il progetto

Abu Dhabi, il nuovo data center di OpenAI? Più grande del Principato di Monaco

di |

Un imponente campus per data center da 5 gigawatt sorgerà ad Abu Dhabi, estendendosi su oltre 25 chilometri quadrati e richiedendo una potenza energetica pari a quella di cinque reattori nuclear.

OpenAI si prepara a sviluppare un imponente campus per data center da 5 gigawatt ad Abu Dhabi, posizionandosi come principale inquilino in uno dei progetti infrastrutturali legati all’intelligenza artificiale più ambiziosi al mondo. Lo rivela un nuovo report pubblicato da Bloomberg.

Secondo le indiscrezioni, la struttura dovrebbe estendersi per oltre 25 chilometri quadrati — una superficie più vasta dell’intero Principato di Monaco — e richiederebbe una quantità di energia pari a cinque reattori nucleari. Un’infrastruttura di scala senza precedenti, capace di surclassare qualsiasi altro progetto simile annunciato finora da OpenAI o dai suoi concorrenti.

Il progetto Stargate: partnership globale con G42, Oracle e SoftBank

L’iniziativa fa parte del più ampio progetto “Stargate”, una joint venture annunciata a gennaio che coinvolge OpenAI, SoftBank e Oracle, con l’obiettivo di costruire una rete globale di mega data center dotati di chip avanzati per l’elaborazione di modelli AI.

In questo contesto, il campus previsto per Abu Dhabi rappresenterebbe una pietra miliare: se quello attualmente in costruzione ad Abilene, in Texas, prevede una capacità di 1,2 gigawatt, il gemello mediorientale andrebbe a quadruplicare tale potenza, raggiungendo un livello di calcolo colossale.

Rapporti strategici tra USA e UAE: tra cooperazione e preoccupazioni geopolitiche

OpenAI ha rafforzato i propri legami con gli Emirati Arabi Uniti nel 2023 grazie a una partnership con G42, conglomerato tecnologico con sede ad Abu Dhabi, con l’obiettivo di promuovere l’adozione dell’AI nella regione. In un discorso tenuto ad Abu Dhabi, l’amministratore delegato Sam Altman ha elogiato la visione del Paese: “Parlano di AI da prima che diventasse una moda”.

Tuttavia, la collaborazione tra OpenAI e G42 ha suscitato timori tra i legislatori statunitensi, soprattutto per le implicazioni legate alla sicurezza nazionale. G42, fondata nel 2018, è presieduta da Sheikh Tahnoon bin Zayed Al Nahyan, consigliere per la sicurezza nazionale degli Emirati e fratello del sovrano.

Le preoccupazioni degli USA si sono concentrate sulle “relazioni attive” di G42 con aziende cinesi sottoposte a sanzioni, come Huawei e il Beijing Genomics Institute, e su legami con personalità vicine all’intelligence di Pechino. Pressioni da parte del Congresso americano hanno spinto il CEO di G42 a dichiarare, all’inizio del 2024, che l’azienda ha disinvestito completamente dalla Cina e interrotto ogni presenza fisica nel Paese.

Il ruolo di Microsoft: investimenti strategici e presenza nel board

A rafforzare ulteriormente il progetto è intervenuta Microsoft, partner e azionista di rilievo di OpenAI, che ha annunciato un investimento da 1,5 miliardi di dollari in G42. Contestualmente, Brad Smith, presidente di Microsoft, è entrato a far parte del consiglio di amministrazione dell’azienda emiratina.

L’iniziativa si inserisce in un contesto geopolitico delicato ma in evoluzione, in cui le grandi potenze tecnologiche cercano di assicurarsi posizioni strategiche nello sviluppo delle infrastrutture AI del futuro. Il progetto Stargate ad Abu Dhabi potrebbe diventare uno dei poli fondamentali di questa nuova architettura globale.

Leggi le altre notizie sull’home page di Key4biz