BBC in crisi: 1.800 licenziamenti per coprire il buco di 3,5 miliardi di euro

di Raffaella Natale |

Gran Bretagna


BBC

Come key4biz aveva anticipato nei giorni scorsi, il direttore generale della BBC, Mark Thompson, ha presentato ieri un piano per la radiotelevisione pubblica che prevede il licenziamento di 1.800 dipendenti.

Il taglio ai costi dovrebbe riguardare in modo particolare i servizi di informazione e documentari e i giornalisti denunciano già che le misure metteranno in discussione la qualità dell’informazione del gigante britannico che al momento impiega 23.000 persone, di cui 18.000 solo per le attività radiotelevisive. Nel marzo 2005, la Tv aveva già tagliato 3.780 posti di lavoro.

  

Il piano è stato presentato ieri al BBC Trust, l’organo incaricano di vigilare sull’indipendenza del gruppo, e oggi dovrebbe essere reso pubblico. Ma già da martedì sera nei corridori dell’emittente circolano voci su ciò che succederà.

Il presidente di BBC Trust, Sir Michael Lyons, aveva parlato di piani da approvare con “ulteriori modifiche” e di “alcune difficili decisioni da prendere”.

Secondo alcuni giornalisti, informati da chi ha partecipato alla riunione, le soppressioni dovrebbero riguardare 2.800 posti, ma altri 1.000 dovrebbero essere creati in seno a un nuovo dipartimento media.

  

Quasi 500 tagli riguarderanno BBC News, principalmente le redazioni di televisive, radio e web che dovrebbero essere fuse in una. La BBC ha intenzione anche di vendere il Television Center, nell’area ovest di Londra, dove sono prodotte la maggior parte delle trasmissioni e quasi tutti i programmi di informazione radiotelevisiva.

  

L’operazione intende compensare la perdita di due miliardi di sterline (3 miliardi di euro), visto che a inizio d’anno il governo britannico ha costretto la BBC a mantenere invariato il canone fino al 2012.

La decisione del governo di congelare il canone, nonostante il parere contrario del Trust, ha portato a un buco nel bilancio di previsione dei prossimi sei anni di circa 2 miliardi di sterline (3,5 miliardi di euro). Adesso si intende ridurre le perdite di un 6% l’anno (pari a 4,3 miliardi di euro) per i prossimi cinque anni.

  

I sindacati già minacciano un’ondata di scioperi se la direzione confermasse quanto circola da giorni.

  

Anche Norman Fowler, presidente della commissione media dei Lord, è intervenuto sulla questione.

“…Un imparziale e forte servizio giornalistico è indispensabile per il buon funzionamento della democrazia. Se dei tagli devono essere effettuati, vorrei vedere maggior enfasi nel preservare la qualità del servizio giornalistico. Credo che ci si debba domandare quale sia il punto di forza della BBC, e a mio parere, il settore ‘news’ è il tratto distintivo della BBC, non solo in Gran Bretagna, ma anche nel panorama dei media mondiali”.

  

  

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