i nuovi dati

Pirateria online, persi 900 milioni di euro di PIL. Bagnoli Rossi: “Estendere Piracy Shield a film e serie di prima visione”

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2,2 miliardi di euro è la stima del fatturato perso dall’intero sistema Paese a causa della pirateria e 12.100 i posti di lavoro a rischio. Ecco i nuovi dati FAPAV/Ipsos sulla pirateria audiovisiva in Italia.

Stati Generali della Lotta alla Pirateria tra Legalità, Sicurezza e Intelligenza Artificiale, i nuovi dati dell’indagine FAPAV/Ipsos

Presentata oggi a Roma la nuova edizione dell’indagine realizzata da FAPAV/Ipsos sulla pirateria audiovisiva nel nostro Paese in occasione dell’evento “Stati Generali della Lotta alla Pirateria tra Legalità, Sicurezza e Intelligenza Artificiale. Industrie dei contenuti, consumi culturali e comportamenti illeciti”, organizzato dalla Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali presso l’Aula Magna “Carlo Mosca” della Scuola di Perfezionamento per le Forze di Polizia, l’esclusivo istituto d’istruzione del Ministero dell’Interno.

Negli ultimi due anni, il fenomeno criminale ha fatto registrare un leggero calo, sia di utenti, sia del numero di atti illeciti, ma complessivamente il danno economico potenziale per le industrie dei contenuti e per il Sistema Paese rimane gravissimo.

Alcuni dati dell’indagine: il 38% degli adulti italiani ha commesso nel 2024 almeno un atto di pirateria fruendo illecitamente di film (29%), serie/fiction (23%), programmi (22%) e sport live (15%), dati sostanzialmente rimasti stabili rispetto al 2023.
In totale si stimano nel 2024 circa 295 milioni di atti di pirateria compiuti, l’8% in meno rispetto all’anno precedente e ben il 56% in meno rispetto al 2016, primo anno della rilevazione.
La pirateria sportiva, oggi praticata dal 15% della popolazione adulta, vede nel calcio il contenuto più rappresentativo, seguito da F1, Tennis e Moto GP.

La legge antipirateria è stringente e non consente più a nessuno di violare la legge. Si è sottovalutato il fenomeno per troppo tempo, ma oggi si è sancito che è un reato grave. Dietro a questo fenomeno c’è una vera e propria organizzazione criminale che non solo crea danni economici allo Stato, ma nel lucrare illegalmente viola anche la sovranità digitale”, ha affermato nei saluti istituzionali il senatore Claudio Lotito. “Come abbiamo visto, non c’è solo il calcio a subire la pirateria, ma molti altri settori vitali della nostra economia. I profitti di questi criminali sono mancante entrate per il fisco e le imprese. Dobbiamo quindi far capire che l’uso del pezzotto è reato – ha aggiunto il senatore – e che in quanto tale va represso. Parallelamente c’è da portare avanti anche un’azione educativa e formativa, per sviluppare cultura della legalità, a partire soprattutto dalle scuole”.

Un fenomeno che alimenta il circuito finanziario della criminalità organizzata, per questo il Governo ha adottato una normativa all’avanguardia per il contrasto rapido ed efficace della pirateria, sia nei confronti di chi offre contenuti illegali, sia verso l’utente finale. Sport e intrattenimento sono settori strategici per al nostra economica e vanno tutelati al meglio”, ha sottolineato in un messaggio video il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti.

I dati dell’indagine, in atti assoluti di pirateria repressi, dimostrano che la legge sta funzionando e ha funzionato. In un solo anno ci sono stati 25 milioni di atti di pirateria in meno nel complesso del comparto e ricordo che la pirateria digitale repressa non e’ solo nell’ambito sportivo, come era originariamente previsto, ma nell’audiovisivo e nell’editoriale. Quindi, andiamo a salvaguardare tutte le imprese dell’audiovisivo, del creativo e dell’editoriale oltre che dello sportivo”, ha affermato Federico Mollicone, Presidente VII Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati.
Lavoreremo inoltre per integrare la legge e renderla sempre più efficace anche contro il camcording. Ho già fatto approvare un ordine del giorno dal Parlamento in tal senso – ha precisato Mollicone – e andremo a inserire un emendamento per renderlo operativo nella legge e reprimere la pirateria digitale nelle sale che ancora è la maggior parte nell’ambito di pirateria digitale per quanto riguarda il cinema“.

