Avviato VQL, il nuovo computer quantistico europeo
È stato inaugurato a Ostrava, in Repubblica Ceca, presso il centro di supercalcolo IT4Innovations (Technical University of Ostrava), VLQ, il nuovo computer quantistico europeo finanziato dall’EuroHPC Joint Undertaking (JU) e frutto di una collaborazione internazionale che coinvolge otto Paesi: Repubblica Ceca, Finlandia, Svezia, Danimarca, Polonia, Norvegia, Belgio e Paesi Bassi.
Alla cerimonia hanno partecipato figure di primo piano delle istituzioni europee, tra cui Rafal Duczmal, presidente del Consiglio direttivo di EuroHPC JU, e Anders Jensen, direttore esecutivo di EuroHPC JU, sottolineando il carattere strategico e fortemente paneuropeo dell’iniziativa.

Che cos’è VLQ e come funziona?
VLQ è un computer quantistico basato su qubit superconduttivi, fornito dalla finlandese IQM Quantum Computers e ospitato dal centro di Ostrava. La macchina dispone di 24 qubit fisici disposti in una topologia a stella collegata a un risonatore centrale.
Questa architettura riduce al minimo le operazioni di scambio tra qubit (swap operations), migliorando l’efficienza complessiva e permettendo l’esecuzione di calcoli quantistici più complessi.
VLQ non sarà un sistema isolato: sarà integrato con Karolina, il supercomputer EuroHPC già operativo a Ostrava, per offrire agli utenti europei una architettura ibrida classico-quantistica. Una sinergia che permetterà di sperimentare algoritmi avanzati come il Quantum Machine Learning (QML), con potenziali accelerazioni esponenziali rispetto al solo calcolo tradizionale.
Il sistema è ancora in fase di calibrazione, ma sarà reso disponibile entro la fine dell’anno per la comunità europea – dal mondo accademico alle imprese, fino al settore pubblico – con l’obiettivo di stimolare ricerca, innovazione e nuove applicazioni industriali.

Perchè chiamare un computer quantistico VLQ?
Il progetto ha richiesto un investimento complessivo di circa 5 milioni di euro, cofinanziato al 50% dall’EuroHPC JU e per il restante 50% dal consorzio LUMI-Q, che riunisce 13 partner nei già citati otto Paesi europei.
Il nome VLQ porta in sé diversi riferimenti: V come VSB (Technical University of Ostrava), L come LUMI-Q e Q come Quantum Computing. In ceco, inoltre, “vlk” significa lupo, un richiamo diretto al simbolo del supercomputer LUMI in Finlandia – tra i più potenti al mondo – che rappresenta la sostenibilità energetica grazie al funzionamento con energia idroelettrica priva di emissioni, raffreddamento a liquido e recupero del calore per il teleriscaldamento locale.
In cosa consiste la strategia quantistica europea
Con VLQ, salgono a sei i computer quantistici già acquisiti dall’EuroHPC JU in diversi Paesi europei, tra cui l’EuroQCS-Italy a Bologna. Il primo, PIAST-Q, è stato inaugurato in Polonia lo scorso giugno.
La strategia europea è chiara: distribuire diversi sistemi quantistici complementari, integrati ai supercomputer esistenti, per offrire agli utenti la più ampia varietà possibile di tecnologie. Non un unico modello, ma un ecosistema che include: simulatori quantistici analogici basati su atomi neutri; sistemi a ioni intrappolati; circuiti superconduttivi come VLQ; soluzioni basate su fotoni e sistemi adiabatici per routine di annealing.

A questi si aggiungono i due simulatori quantistici del progetto HPCQS, ospitati da GENCI in Francia e dal Jülich Supercomputing Centre (JSC) in Germania, oggi in fase di calibrazione.
All’inizio di settembre è stato inoltre avviato il processo di procurement per un nuovo computer quantistico EuroHPC che sarà ospitato nei Paesi Bassi, gestito da SURF.
L’Europa accelera sulla corsa quantistica
La corsa globale al quantum computing vede Stati Uniti, Cina e altre potenze già attive con investimenti miliardari. L’Unione europea, attraverso EuroHPC JU e con il sostegno degli Stati membri, sta puntando su un modello collaborativo e federato che mira a garantire sovranità tecnologica, accesso condiviso e sostenibilità.
VLQ rappresenta dunque non solo un passo tecnologico, ma anche politico e strategico: la dimostrazione che l’Europa è pronta a competere in uno dei settori più promettenti e trasformativi della nuova economia digitale.
