Microsoft: Regione Campania poco virtuosa nella lotta alla pirateria informatica

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COMUNICATO STAMPA


Molte persone ogni giorno cadono inconsapevolmente nella trappola della contraffazione e della pirateria informatica, esponendo il proprio computer ad attacchi informatici e sostenendo così un cospicuo giro d’affari illegali, che in Italia sta raggiungendo valori molto alti.

È un problema che colpisce sempre più il consumatore finale, spesso inconsapevole” afferma Marco Ornago, direttore Divisione Software Originale di Microsoft Italia. “Il mercato del software è, infatti, sempre più orientato verso prodotti aggiornabili via web, azione non consentita a chi detiene un software pirata, lasciando il sistema non adeguatamente protetto e privo di alcune importanti funzionalità. È molto importante incrementare la cultura dell’originale, indicando i reali vantaggi che il consumatore può ottenere e gli enormi svantaggi a cui va incontro utilizzando software illegale, danni che si ripercuotono poi sull’economia del Paese“.

La protezione della proprietà intellettuale è una priorità assoluta per il governo americano. Il nostro Consolato è fortemente impegnato a collaborare con le istituzioni locali, le forze dell’ordine e le aziende per combattere la pirateria, allo scopo di difendere gli interessi sia delle aziende americane che quelli dei cittadini italiani”, sottolinea il Console Generale J. Patrick Truhn del Consolato Americano a Napoli che ha ospitato una conferenza stampa tenuta oggi da Microsoft su questo tema.

Da anni Microsoft è impegnata in attività di lotta alla pirateria del software e nel tempo ha intrapreso numerose campagne di sensibilizzazione rivolte non solo ai rivenditori ma anche ai consumatori e alle aziende, salvaguardando e tutelando chi agisce nella legalità. Attraverso una strategia integrata, infatti, e grazie al supporto di importanti partner, Microsoft ha messo in atto un impegno concreto nel trasferire la consapevolezza dei benefici che il software originale comporta. Dal 2005 è in corso la campagna Mistery Shopper, che prevede incaricati di Microsoft che si recano presso i rivenditori per richiedere offerte e acquistare software, verificando così la conformità alle norme di legge e contrattuali nell’atto di vendita. In caso di irregolarità il Mistery Shopper ha soprattutto il ruolo di indicare al rivenditore quali attività compiere per mettersi in regola, fornendogli tutto il supporto necessario.

Dalla prima rilevazione effettuata in Campania quattro anni fa ad oggi sono stati visitati oltre 883 punti vendita e per 353 volte il Mistery Shopper ha rilevato qualche irregolarità nella vendita dei prodotti Microsoft, portando il tasso di pirateria regionale medio dal 2005 ad oggi al 36%.

Considerando i rilevamenti fatti nei primi mesi del 2009 è importante notare come il tasso di pirateria rispetto al 2008 sia inferiore dell’1%, segno che il trend degli ultimi anni sta per essere nuovamente confermato. Si è, infatti, passati dal 46% del 2005 al 35% dei primi mesi del 2009, passando per il 36% del 2008 e il 38% del 2007.

Su base provinciale i risultati evidenziano come Salerno sia stato il capoluogo di provincia più colpito dal fenomeno dell’offerta di software Microsoft non originale con una percentuale del 42%. Al secondo posto Napoli, con il 40%, seguita da Caserta con il 28% e da Avellino con un tasso di pirateria dell’26%. La provincia campana meno colpita da pirateria è risultata Benevento con il 22% di software Microsoft piratato venduto.

Nonostante la riduzione negli ultimi anni, la Campania risulta essere ancora la Regione d’Italia con il più alto tasso di pirateria di prodotti Microsoft. Con il suo 36% si trova, infatti, davanti a Sicilia con il 30%, e la Puglia con il 28%.

La campagna di Microsoft contro la pirateria informatica sfrutta anche le sinergie dell’iniziativa GSI (Genuine Software Initiative) che racchiude le iniziative volte a consentire ai clienti Microsoft di verificare se il sistema operativo Windows o il pacchetto applicativo Office acquistati sono regolari o frutto di contraffazione. La sensibilizzazione nei confronti di questo problema rappresenta la chiave principale per la riduzione della pirateria e la protezione dei clienti, incrementando la loro consapevolezza e fornendo loro gli strumenti necessari per individuare i software contraffatti e aiutarli a comprendere le misure da prendere in merito.

La Business Software Alliance (BSA) è da anni impegnata in Italia in attività di lotta alla pirateria del software, fenomeno sempre più importante in quanto colpisce non solo le società produttrici di software ma sempre più i consumatori finali, spesso inconsapevoli di acquistare prodotti non originali” afferma Simona Lavagnini, responsabile legale di BSA in Italia. “Iniziative quali la campagna Mystery Shopper di Microsoft sono pertanto fondamentali per educare e sensibilizzare il pubblico sull’importanza di acquistare ed utilizzare software originale ed i rischi e potenziali danni connessi all’utilizzo di software piratato o contraffatto.”

In Italia, anche se in leggera diminuzione rispetto al 2005, il tasso di pirateria informatica è pari al 49%, posizionando il nostro Paese il secondo a livello europeo, preceduto solamente dalla Grecia con il 58%, ben al di sopra della media europea che si assesta sul 34%.

Secondo una recente ricerca IDC, si calcola che in Italia la pirateria di software comporti una perdita di circa 1.400 milioni di dollari. Una riduzione del 10% avrebbe come conseguenza la creazione di circa 6.200 posti di lavoro, 2,7 miliardi di euro di fatturato per il settore e 750 milioni di euro di tasse per l’erario.