Meta mette a segno un nuovo colpo nella corsa globale ai talenti dell’AI. Ruoming Pang, già leader del team AI di Apple, ha deciso di abbandonare Cupertino per unirsi alla divisione Superintelligence Labs (MSL) di Menlo Park, attratto da un pacchetto retributivo senza precedenti che supera i 200 milioni di dollari.
Secondo le indiscrezioni, l’offerta include una combinazione di stipendio base, bonus di ingresso e una quota cospicua in azioni Meta. Proprio il peso determinante della componente azionaria renderà la somma effettiva vincolata alla permanenza pluriennale di Pang in azienda e alle future performance del titolo in Borsa.
Meta: una guerra senza esclusione di colpi per i cervelli dell’AI
Il passaggio di Pang evidenzia la strategia aggressiva di Meta per rafforzare la propria struttura interna dedicata all’intelligenza artificiale. In un contesto in cui i colossi tecnologici si contendono ingegneri e scienziati con stipendi sempre più fuori scala, l’accordo con Pang si colloca tra i più alti mai registrati, superando persino la retribuzione dell’attuale CEO di Apple, Tim Cook.
Nonostante l’importanza del suo ruolo e l’impatto sullo sviluppo dei foundation models, Apple ha scelto di non controbattere con un’offerta equivalente. Una decisione che potrebbe riflettersi anche sulla tenuta di altri membri chiave del team.
Le contraddizioni di Meta e i prossimi scenari
La mossa arriva a poche settimane di distanza dalle dichiarazioni del CTO di Meta, Andrew Bosworth, che aveva minimizzato le voci sui compensi miliardari riservati agli esperti AI. La cifra promessa a Pang dimostra invece quanto il mercato sia in fermento, e quanto la concorrenza per assicurarsi i migliori profili sia diventata feroce.
L’uscita di Pang potrebbe non rimanere un caso isolato: diverse fonti indicano che altri ingegneri di alto livello del suo ex team sarebbero pronti a seguirlo in Meta o ad accettare proposte altrettanto competitive da aziende rivali.
La risposta di Apple
Per contenere l’emorragia di competenze, Apple si è mossa rapidamente nominando Zhifeng Chen alla guida del team Foundation Models. Parallelamente, l’azienda ha deciso di adottare una struttura di gestione più distribuita, nel tentativo di ridurre la vulnerabilità legata alla concentrazione di leadership e di responsabilità su singoli figure di spicco.
Il caso Pang è un’ulteriore conferma che la sfida per l’intelligenza artificiale non si gioca solo sul piano dell’innovazione tecnologica, ma sempre più anche su quello dei mega-compensi capaci di spostare interi team da un’azienda all’altra.
Anche OpenAI non sta a guardare
OpenAI ha messo a segno un’importante operazione di reclutamento, sottraendo quattro ingegneri di alto profilo a giganti come Tesla, xAI e Meta per potenziare il proprio team di scaling.
Tra i nuovi ingressi spicca David Lau, ex vicepresidente dell’ingegneria software di Tesla, affiancato da Uday Ruddarraju e Mike Dalton, entrambi provenienti da xAI e già coinvolti nello sviluppo di Colossus, il supercomputer da oltre 200.000 GPU che testimonia la loro esperienza nell’hardware di frontiera. A completare il gruppo c’è Angela Fan, ricercatrice AI di Meta con un solido background sui modelli linguistici avanzati.
L’iniziativa si inserisce in un contesto di crescente competizione per i migliori talenti del settore, alimentata da aziende come Meta che stanno alzando la posta con pacchetti retributivi senza precedenti e risorse computazionali praticamente illimitate.
La reazione di OpenAI non si è fatta attendere: il CEO Sam Altman ha annunciato una revisione della struttura degli incentivi economici per trattenere i dipendenti chiave, mentre sullo sfondo si inaspriscono le tensioni con Elon Musk, ex cofondatore di OpenAI e ora in contenzioso legale con la società per la sua evoluzione in azienda a scopo di lucro.
Il rafforzamento del team di scaling, cruciale per la gestione dell’infrastruttura software, hardware e dei data center su cui si fonda il training dei modelli fondazionali, conferma il ruolo di OpenAI come polo di attrazione per le figure tecniche più ambiziose, determinate a contribuire allo sviluppo di un’intelligenza artificiale generale sicura e controllabile.