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SECA API, il 18 luglio parte la Call for Comments

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Con l’apertura della Call for Comments SECA API, la Sovereign European Cloud API lanciata da Aruba, IONOS e Dynamo, sviluppatori, cloud provider e stakeholder tecnici di tutta Europa possono partecipare attivamente alla definizione di un’API sovrana, interoperabile e conforme agli standard UE. Come partecipare.

SECA API, al via la prima Call for Comments

In un tempo in cui la gestione dei dati e delle infrastrutture digitali è diventata un elemento strategico per ogni paese e per ogni settore industriale, in Europa si è fatta avanti una proposta concreta: SECA API, la Sovereign European Cloud API. Si tratta di un’iniziativa lanciata lo scorso marzo da tre operatori europei del cloud — Aruba, IONOS e Dynamo — che punta a dare forma a un’infrastruttura cloud autenticamente sovrana, aperta e interoperabile.

Molto più di una semplice specifica tecnica, SECA API è una scelta di campo. È una visione condivisa per un futuro digitale in cui l’accesso, il controllo e la gestione dei dati restano nelle mani di chi quei dati li produce e li utilizza: cittadini, imprese, pubbliche amministrazioni europee.

SECA API entra ora in una fase nuova e decisiva. I cloud provider fondatori lanciano un appello pubblico all’intero settore: è il momento di costruire uno standard cloud realmente aperto e interoperabile per l’Europa.

A partire dal 18 luglio 2025, dalle ore 14:00 CEST, è possibile partecipare alla prima community call SECA API scrivendo a info@secapi.cloud per ricevere l’invito.

Le parti interessate possono contribuire allo sviluppo di SECA API fino a metà settembre.

Con l’avvio della fase di “Participation & Interaction”, il progetto apre ufficialmente un percorso di sviluppo collaborativo su scala europea. Attraverso una Call for Comments aperta, tutti gli operatori del settore – dai fornitori di servizi cloud ai singoli sviluppatori – sono invitati a contribuire attivamente all’evoluzione dello standard.

È la prima volta, a livello europeo, che si presenta un’opportunità strutturata per proporre estensioni, miglioramenti e nuove funzionalità a una specifica cloud di questo tipo.

 L’iniziativa si rivolge a una platea ampia: imprese di ogni dimensione, enti pubblici, sviluppatori indipendenti e altri stakeholder tecnici, con l’obiettivo comune di costruire un’infrastruttura cloud europea realmente interoperabile, conforme ai requisiti normativi e orientata alla neutralità tecnologica.

Il processo di raccolta dei commenti (RFC process) si fonda su un modello aperto e trasparente. Le proposte inviate dalla community vengono sottoposte a valutazione, sulla base di linee guida pubbliche e criteri predefiniti

Come partecipare

In concreto, i partecipanti possono contribuire in diversi modi complementari:

proporre modifiche alla specifica – ad esempio nuove API endpoint, estensioni di funzionalità esistenti o miglioramenti architetturali. Le proposte vanno formalizzate secondo il template RFC sul repository GitHub, corredate di motivazioni tecniche e riferimenti.

sviluppare strumenti ausiliari – è benvenuto il contributo di SDK (librerie per diversi linguaggi), interfacce CLI, framework di test e altri tool che facilitino l’adozione di SECA API nelle pratiche di sviluppo quotidiane. Questi strumenti, anch’essi open source, aiutano a creare un ecosistema ricco attorno allo standard.

partecipare a gruppi di lavoro tematici – la community SECA API organizza tavoli su temi chiave (come interoperabilità tra piattaforme, sicurezza cloud, governance dei dati) in cui esperti di diverse aziende e settori collaborano per definire best practice da includere nello standard. Questi gruppi assicurano che l’API evolva tenendo conto delle esigenze verticali e delle normative di riferimento (ad esempio il Data Act o il Cybersecurity Act).

contribuire alla documentazione tecnica – oltre al codice, è possibile contribuire migliorando le documentazioni: guide per l’uso dell’API, tutorial, FAQ operative, traduzioni, ecc. Mantenere una documentazione chiara e aggiornata è fondamentale per favorire un’adozione diffusa; per questo la community incoraggia gli utenti a segnalare correzioni o aggiungere esempi d’uso.

Per chi vuole attivarsi subito, sono disponibili diverse risorse ufficiali utili a orientarsi e partecipare, come il sito web ufficiale secapi.cloud e la repository RFC su GitHub.

Cloud, la strategia per superare la frammentazione

Il mercato europeo del cloud è cresciuto in modo impressionante negli ultimi anni. Un’analisi di Statista stima che i ricavi del mercato del cloud pubblico in Europa potrebbero raggiungere i 223,52 miliardi di dollari entro il 2025.

Il settore è atteso crescere ad un tasso medio annuo del +16,28%, con un volume di mercato che potrebbe raggiungere i 475 miliardi di dollari entro il 2030.

