Pirateria: sempre più italiani la considerano un reato. Mancini (Anica), ‘Fondamentale regolarizzare lo sfruttamento dei contenuti online’

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Lamberto Mancini - Anica

“Un quarto dei circa 28 milioni di italiani connessi a internet è disposto a pagare per consumare film su Internet”: è quanto emerge dall’indagine per l’Osservatorio permanente sui contenuti digitali, presentata a Milano.

La ricerca – realizzata da Nielsen, per il terzo anno su incarico dell’Osservatorio permanente sui contenuti digitali – creato nel 2007 da AIDRO, AIE, ANICA, FIMI, PMI, UNIVIDEO, principali Associazioni che operano nella produzione e gestione dei contenuti, e CINECITTA’ LUCE – ha fotografato in modo trasversale i diversi modi in cui il pubblico accede a contenuti digitali e non, in base a uno studio qualitativo etnografico e quantitativo su un campione di 8.500 individui del Panel Consumer Nielsen rappresentativo della popolazione italiana.

 

Secondo i dati emersi dalla Ricerca, il numero di utenti internet in Italia è cresciuto di 5 milioni in due anni e la percentuale di chi si collega quotidianamente è passata dal 23% del 2007 al 34% del 2009, ma aumenta anche la percentuale dei consumatori ‘usa e getta’, che navigano il web non tanto alla ricerca di notizie, approfondimenti, o servizi quanto per svagarsi, magari scaricando illegalmente qualche film o canzone.

 

Cresce al contempo anche la consapevolezza che la condivisione di file protetti dal diritto d’autore è un reato.

Anche se la percentuale di italiani che ha acquistato musica è passata dal 49% del 2007 al 35% del 2009, è diminuito anche l’utilizzo di siti di download illegale (scarica musica in modalità p2p il 21% degli italiani). Sorprende infine il dato secondo cui è cresciuta la percentuale di chi si dice disposto a pagare per ciò che oggi riesce a trovare gratis: il 26% degli italiani che usano internet pagherebbe per sottoscrivere un abbonamento a un servizio online che fornisca un accesso illimitato ai film o alla musica. Il 12% lo sottoscriverebbe su cellulare per avere un accesso illimitato alla musica.

 

“E’ un dato confortante – ha sottolineato Lamberto Mancini, Segretario Generale dell’ANICA – che si renda evidente una ampia disponibilità della popolazione di Internet a riconoscere valore ai contenuti che consuma. E’ un risultato anche della nostra convinta battaglia contro la pirateria audiovisiva: noi crediamo che percorrere la strada della regolarizzazione e legalizzazione dello sfruttamento di contenuti su Internet in Italia sia fondamentale e necessario, anche per garantire sia la qualità dei prodotti che la redditività a tutti i livelli della catena del valore”.

 

Entrando nel dettaglio, dalla ricerca Nielsen emerge che una parte cospicua di popolazione connessa (28%) si dice “molto d’accordo” sul fatto che sia “giusto mettere a disposizione degli altri documenti, contenuti editoriali, file musicali, film, ecc. su Internet”, sembrano individuarsi i primi elementi di una maggiore sensibilità verso la tutela e il copyright.

Il 20% afferma di essere “molto d’accordo” con l’affermazione che “condividere file protetti da diritto d’autore deve essere considerato un reato” e il 19% si dichiara “contrario all’utilizzo di programmi che consentono di scaricare gratuitamente contenuti protetti da diritto d’autore”

 

Sottolineando la necessità di considerare il cinema come un’industria e di ampliare l’offerta legale di cinema in rete, Mancini ha concluso affermando che l’obiettivo degli industriali “…è di portare sempre più gente a consumare cinema in tutte le sue forme, dietro il pagamento di un giusto corrispettivo a chi è il legittimo detentore dei diritti e, per raggiungerlo, continueremo a combattere ogni forma di pirateria”.