RIM: stock option ‘backdating’, ora mega risarcimento da 62 milioni di dollari

di Flavio Fabbri |

VINTI

Quella delle stock option retrodatate è una pratica largamente diffusa tra le aziende, soprattutto nel campo della tecnologia, con le sue vittime più illustri tra Apple, Adobe e Cnet. Il problema non è infatti insito nelle stock option di per sé, ma in una errata comunicazione delle stesse ed una imperfetta iscrizione a bilancio. Oltre 150 aziende USA sarebbero già state colte con le mani nel sacco, oggi tocca alla RIM, alla quale la Ontario Securities Commission ha comminato una multa di 62 milioni di dollari americani.

Nonostante tale pratica non è considerata dai più una frode vera e propria, ma una semplice prassi amministrativa, la sua diffusione capillare e i danni causati all’erario dalle mancate iscrizioni a bilancio, hanno raggiunto un livello tale che i tribunali di USA e Canadesi non sono più disposti a tollerare. La Commissione dell’Ontario in questo caso, muovendosi in tale direzione, ha puntato dritto ai vertici della Research In Motion, andando a coinvolgere nomi grossi nell’ambiente come Mike Lazaridis, CEO di RIM, il chairman Jim Balsillie e molti altri manager dell’azienda.