Misure anti-spooofing dell’Agcom, i primi numeri
Dal 19 agosto scorso, con l’entrata in vigore delle misure anti-spoofing introdotte dall’Agcom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, sono già stati registrati i primi risultati concreti nella lotta alle chiamate fraudolente che colpiscono milioni di utenti italiani.
Secondo i dati parziali trasmessi dagli operatori di telecomunicazioni, in poche settimane sono state intercettate e bloccate circa 43 milioni di chiamate provenienti dall’estero con CLI di rete fissa alterato, pari a una media di 1,3 milioni di tentativi di spoofing al giorno.
Il dato complessivo rappresenta il 5,74% delle chiamate ricevute dagli italiani nel periodo monitorato, ma in alcune giornate iniziali la quota di traffico falsificato ha raggiunto picchi vicini al 60%.
Capitanio (Agcom): “Aspettiamo secondo step di novembre, quando bloccheremo anche telefonate truffa e spam da mobile”
“Un risultato straordinario che dimostra come un sistema di regole efficaci e innovative possa rispondere a una richiesta che milioni di italiani giustamente avanzavano da tempo. Prima di eccedere con l’entusiasmo, però, aspettiamo il secondo step di novembre, quando bloccheremo anche le telefonate truffa e spam veicolate da numeri mobili“, ha dichiarato Massimiliano Capitanio, Commissario Agcom.

Con la delibera n. 106/25/CONS, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha imposto agli operatori l’adozione di filtri per contrastare lo spoofing, pratica che consiste nella manipolazione del CLI (Calling Line Identification), ovvero il numero che appare sul display dell’utente. Un meccanismo fraudolento che impedisce l’identificazione reale del chiamante, rendendo impossibile la richiamata e favorendo truffe o attività illecite.
Le azioni di contrasto si sono concentrate innanzitutto sul traffico telefonico proveniente dall’estero, da cui origina la gran parte del fenomeno. Dal 19 agosto i blocchi sono operativi per le chiamate con CLI fisso nazionale falsificato, mentre per quelle con CLI mobile l’attivazione dei filtri è prevista entro il 19 novembre 2025, per consentire agli operatori un’implementazione tecnica più complessa.
L’efficacia delle misure
Il monitoraggio dei flussi telefonici ha evidenziato una riduzione strutturale dei tentativi di spoofing già a partire dall’attivazione del blocco. I dati mostrano inoltre una forte variabilità settimanale: nei weekend e nella settimana di Ferragosto si osserva un calo significativo delle chiamate fraudolente, coerente con la diminuzione delle attività commerciali e di telemarketing che spesso rappresentano il veicolo dei tentativi di truffa.
Il numero di chiamate bloccate varia anche da operatore a operatore: poiché le misure di filtraggio sono identiche per tutti, la differenza dipende soprattutto dalla diversa composizione del traffico internazionale che ciascun operatore gestisce.
Il rischio di un’evoluzione dello spoofing
L’Agcom sottolinea che, sebbene i primi risultati confermino l’efficacia del sistema di filtraggio “alla frontiera” della rete nazionale, il fenomeno potrebbe presto spostarsi verso nuove forme di manipolazione, come l’uso di CLI mobili italiani o di numerazioni internazionali di Paesi terzi.
Per questo motivo l’Autorità ritiene fondamentale rafforzare le attività di informazione e sensibilizzazione rivolte ai cittadini, alle associazioni dei consumatori e ai media, così da renderli consapevoli sia delle contromisure adottate sia delle possibili evoluzioni delle tecniche utilizzate dai truffatori.
Uno strumento di protezione per milioni di utenti
L’intervento di Agcom rappresenta un passo cruciale nel contrasto allo spoofing, una pratica che negli ultimi anni ha assunto dimensioni preoccupanti, con gravi ripercussioni sulla fiducia degli utenti verso le comunicazioni telefoniche. I dati iniziali – 43 milioni di chiamate bloccate in poche settimane – confermano la rilevanza della misura e aprono la strada a un sistema di protezione più solido, che sarà ulteriormente rafforzato con l’entrata in vigore dei blocchi sulle numerazioni mobili.
La sfida ora sarà anticipare le nuove strategie dei soggetti che operano dall’estero in maniera illecita, evitando che il fenomeno si sposti su altri canali e continui a colpire cittadini e imprese italiane.