Mollicone ha poi annunciato un’altra legge, “di cui sono primo firmatario e sono molto orgoglioso, la 152, in vigore da novembre e per la prima volta introduce una normativa organica sul patrimonio culturale e immateriale. Un codice che l’Italia aspetta di recepire da 20 anni – ha sottolineato – Quest’ultimo non comprende solo monumenti e collezioni di oggetti, ma, come definito dall’Unesco, anche tradizioni, prassi, rappresentazioni, conoscenze e know how che le comunità e i gruppi riconoscono. Sarà fatto un censimento in Italia per i quale abbiamo già stanziato 400mila euro e pensiamo che niente sia più legato alla comunità nazionale se non l’immaginario audiovisivo, perciò ne chiederemo l’inclusione nel censimento e la conseguente salvaguardia”.

Sul fronte della sicurezza l’AI serve a monitorare e individuare le reti che diffondono la pirateria audiovisiva. La collaborazione pubblico-privato vede il coinvolgimento delle imprese che sviluppano soluzioni tecnologiche utili al contrasto del fenomeno criminale. I costi aggiuntivi per l’uso della piattaforma Agcom devono essere sostenti dal fisco e dallo Stato. Dobbiamo lavorare di più sul fronte sensibilizzazione degli utenti e del rafforzamento della cultura della legalità. Una battaglia e una scelta di civiltà prima ancora che di giustizia e rispetto delle regole a cui tutti devono partecipare”, ha detto Enzo Amich, membro della IX Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera dei Deputati.

Il fenomeno della pirateria è probabilmente in una fase di contenimento ma è ancora estremamente e drammaticamente rilevante. L’autorità blocca su richiesta degli interessati, dei titolari del diritto, i contenuti su internet, i contenuti illeciti. Il 57% delle istanze ricevute riguarda proprio opere audiovisive e molte segnalazioni ci vengono portate dalla FAPAV. È stato importante questo contrasto dinamico ma ovviamente il passo avanti è stata la possibilità di bloccare i contenuti trasmessi in diretta quindi live. Da questo punto con la nuova la legge stato c’è stato un passaggio fondamentale, perché consente di bloccare immediatamente, su segnalazione, entro 30 minuti i contenuti illeciti. Nel primo periodo di applicazione della normativa abbiamo registrato 55.504 segnalazioni che hanno portato al blocco. Ora come nuova fase stiamo ponendo in consultazione pubblica un regolamento che permetterà di estendere la tutela dei contenuti originali “attraverso interventi più mirati e puntuali“, ha dichiarato Giacomo Lasorella, presidente Agcom.

La pirateria uccide il calcio diceva il nostro spot ed è davvero così. Da una parte c’è una regolamentazione e una normativa che iniziano a dare i primi risultati, dall’altra c’è ancora una platea di utenti di piattaforme pirata che va recuperata ed educata alla legalità. Ci sono segnali di inversione del trend, ma la montagna da scalare è alta, fatta di 300 milioni di euro di ricavi sottratti dai pirati che vanno a minare gli investimenti stessi nel settore. Una situazione che va ad impoverire anche il calcio, rendendo gli investimenti meno sicuri e rendendo meno competitivo il nostro sport a livello europeo e internazionale”, ha commentato Luigi De Siervo, AD Lega Serie A, in video collegamento.

Le forze di polizia devono affrontare sfide sempre più rilevanti tra cui la pirateria online, che colpisce il mondo economico e l’industria dell’audiovisivo. Offrire sicurezza in questi contesti e difendere i posti di lavoro rientrano tra i nostri compiti”, ha affermato Maurizio Vallone, Dirigente Generale di Pubblica Sicurezza e Direttore Scuola di Perfezionamento per le Forze di Polizia.

Ci siamo occupati del tema in maniera forte. i risultati sono ancora timidi, ma siamo riusciti ad imporre un’inversione di tendenza. Il tema delle multe è spiacevole ma è necessario da portare avanti, perché il reato va sanzionato. I pirati sottraggono risorse al sistema paese, a intere filiere industriali, che danno lavoro a migliaia di persone, compreso il settore dello sport e il suo indotto, che è strategico per il livello occupazionale. Come legislatore stiamo cercando senza esitazioni di scrivere leggi che funzionano. Quando ci sta di mezzo la tecnologia non è mai facile, ma è inevitabile dal punto di visto storico e la collaborazione con il mondo imprenditoriale è fondamentale per il raggiungimento dei migliori risultati”, ha detto il deputato Alessandro Cattaneo.

