’export sulle tecnologie di intelligenza artificiale più avanzate: i chip di Nvidia non finiranno in mani straniere, ma resteranno a disposizione delle imprese americane. Non sorprende, dunque, che tra le clausole chiave dell’accordo Microsoft-IREN ci sia proprio l’accesso ai chip di nuova generazione del colosso californiano.

Il contesto in cui si inserisce l’accordo Microsoft-IREN

L’intesa, della durata di cinque anni, arriva a ridosso della pubblicazione dei risultati trimestrali delle Big Tech, che hanno messo in luce un dato inequivocabile: l’industria dell’AI è sempre più affamata di potenza di calcolo per sostenere applicazioni come ChatGPT, ma le infrastrutture attuali non bastano. È in questo vuoto che si stanno inserendo le cosiddette “neocloud companies”, come CoreWeave (CRWV.O) e Nebius Group (NBIS.O), nuove protagoniste del cloud computing basato sui processori Nvidia.

Grazie alla partnership con IREN, che gestisce data center in Nord America con una capacità complessiva di 2.910 megawatt, Microsoft potrà espandere la propria potenza computazionale senza costruire nuovi impianti né dover accedere a ulteriori forniture energetiche, due dei principali ostacoli che rallentano la crescita dell’intelligenza artificiale.
In più, l’accordo consentirà al gruppo di evitare investimenti diretti in chip destinati a svalutarsi rapidamente, man mano che sul mercato arrivano processori più potenti e performanti.

La risposta del mercato

La notizia ha subito acceso l’interesse degli investitori: le azioni di IREN (IREN.O) sono schizzate fino al +24,7%, toccando un massimo storico lunedì, per poi chiudere comunque con un rialzo di quasi il 10%. Anche Dell, che fornirà a IREN i chip GB300 di Nvidia e altra componentistica per un valore di circa 5,8 miliardi di dollari, ha visto il titolo crescere di circa l’1%.

Secondo quanto comunicato da IREN, i processori Nvidia verranno installati progressivamente entro il 2026 nel campus di Childress, in Texas, una struttura da 750 megawatt che ospiterà anche nuovi data center a raffreddamento liquido, progettati per offrire 200 megawatt di capacità IT critica.

Il prepagamento di Microsoft servirà inoltre a finanziare parte dell’accordo con Dell, ma l’intesa resta vincolata al rispetto delle tempistiche di consegna: in caso contrario, il contratto potrebbe essere annullato.

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