Molti operatori locali hanno raggiunto un grado di maturità tecnologica elevato, sviluppando soluzioni competitive, conformi ai regolamenti europei e adattabili ai diversi contesti territoriali.

Gli ultimi dati Eurostat indicano che nel 2023 il 45,2 % delle imprese ha utilizzato servizi cloud (+4,2 punti percentuali rispetto al 2021), ma rileva che l’adozione varia notevolmente in base alle dimensioni: Il 77,6% delle grandi imprese, il 59% delle medie imprese e il 41,7% delle piccole imprese hanno utilizzato i servizi cloud.

L’“Edge Observatory 4 Deployment Data Report del 2024” segnala che l’implementazione dei nodi è passata da 498 nel 2022 a circa 1.836 nel 2024.

Tuttavia, questa ricchezza è spesso vissuta come frammentazione. Interfacce differenti, ambienti non interoperabili, e costi elevati di migrazione rendono difficile per utenti e sviluppatori sfruttare appieno le opportunità offerte dal panorama europeo.

SECA API nasce esattamente per risolvere questa sfida, con un approccio collaborativo, standardizzato e aperto. È una API unificata, pensata per facilitare l’uso di più fornitori di servizi cloud, promuovendo la portabilità, la flessibilità e l’autonomia operativa degli utenti.

Standard aperti per un ecosistema in crescita

Il cuore tecnico di SECA API si basa sull’adesione alle specifiche dell’Open API Initiative, uno dei modelli più diffusi al mondo per la descrizione e la documentazione delle interfacce software. Questo consente alla SECA API di essere:

•             ispezionabile, ovvero leggibile e comprensibile da chiunque;

•             estendibile, quindi pronta ad accogliere nuove funzionalità;

•             condivisa, perché ogni attore europeo può contribuire alla sua evoluzione.

Inizialmente centrata sui servizi Infrastructure-as-a-Service (IaaS), SECA API punta già ai prossimi step: l’espansione verso il mondo PaaS (Platform-as-a-Service), con strumenti per sviluppatori, middleware e servizi applicativi integrabili.

Il mercato dei servizi cloud europeo sarà trainato proprio dai segmenti Iaas e Paas, che registreranno un aumento in termini di valore rispettivamente del +20% e del +26,3% entro il 2028, secondo proiezioni BDO, passando dai 76 miliardi di dollari di fine 2025 ai 110,4 miliardi del 2028.

Il risultato? Un’architettura europea condivisa per il cloud, capace di dare forma a una visione di lungo periodo: interoperabile, scalabile e rispettosa delle normative UE.

Libertà di scelta e collaborazione

Uno degli aspetti fondamentali di SECA API è la neutralità tecnologica. Gli utenti non sono vincolati a un singolo fornitore né a un’unica piattaforma: possono scegliere, cambiare, combinare. È l’opposto del lock-in. Questo approccio abbatte le barriere all’ingresso per molte realtà pubbliche e private, semplifica l’adozione di infrastrutture cloud e consente sperimentazione, confronto e innovazione.

Ma SECA API è anche una piattaforma per la collaborazione.  Tutti coloro che partecipano al progetto, fornitori di servizi cloud, sviluppatori, ingegneri, stakeholder infrastrutturali europei, system integrator e consulenti aziendali, hanno diritto di parola. Le funzionalità vengono discusse e sviluppate congiuntamente. L’obiettivo comune è rafforzare l’ecosistema europeo del cloud, rendendolo più resiliente, più accessibile e più vicino ai bisogni del territorio.

Mentre oggi il cloud computing avviene principalmente nei grandi data center, entro il 2025 questa tendenza si invertirà: L’80% di tutti i dati dovrebbe essere elaborato in dispositivi intelligenti più vicini all’utente, noti come edge computing.

Entro il 2030, secondo dati della Commissione europea, il 75 % delle imprese europee dovrebbe utilizzare tecnologie all’avanguardia basate sul cloud per le proprie attività.

In tutta Europa saranno distribuiti 10 000 nodi perimetrali climaticamente neutri e altamente sicuri. Forniranno la connettività necessaria e consentiranno rapidi trasferimenti di dati.

Una scelta strategica per l’Europa digitale

SECA API non è solo un progetto tecnico: è un elemento strategico utile alla trasformazione digitale europea. In un’epoca in cui i dati rappresentano infrastrutture critiche tanto quanto ferrovie, ospedali o reti energetiche, la possibilità di gestire i propri ambienti cloud secondo criteri europei è una necessità, non un lusso.

La sovranità digitale, concetto sempre più centrale nei dibattiti, trova in SECA API una declinazione concreta, perché si tratta di un’iniziativa “industry-led” quindi dell’industria, per costruire insieme il futuro del cloud. Sovranità non significa chiusura, ma capacità di scegliere, controllare e innovare all’interno di regole condivise, trasparenti e democratiche.

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