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Aschbacher (ESA): “Subito un lanciatore riutilizzabile per sfidare SpaceX”

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Il direttore dell’Agenzia Spaziale europea chiede maggiore impegno agli Stati dell’Unione: “c’è da recuperare molto terreno, ma siamo sulla strada giusta”.

Il direttore dell’ESA Josef Aschbacher segna la strada: “Dotarsi al più presto di un proprio lanciatore riutilizzabile

La conquista dello Spazio passa per i lanciatori e in particolare per i lanciatori “riutilizzabili”, ha spiegato il direttore dell’Agenzia spaziale europea (Esa), Josef Aschbacher, in un’intervista rilasciata all’Agence France Press (AFR).

L’obiettivo è “dotarsi al più presto di un proprio lanciatore riutilizzabile per raggiungere la SpaceX del miliardario Elon Musk”.

La Nuova Economia dello Spazio ha creato uno squilibrio finanziario e geopolitico impensabile fino a qualche tempo fa: le agenzie governative si trovano nella scomoda posizione di dover competere con dei privati, nello specifico con uno degli uomini più ricchi del mondo.

L’Esa però non ha alternative. Avere o meno sistemi di lancio avanzati ed efficienti è la via maestra per l’accesso autonomo allo Spazio e prima ancora all’orbita bassa terrestre, che al momento è il target strategico per chiunque miri alla leadership in questo settore.

L’Ariane 6 non basta per recuperare il terreno perduto su SpaceX

L’Europa è indietro, come ha sottolineato Aschbacher, “c’è da recuperare molto terreno, lo sappiamo”, ma “siamo sulla strada giusta”, ha precisato.

Si punta all’Ariane 6, una tecnologia di punta, ma al momento non riutilizzabile, quindi non vantaggioso nella competizione con il Falcon 9 di SpaceX.

Ariane 6 è la versione più recente della serie di lanciatori Ariane, che sostituisce il predecessore Ariane 5 e presenta una progettazione modulare e versatile in grado di lanciare missioni dall’orbita bassa terrestre e ben oltre, nello spazio profondo.

Finora, SpaceX ha lanciato 129 razzi nel 2025: 125 Falcon 9, zero Falcon Heavies e quattro Starship. L’obiettivo della società di Musk è raggiungere 175-180 lanci all’anno e questo solo per i Falcon. Numeri che implicano un impegno straordinario da parte dei Paesi europei, soprattutto in termini di investimenti.

Il “cambio di paradigma”

Ariane 6 è un razzo eccellente, molto preciso“, ha affermato Aschbacher all. “Abbiamo già effettuato tre lanci“, e ne sono previsti altri due entro la fine dell’anno, ha aggiunto. Nonostante l’Ariane 6 e il nuovo, più piccolo, lanciatore Vega C, siano finalmente decollati, l’ESA ha deciso di effettuare un “cambio di paradigma“, ha affermato il direttore, “la prossima generazione di lanciatori sarà diversa”.

L’ESA ha già annunciato la rosa di cinque aziende aerospaziali europee che presenteranno un’offerta per costruire il primo sistema di lancio di razzi riutilizzabile del continente. Aschbacher ha affermato che il numero verrà molto probabilmente ridotto a due, o “addirittura a uno“.

L’Unione Europea sta progettando di creare una propria costellazione di satelliti Internet denominata IRIS2, la cui entrata in funzione è prevista per il 2030.

Appuntamento a Brema il 26-27 novembre prossimi per la ministeriale dell’ESA

C’è da infondere un po’ di ottimismo a chi si appresta a prendere parte alla ministeriale dell’Agenzia spaziale europea (CM25) che si terrà a Brema il prossimo mese (26-27 novembre).

Come ha spiegato lo stesso direttore nei giorni scorsi: “Il CM25 è più di un semplice incontro ministeriale: è un momento per prendere decisioni radicali. Segna l’inizio di una maratona di tappe fondamentali in materia di bilancio e politica, tra cui il Consiglio ministeriale dell’ESA del 2028 e il quadro finanziario pluriennale (QFP) 2028-34 della Commissione europea, che daranno forma alle ambizioni spaziali a lungo termine dell’Europa”. 

Un momento chiave per le ambizioni spaziale dell’Unione europea, “per scegliere l’ambizione invece dell’esitazione, la leadership invece del ritardo e la visione invece dell’autocompiacimento, se avremo il coraggio di coglierla”, ha sottolineato Aschbacher.

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