La ricerca evidenzia come il fenomeno della pirateria nel nostro Paese viva un momento di trasformazione, con un leggero calo degli atti e dell’incidenza. La nuova regolazione di AGCOM sul blocco in 30 minuti sta producendo i primi risultati. C’è ancora molto da fare, ma la strada intrapresa è quella giusta. Ne siamo convinti e nel prossimo report avremo dei dati ad hoc. Questa lieve contrazione non riduce in termini complessivi la gravità del fenomeno che rimane allarmante soprattutto dal punto di vista del danno economico provocato alle industrie audiovisive e sportive e al sistema economico ed occupazionale del nostro Paese. I numeri di Ipsos mostrano come la pirateria sia ancora oggi praticata da una fetta importante di popolazione, caratterizzata da individui consapevoli ma incuranti dei danni diretti e indiretti che ogni singola azione illegale provoca”, ha dichiarato Federico Bagnoli Rossi, Presidente di FAPAV.

Federico Bagnoli Rossi

“Non si tratta di un problema solo economico o industriale ma assume sempre di più una connotazione sociale dove il singolo pirata entra a far parte di un sistema criminale, il cui unico obiettivo è il business. La deterrenza rimane una leva importante per contrastare il fenomeno: l’auspicio è che Piracy Shield possa essere utilizzato anche per oscurare, entro 30 minuti, siti che trasmettono non solo eventi sportivi live ma anche film e serie/fiction di prima visione. Da un lato quindi occorre lavorare, unitamente alle Forze dell’Ordine, alla magistratura e alle Istituzioni, per combattere qualunque forma di pirateria, applicando in modo rapido ed efficace le norme che il nostro Paese si è dotato diventando un modello anche verso altre nazioni europee. Dall’altro come FAPAV siamo da sempre impegnati nel promuovere campagne e progetti di comunicazione finalizzati ad informare e sensibilizzare l’opinione pubblica sul valore della legalità. Come, ad esempio, la campagna di “We Are Stories” che, giunta alla sua seconda edizione, racconta storie vere di giovani professionisti/e che hanno realizzato o desiderano realizzare il sogno di lavorare nelle industrie audiovisive. In sostanza, per combattere qualunque forma di pirateria occorre agire su più fronti al fine di abbassare il livello di illegalità favorendo al tempo stesso l’accesso ai contenuti in modo consapevole e in totale sicurezza”, ha precisato Bagnoli Rossi.

Siamo alla fase due della legge antipirateria, con i prossimi step dobbiamo estendere la velocità di intervento ad altri contenuti audiovisivi previsti dalla legge, responsabilizzare tutti i soggetti intermediari che favoriscono l’accesso ai contenuti illeciti e affrontare il tema dei costi. Pe noi le campagne di comunicazione sono strumenti fondamentali per sensibilizzare il pubblico e contrastare la pirateria audiovisiva, promuovendo il rispetto del diritto d’autore e il valore della creatività.
Tra gli spot della campagna “We are stories 2” abbiamo prodotto un corto dedicato alla storia di Alice
– ha annunciato Bagnoli Rossi – il cui sogno era cantare nei film con cui era cresciuta. Realizzeremo uno spinoff di ‘We are stories 2’ dedicato alla musica per film a inizieremo a girarlo a luglio, raccontando la storia dei protagonisti. A partire da questo, stiamo anche realizzando un videoclip sulle note di “A million dreams”, canzone della colonna sonora di The greatest showmen”.

“In Italia il senso della legalità suscita reazioni di riprovazione solo relativamente ai reati più gravi, mentre continua a prevalere un atteggiamento di indulgenza rispetto ad altri tipi di reato o infrazione. Nel caso della pirateria continuiamo a registrare una diffusa auto-indulgenza, soprattutto se si ignorano gli impatti complessivi sul sistema economico, sul gettito fiscale e sull’occupazione, e la convinzione dell’impunità. La nuova legge e Piracy Shield produrranno effetti nel tempo. È importante una comunicazione che includa anche i rischi conseguenti all’applicazione della legge: la frequenza e gli importi delle sanzioni comminate e i risultati delle azioni di enforcement devono arrivare a tutti gli italiani, perché si abbiano effetti preventivi prima ancora che punitivi,” ha spiegato Nando Pagnoncelli, Presidente Ipsos Italia, nell’illustrare i dati dell’indagine sulla pirateria in Italia.

