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Chip, TSMC pronta ad aumentare i prezzi del 10%. Gli iPhone 17 costeranno di più

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La notizia potrebbe avere un impatto significativo su Apple, principale cliente dell'azienda taiwanese, ma anche su altri colossi del settore come Samsung.

Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC), il più grande produttore di semiconduttori a contratto a livello mondiale, si appresta ad aumentare del 10% i prezzi dei suoi chip. La notizia, riportata da Phone Arena, potrebbe avere un impatto significativo su Apple, principale cliente della fonderia taiwanese, ma anche su altri colossi del settore come Samsung.

Apple: le previsioni dei rincari per gli iPhone 17

TSMC è il fornitore esclusivo dei SoC (System-on-Chip) della serie A e M utilizzati negli iPhone e nei Mac. Un incremento del costo dei semiconduttori potrebbe tradursi in un rincaro dei dispositivi di nuova generazione, attesi per settembre.

Secondo le indiscrezioni attuali, i nuovi iPhone 17, che saranno presentati in autunno, subiranno un aumento di prezzo rispetto alla generazione precedente. Le previsioni di mercato statunitense indicano:

  • iPhone 17 base: da 899 a 949 dollari
  • iPhone 17 Pro: da 1099 a 1149 dollari
  • iPhone 17 Pro Max: fino a 1299 dollari

Apple potrebbe infatti decidere di trasferire l’aumento dei costi dei chip sul prezzo finale, anche per mantenere i propri margini di profitto. Una mossa che impatterebbe direttamente sui consumatori, soprattutto nei mercati dove il cambio sfavorevole e l’inflazione locale amplificano gli aumenti.

Apple e la delocalizzazione

La notizia arriva in un momento di grande trasformazione per la casa di Cupertino, che sta valutando la delocalizzazione di parte della produzione fuori dalla Cina, cercando destinazioni con una pressione tariffaria meno elevata da parte degli Stati Uniti. L’India è da tempo in cima alla lista dei Paesi candidati.

Tuttavia, secondo quanto riportato, il presidente americano Donald Trump—recentemente in visita in Qatar—avrebbe espresso contrarietà a questa strategia, sollecitando l’amministratore delegato Tim Cook a puntare su un’espansione della produzione all’interno degli Stati Uniti.

Una strada però non percorribile da parte dell’azienda guidata da Tim Cook. Un iPhone prodotto interamente negli Stati Uniti potrebbe costare fino a 3.500 dollari, circa un triplo del prezzo attuale. Questa ipotesi, avanzata da analisti tecnologici intervistati dalla CNN dopo le dichiarazioni del presidente degli Stati Uinit, mette in discussione le politiche commerciali dell’amministrazione Trump.

Anche Samsung tra i potenziali colpiti

Anche Samsung, pur disponendo di capacità produttive interne per la serie di chip Exynos, potrebbe subire effetti collaterali dalla scelta di TSMC. Infatti, per una parte significativa dei suoi smartphone—specie quelli destinati a mercati non asiatici—la società sudcoreana si affida ancora ai processori Snapdragon di Qualcomm, prodotti da TSMC.

L’incremento dei costi potrebbe dunque farsi sentire anche sui prossimi flagship di Samsung, in particolare con l’arrivo della serie Galaxy S26, previsto per l’inizio del 2026.

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