emilia-romagna

Le infrastrutture di rete Lepida a supporto degli operatori Tlc che operano in aree in digital divide

di |

Gli operatori che collaborano con Lepida sono quasi 50. Le novità riguardano la possibilità di mettere a disposizione capacità di trasporto in aree fragili, così da garantire continuità di servizio anche in caso di interruzioni, sfruttando percorsi alternativi.

Lepida ha lavorato molto per rendere le infrastrutture che ha realizzato per la Pubblica Amministrazione completamente disponibili agli operatori Tlc che operano in aree in digital divide. Questo per fare in modo che anche cittadini e imprese possano beneficiare degli investimenti che il settore pubblico ha realizzato innanzitutto per servire se stesso, soprattutto in tutte quelle situazioni in cui il mercato non è in grado di garantire una risposta.

In questo contesto Lepida ha messo a disposizione servizi accesi e spenti, tipicamente in montagna, ma non solo. Accesi laddove l’operatore abbia bisogno di banda o trasporto, spenti quando ha la capacità in proprio di accendere una fibra ottica tra due punti.

In mezzo a questi due estremi vi è poi la possibilità di fornire lunghezze d’onda, che permettono di utilizzare fibre equivalenti su infrastrutture condivise e riservare così a ciascun Operatore un canale dedicato.

L’approccio che ha guidato queste attività è sempre stato quello di non entrare in concorrenza con i mercati già serviti, ma al contrario di creare opportunità laddove il fallimento del mercato fosse evidente. Grazie a questa impostazione, nel tempo gli operatori che collaborano con Lepida sono diventati quasi cinquanta, fruendo di servizi diversificati.

Oggi, proprio su richiesta di questi operatori, si sta lavorando per ampliare ulteriormente l’offerta.
Le nuove prospettive riguardano, ad esempio, la possibilità di mettere a disposizione capacità di trasporto in aree fragili del territorio, così da garantire continuità di servizio anche in caso di interruzioni dovute a eventi imprevisti sfruttando percorsi alternativi sulle infrastrutture Lepida.

Un altro fronte riguarda l’ottimizzazione dei contenuti attraverso meccanismi di caching ospitati presso il punto di interscambio di Bologna (BOIX), che consentono di ridurre ritardo e jitter e migliorare la qualità della fruizione.

Parallelamente si sta lavorando sulla fornitura di banda Internet a bassa latenza, resa possibile dalle connessioni con operatori tier 1 e con i punti di interscambio neutrali sviluppati nel tempo.
Non meno importante è il progetto di introdurre strumenti di mitigazione degli attacchi DDoS, così da filtrare traffico malevolo che potrebbe compromettere la raggiungibilità di siti e servizi, insieme a una revisione delle modalità di consegna della banda: pur mantenendo il concetto di capacità garantita, si punta a liberalizzare l’utilizzo oltre la soglia contrattualizzata fino al massimo consentito dalla rete.

Tra le novità in discussione vi è anche la graduale introduzione di profili di connessione a banda non simmetrica e non garantita, che si stanno imponendo sul mercato come modello di riferimento per specifiche tipologie di utenza.

Infine, Lepida sta valutando nuove forme di supporto ai piccoli operatori locali, favorendo la loro interazione con i concessionari delle infrastrutture pubbliche e valorizzando gli investimenti anche in aree scarsamente popolate o con domanda ridotta.

Lo stesso approccio si applica alle zone che avrebbero dovuto essere coperte dai vari piani nazionali ma che, per ragioni diverse, risultano ancora prive di servizi adeguati.

Tutto questo prevede prossimamente l’attivazione di una struttura organizzativa che operi esplicitamente per meglio definire e implementare i modelli sopra delineati.

Leggi le altre notizie sull’home page di Key4biz