Nando Pagnoncelli

Gli atti di pirateria nel nostro Paese, nel 2024, secondo la ricerca, sono stati pari a 294,5 milioni e sono 73 milioni le fruizioni perse di film, serie/fiction e sport live.

Qui di seguito alcuni dati dell’indagine:

  • Pirateria film: 29% (30% nel 2023);
  • Pirateria serie/fiction: 23% (22% nel 2023);
  • Pirateria programmi: 22% (21% nel 2023);
  • Pirateria sport live: 15% (stabile rispetto al 2023).

Ma elevato è anche il danno economico: 778 milioni di euro: la stima del danno potenziale in termini di fatturato perso direttamente a causa della mancata fruizione legale di film e serie/fiction piratate nel 2024, considerando la possibilità di mantenere gli abbonamenti per l’intero anno (+1% vs 2023).

Altri 350 milioni di euro sono il danno in termini di fatturato perso direttamente a causa della mancata fruizione legale di sport live piratati nel 2024 (+23% vs 2023), 2,2 miliardi di euro la stima del fatturato perso da tutti i settori economici italiani a causa della pirateria di film, serie/fiction, sport live (+10% vs 2023).

Circa 904 milioni di euro è il danno potenziale stimato sull’economia italiana in termini di PIL (+10% vs 2023). Altro dato allarmante è la stima potenziale dei posti di lavoro a rischio a causa della pirateria audiovisiva: 12.100 (+8% vs 2023).

Il cinema e le serie hanno subito circa 780 milioni di euro di danno dalla pirateria. Ad occhio parliamo di un dato superiore all’investimento in show scripetd, quindi film e serie, di Rai, Mediaset, Netflix e Prime. Questa è la dimensione della sottrazione di risorse da parte dei pirati. Dopo la devastazione dell’industria musicale ora nel mirino di questa criminalità c’è l’audiovisivo. Su questo fenomeno ancora non c’è la consapevolezza della gravità del reato. Oltre alle iniziative di sensibilizzazione e comunicazione c’è bisogno di un’applicazione più rigorosa della legge e delle sanzioni. La lotta alla pirateria è centrale per l’audiovisivo, perché rispetto ad altri prodotti industriali viviamo di un sistema di finestre protette di sfruttamento, abbiamo la necessità di una maggiore estensione della tutela”, ha sostenuto Alessandro Usai, Presidente di Anica.

Emilie Anthonis

Oggi non ci troviamo più di fronte a semplici download illegali o a siti web pirata occasionali. Stiamo affrontando reti criminali altamente organizzate, capaci di adattarsi rapidamente e che rappresentano una minaccia diretta per i creatori di contenuti, per i consumatori e per la sostenibilità stessa del settore audiovisivo. Abbiamo appena ascoltato gli ultimi dati emersi dall’indagine Fapas Ipsos: ci offrono una finestra importante su come la pirateria stia influenzando il pubblico italiano, su come stiano cambiando le percezioni e su quali siano oggi le sfide più urgenti. Spesso parliamo di pirateria in termini di perdite economiche — e i numeri sono effettivamente impressionanti, si parla di una forbice che va da 240 miliardi a oltre 90 miliardi a livello globale. Ma ciò che resta meno visibile è l’impatto diretto sui consumatori. Oggi la pirateria è diventata una porta d’accesso ai rischi informatici più disparati. Secondo diversi studi, più della metà delle app pirata più diffuse contiene malware. Questo significa minacce alla sicurezza dei dati, alla privacy e all’incolumità delle persone. I servizi di streaming illegale e IPTV possono aumentare il rischio di infezione da malware fino a 28 volte e rendere quattro volte più probabili le frodi con carta di credito. Per i più giovani, l’esposizione involontaria a contenuti per adulti o dannosi è sempre più diffusa”, ha spiegato Emilie Anthonis, President & Managing Director MPA EMEA.

