L’infrastruttura EDIC-DC
Francia, Germania, Italia e Paesi Bassi hanno firmato a Bruxelles l’accordo per la creazione dell’European Digital Infrastructure Consortium for Digital Commons (EDIC-DC), iniziativa strategica che fa parte di un più ampio piano volto a sviluppare un’infrastruttura digitale comune, condivisa, pubblica e autonoma per l’Unione europea.
La notizia è stata data sui social da Markus Richter, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’interno della Repubblica Federale di Germania e Commissario per le tecnologie dell’informazione, che ha definito il progetto: “una pietra miliare sulla strada verso una maggiore indipendenza digitale in Europa“.
La sede dovrebbe essere costituita a Parigi e qui il consorzio inizierà a definire la governance, le priorità operative e i primi progetti da sviluppare, si legge in una pubblicazione su euractive.com.
Come confermato da Richter, una richiesta ufficiale di riconoscimento della nuova organizzazione è stata inviata alla Commissione europea.
Stando al post social del Sottosegretario, la Germania è coinvolta in questa iniziativa attraverso il Bundesministerium für Digitales und Staatsmodernisierung, il Zentrum Digitale Souveränität (ZenDiS) e la Sovereign Tech Agency, affiancate da “forti partenariati” con gli Stati membri dell’Unione.
L’EDIC è un nuovo strumento giuridico ideato e introdotto dalla Commissione europea nell’ambito del programma “Digital Decade 2030“.
Permette agli Stati membri di collaborare su progetti digitali multinazionali, facilitando la creazione e la gestione di infrastrutture condivise, come software open source, servizi cloud pubblici e piattaforme interoperabili.
Obiettivi del Consorzio
Basandoci sulla Strategia Digitale Europea, il nuovo consorzio si dovrebbe concentrare su alcuni punti chiave:
- lo sviluppo e manutenzione di beni digitali comuni, come suite per l’ufficio, strumenti di collaborazione e piattaforme educative;
- la creazione di una comunità europea attorno ai digital commons, promuovendo la partecipazione di enti pubblici, privati e cittadini;
- l’accesso facilitato a finanziamenti europei e nazionali per progetti di infrastrutture digitali;
- la promozione della sovranità digitale europea, riducendo la dipendenza da fornitori extraeuropei.
Attualmente, molte amministrazioni pubbliche europee dipendono da software e servizi forniti da grandi aziende tecnologiche statunitensi, come Microsoft e Google.
Questa dipendenza solleva preoccupazioni riguardo alla sicurezza, alla privacy e alla resilienza delle infrastrutture digitali europee.
Un’alternativa made in EU
Più in generale, l’EDIC mira a creare alternative europee, garantendo che i dati e i servizi digitali critici siano gestiti secondo valori e regolamenti europei.
Francia e Germania hanno già avviato progetti nazionali come “La Suite Numérique” e “Open Desk” per fornire strumenti digitali open source alle amministrazioni pubbliche. L’EDIC rappresenta un passo avanti, estendendo queste iniziative a livello europeo e promuovendo la collaborazione tra Stati membri.
Non si sa molto altro di questa iniziativa congiunta del nostro Paese con Francia, Germania e Paesi Bassi.
L’obiettivo generale dovrebbe comunque essere centrato sul coinvolgimento di un numero crescente di Stati membri e attori del settore per costruire un’infrastruttura digitale europea resiliente, sicura e conforme ai principi dell’Unione.
In un’epoca in cui il concetto di autonomia digitale è sempre più strategico, l’EDIC rappresenta un’iniziativa chiave per garantire che l’Europa possa controllare e proteggere le proprie infrastrutture tecnologiche e critiche, promuovendo al contempo l’innovazione e la collaborazione tra i suoi membri