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Ddl Attività subacquee approvato al Senato. Musumeci: “Colma un vuoto legislativo”

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Il lavoro che dovrà svolgere la futura Agenzia per la sicurezza delle infrastrutture sottomarine. Il testo è di 35 articoli per regolamentare accessi, rischi e standard nelle profondità marine. L’importanza dei cavidotti.

Musumeci: “Spazio sottomarino assume centralità negli interessi militari e civili senza precedenti

L’Aula del Senato ha approvato in prima lettura, con i voti favorevoli della maggioranza (Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia), il Disegno di legge sulle attività subacquee, un provvedimento strategico per la sicurezza delle infrastrutture marine. Il testo, composto da 35 articoli, passa ora all’esame della Camera dei deputati.

L’Aula del Senato ha approvato il disegno di legge sulla sicurezza della dimensione subacquea. Ringrazio la maggioranza, l’opposizione, e la relatrice Simona Petrucci, per la passione e l’attenzione con cui hanno seguito l’iter parlamentare del ddl.
Un provvedimento che colma un vuoto legislativo mentre quello spazio sottomarino assume una centralità negli interessi militari e civili senza precedenti
”, ha dichiarato sui social il Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci.

Musumeci ha anche ricordato che “si tratta di una normativa fra le prime adottate da Paesi dell’Unione europea e certamente comporterà anche un confronto, che mi auguro franco e sincero, con la Commissione e il Parlamento europeo per la dimensione internazionale che la materia assume anche in ordine alla sicurezza nazionale“.

Il ministro Musumeci, da noi intervistato in occasione della consegna del Premio “Underwater” a Next 2025, corporate summer party del Gruppo editoriale ‘Supercom’, aveva spiegato la centralità di questo provvedimento e del dominio subacqueo in generale, “con mio DDL evitiamo il Far West nel dominio subacqueo“, “risorsa culturale, scientifica ed economica”, che rappresenta oggi una rete di dorsali su cui viaggia il 98% del traffico internet mondiale, mentre si stima in 10 trilioni di dollari il valore delle transazioni finanziarie che vengono effettuate tramite queste infrastrutture sui fondali di tutto il pianeta.

L’Agenzia per la sicurezza delle attività subacquee

Come illustrato in Aula dalla relatrice Simona Petrucci (FdI), il Ddl si inserisce nel quadro del Piano del Mare 2023, delineando un primo impianto normativo organico per le attività subacquee con finalità civili, industriali e ambientali. Sono escluse dal campo di applicazione del provvedimento le operazioni militari, turistiche e sportive.

Tra le novità più rilevanti, il Ddl istituisce l’Agenzia per la sicurezza delle attività subacquee, un organismo tecnico e di coordinamento che avrà il compito di:

  • Monitorare i rischi di interferenza per infrastrutture sottomarine (cavi, condotte, piattaforme, isole artificiali e strumentazione di ricerca) in aree soggette alla giurisdizione nazionale, ma anche – limitatamente alle infrastrutture italiane – nell’alto mare;
  • Individuare e classificare le attività subacquee a rischio, in base alla loro tipologia, prossimità e profondità, anche grazie al supporto della Marina Militare e della sua Centrale Operativa;
  • Definire misure di verifica, ricognizione e monitoraggio dell’intera rete nazionale delle infrastrutture subacquee, promuovendo sinergie operative tra soggetti pubblici e privati e la condivisione delle informazioni;
  • Redigere piani di emergenza per il ripristino rapido della funzionalità di cavi sottomarini e condotte danneggiate o interrotte, con l’obiettivo di mitigare impatti su reti energetiche, digitali e di comunicazione;
  • Coordinare gli interventi in caso di inquinamento e attuare le direttive della normativa ambientale europea;
  • Definire procedure semplificate per gli interventi urgenti di manutenzione e riparazione di cavi e condutture posati sulla piattaforma continentale italiana.

Il disegno di legge introduce inoltre standard tecnici e sanitari per i mezzi, gli operatori e i soggetti che operano negli spazi subacquei, definendo anche un quadro di sanzioni per chi viola le prescrizioni o agisce senza autorizzazioni.

Un passo avanti per la sicurezza delle dorsali digitali e energetiche

L’approvazione del Ddl rappresenta un passaggio significativo nella protezione delle infrastrutture critiche sottomarine, sempre più esposte a rischi fisici, ambientali e geopolitici. L’Italia, crocevia strategico per i cavi sottomarini – sia telecomunicazioni sia energia – si dota così di un impianto normativo che consente:

  • maggiori controlli sugli accessi agli spazi marini dove transitano le dorsali internazionali;
  • prevenzione più efficace di danni accidentali o dolosi;
  • tempi di reazione ridotti in caso di incidenti;
  • tracciabilità operativa nelle zone di installazione e manutenzione dei cavi.

Con oltre 20 sistemi di cavi sottomarini attivi e nuovi progetti in arrivo (come BlueMed, 2Africa, Medusa), l’Italia ha urgente bisogno di coordinare le competenze sparse tra autorità marittime, operatori privati, forze armate e agenzie ambientali. L’Agenzia prevista dal Ddl risponde esattamente a questa esigenza.

Prossimo passo l’esame della Camera dei Deputati

Il testo approvato in prima lettura dovrà ora affrontare l’esame della Camera dei Deputati. Se confermato senza modifiche, il Ddl potrebbe diventare legge entro l’autunno, aprendo la strada a decreti attuativi e alla piena operatività dell’Agenzia entro il 2026.

Oggi, comunque, in Senato va registrata l’astensione da parte di PD, M5S e Italia Viva, mentre sono stati contrari i gruppi Autonomie e Misto-Avs, che hanno sollevato perplessità sull’effettivo coordinamento con le normative esistenti e sull’esclusione delle attività militari dal campo di applicazione.

L’approvazione definitiva del provvedimento potrebbe rappresentare un benchmark europeo, contribuendo a rafforzare la resilienza delle infrastrutture sottomarine nel Mediterraneo e oltre.

I numeri dell’Underwater

Infine, ecco alcuni dei numeri chiave per far comprendere bene l’importanza a livello economico e a livello strategico nell’attuale scenario geopolitico dell’Underwater per l’Italia:

Gas naturale importato in Italia: 55%
Petrolio importato: 99%
Cavi sottomarini mondiali: 487
Dati digitali che viaggiano tramite le dorsali subacquee: 99%
Valore degli investimenti nell’Underwater: 400 miliardi.
Valore aggregato della blue economy sul PIL italiano: 25%
Fonte: Marina Militare

Space & Underwater, il videoreportage della 1^ edizione della Conferenza internazionale dedicata ai domìni Spazio e Subacqueo, promossa e organizzata dal giornale Cybersecurity Italia.
La 2^ edizione si terrà il 3 dicembre 2025.

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