Stiamo assistendo anche alla diffusione del fenomeno “piracy-as-a-service”. Un modello in cui operazioni sofisticate vengono confezionate e vendute come soluzioni chiavi in mano: ciò abbassa drasticamente la barriera all’ingresso per nuovi criminali digitali. E naturalmente c’è l’elemento dell’intelligenza artificiale – ha aggiunto Anthonis – che evolve a una velocità impressionante. Ogni settimana nascono nuovi strumenti. Alcuni saranno utili per rafforzare gli sforzi anti-pirateria, ed è positivo. Ma altri saranno sfruttati per amplificare e nascondere ancora di più le attività illegali. Possiamo immaginare un’IA utilizzata per generare contenuti illegali, camuffare materiali protetti da copyright o automatizzare intere operazioni illecite. Tuttavia, dobbiamo trovare un equilibrio: impedire l’abuso dell’IA senza soffocare l’innovazione legittima nella ricerca”.

All’MPA adottiamo un approccio a 360° per la protezione dei contenuti. Significa intervenire lungo tutto il ciclo di vita dell’opera, dalla pre-produzione alla distribuzione — perché non dimentichiamolo: a volte l’offerta illegale di contenuti c’è addirittura prima della distribuzione ufficiale. Interveniamo in ogni fase. Questo include, naturalmente, le attività investigative. Le richieste di accesso alle informazioni possono essere decisive per identificare i criminali. Le campagne di “cease and desist” possono dissuadere e fermare l’attività illegale. Ci sono le azioni civili, e ovviamente anche quelle penali, senza dimenticare il blocco dinamico dei siti. Ma l’applicazione della legge da sola non basta. Abbiamo bisogno di campagne educative in grado di modificare atteggiamenti e comportamenti, ridefinendo la pirateria per quello che è: un pericolo per il consumatore e una minaccia per i creatori delle storie che amiamo. La collaborazione tra tutti è la chiave. Che si tratti di lavorare con provider Internet, reti pubblicitarie, fornitori di hosting, forze dell’ordine o piattaforme digitali. Collaborare significa unire forza e intelligenza, condividere responsabilità e agire in modo più rapido ed efficace”, ha detto la Presidente MPA EMEA.

L’evento, moderato dalla giornalista di SKY Italia Stefania Pinna, è poi proseguito in due Panel di confronto tra mondo delle imprese e delle associazioni di categoria e rappresentanti delle Forze dell’Ordine.

La cultura della legalità è centrale in questo contesto. Bisognerebbe sviluppare una comunicazione che spieghi quanto la furbizia di alcuni diventi un danno economico per i tanti”, ha affermato Antonio Marano, Presidente CRTV.

Il problema non è solo economico, ma anche culturale. Ci vuole maggiore fermezza, perché ci sono motori di ricerca che avrebbero dovuto collaborare da tempo, ci sono società che nascondono pirati ‘invisibili’ in tutta la catena del crimine. Si deve insistere sul tema delle sanzioni agli utenti finali, come elemento di deterrenza, per educare a comportamenti leciti e per questo è fondamentale insistere anche sulla comunicazione e la sensibilizzazione sulla gravità del reato”, ha precisato Stefano Azzi, CEO di Dazn Italia.

I dati presentati oggi da FAPAV confermano che la pirateria resta un fenomeno allarmante – ha commentato Andrea Duilio, Amministratore Delegato di Sky Italia – Nonostante i progressi normativi e tecnologici e i primi segnali incoraggianti, è chiaro che dobbiamo fare ancora di più. Non solo per tutelare l’industria audiovisiva e sportiva, ma anche per difendere chi sceglie ogni giorno la legalità. È fondamentale mettere fine al senso di impunità ancora troppo diffuso tra chi consuma contenuti pirata, e all’idea che si tratti di un comportamento accettabile e privo di conseguenze”.

Il lavoro che è stato fatto nel contrasto alla pirateria è innovativo e i risultati si vedono. Stiamo migliorando il processo di lavoro e riteniamo che l’azione di contrasto possa divenire più efficace. Ci siamo dotati di una componente speciale, con competente tecniche e tecnologiche avanzate, per consentirci di evolvere nelle azioni in base al contesto operativo. Forniamo supporto ad Agcom nell’utilizzo della piattaforma piracy shield, riuscendo ad oscurare più di 50 mila unità illecite. Noi lavoriamo il flusso di informazioni che proviene dalla piattaforma e mettiamo in evidenza aspetti di carattere penale che poi saranno esaminati dall’autorità giudiziaria. La componente speciale consente di fornire un apporto tecnico ai reparti del corpo che incappano nell’attività di indagine di contrasto alla pirateria. Di recente abbiamo anche affrontato l’aspetto delle sanzioni agli utenti, monitorando le attività sul territorio e proponendoci nella valorizzazione dei dati relativi agli utenti, individuati come utilizzatori di sistemi pirata. Con 80 comandi provinciali in due mesi abbiamo sanzionato più di 2000 utenti su tutto il territorio nazionale”, ha detto Marco Fabio Vetrano, Comandante del Gruppo Radiodiffusione ed Editoria della Guardia di Finanza.

Il provvedimento consente di oscurare in Italia i siti internet che non si adeguano alle procedure Agcom. La direzione è quella giusta, ma bisogna insistere su questa strada e muoverci compatti. I pirati saccheggiano la nostra economica e noi dobbiamo tutelare i cittadini che consegnano a questi criminali le chiavi digitali di casa”, ha detto il Commissario Agcom, Massimiliano Capitanio.

La parola giusta è educazione. I giovani vanno educati alla conoscenza del supporto fisico del nostro cinema e dell’audiovisivo nel suo complesso. L’home video chiude in sé oggi la storia di tutti, delle sue famiglie e delle persone, quindi custodisce la memoria di un Paese intero. C’è tanta tecnologia nell’home video, compreso il 4K”, ha detto Luciana Migliavacca, Presidente Univideo.

Ci stiamo muovendo su un duplice piano: cercare di contrastare quello che e’ il mercato interno dei contenuti illeciti, ormai parlare di pirateria significa in qualche modo parlare di forme di cybercrime evolute, dall’altro andando a incidere dal punto di vista investigativo, attraverso la costruzione di indagini che ci vedono muoverci in un contesto internazionale di cooperazione, pronti a smantellare non soltanto la rete criminale intesa come organizzazione fatta di persone, ma anche di infrastrutture tecnologiche vere e proprie, importanti, che sono disseminate nel mondo a supporto di questa attività criminale“, ha affermato Ivano Gabrielli, Direttore Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni.
La pirateria è un fenomeno che prevede organizzazioni strutturate come holding imprenditoriali, compartimenti tecnologici che curano produzione e procurement di software avanzati, allocamento di risorse in serve farm importanti, grandi investimenti criminali che fruttano miliardi di dollari. La pirateria produce cifre spaventose – ha proseguito Gabrielli – che dobbiamo perseguire in tutto il mondo in complesse operazioni antiriciclaggio, che vanno raccontate agli utenti in ottica di sensibilizzazione culturale e di maggiore consapevolezza del reato che si commette e del danno che si infligge al mercato legale. Le criptovalute favoriscono questo tipo di reato, nel senso che poi enormi proventi hanno bisogno di essere reinvestiti, puliti e le criptovalute hanno un ruolo importante in quanto divengono poi l’asset attraverso il quale queste enormi mole di denaro viaggiano, circolano per il mondo, fino poi ad essere reinvestiti in altre attività criminali”.

Bisogna avere pazienza e attendere i risultati, perché stavolta abbiamo un’Autorità motivata e decisa nel contrasto alla pirateria, come mai prima d’ora. È un fenomeno che colpisce industrie e mercati fondamentali. Mediaset ha deciso di perseguire una strategia legale aggressiva nei confronti della pirateria e lo sfruttamento illecito dei propri contenuti su tutte le piattaforme pirata. Anche il Parlamento si è impegnato ii questa battaglia, ma il lavoro per portare a termine il risultato non è stato facile”, ha raccontato Stefano Selli, Direttore Relazioni Istituzionali Italia Mediaset.

I 42 contenziosi negli USA hanno dimostrato che l’AI si addestra anche attraverso contenuti pirata, dando a questi anche una seconda vita e da cui nascono anche sempre nuovi contenuti. Ci sono canali online oggi che possono diffondere senza autorizzazione contenuti audiovisivi protetti da copyright”, ha dichiarato Paolo Marzano, Componente del Comitato consultivo permanente per il diritto d’autore del ministero della Cultura e docente della LUISS.

Marzano ha poi presentato la prima edizione del Master in Diritti d’Autore e Tecnologie delle Industrie Creative che prevede 1.500 ore di insegnamento sul diritto d’autore per la formazione e il rispetto della legalità. Un percorso innovativo che unisce alta formazione giuridica e confronto con i professionisti dell’industria culturale: cinema, musica, editoria, videogiochi, eventi sportivi e artistici. Un insegnamento quanto più ampio possibile del diritto d’autore, garantendo un focus sulle nuove sfide poste dall’intelligenza artificiale.

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