Microsoft-Skype: una minaccia per gli operatori mobili? Possibili aumenti delle tariffe per navigare in internet

di Alessandra Talarico |

Gli operatori mobili si sentono minacciati da Skype e potrebbero decidere di caricare le tariffe dati per recuperare l'erosione del traffico voce.

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Steve Ballmer e Tony Bates

L’acquisizione di Skype alla cifra record (per Microsoft) di 8,5 miliardi di dollari, potrebbe non piacere molto agli operatori mobili americani, del cui appoggio però il gruppo di Redmond ha estremo bisogno nella sua rincorsa a Apple e Google.

Il servizio offerto da Skype permette di fare chiamate via internet gratuite da Pc a Pc e a un prezzo molto conveniente – 2,3 centesimi al minuto – per quelle effettuate verso i telefoni tradizionali e non è visto di buon occhio dagli operatori mobili che temono un’ulteriore emorragia dei ricavi legati ai servizi vocali.

 

Per questo, gli analisti ritengono che i carrier Usa potrebbero vedere questa acquisizione come una minaccia al loro business.

Secondo Craig Moffett di  Sanford C. Bernstein & Co., “…per Microsoft sarà un vero grattacapo gestire le future relazioni con gli operatori alla luce del suo riposizionamento come potenziale minaccia al loro business voce”.

 

Il settore mobile è ora una priorità per Microsoft, in grossa difficoltà per lo strapotere di Apple e Google: molte speranze della società – che genera la gran parte dei profitti da prodotti software come Windows e Office – sono riposte nell’accordo con Nokia, che porterà il sistema operativo Windows Phone 7 sui suoi smartphone a partire dal prossimo anno. Un gap, dunque, destinato ad allargarsi visti i lunghi tempi di lancio dei nuovi dispositivi.

Attraverso Skype, gli utenti usano le connessioni dati per effettuare chiamate vocali: una gatta da pelare per gli operatori, che applicano tariffe diverse ai piani voce rispetto alla navigazione internet. Per questo, molti hanno deciso di bloccare l’accesso al servizio dalle reti mobili – con la scusa di evitare sovraccarichi della rete – causando però l’ira dei sostenitori della net neutrality.

Gli investitori, ha spiegato Jonathan Chaplin, analista di Credit Suisse Group, possono considerare l’unione Microsoft-Skype come una minaccia per i profitti degli operatori mobili, perciò difficilmente Microsoft adotterà una strategia aggressiva, temendo di compromettere i già fragili rapporti coi carrier.

La società, ha detto Chaplin, “ha bisogno di mantenere buone relazioni con gli operatori mobili, così da spingere l’adozione di Windows Mobile, pertanto non doterà Skype di un modello di business troppo aggressivo”.

Certamente Microsoft dovrà integrare Skype nelle sue piattaforme: a partire dalla XBox che, grazie a Kinect permetterà di effettuare videochiamate direttamente via televisione e senza per forza stare seduti al divano visto che la tecnologia permette di seguire i movimenti, fino all’integrazione con Windows Live Messenger. Ma sarà l’integrazione in Windows Phone a permettere a Microsoft di guadagnare trazione nel settore mobile, grazie alla vasta base utenti – 170 milioni quelli ‘attivi’ – che già utilizzano il servizio VoIP.

 

Anche l’integrazione nei tablet permetterebbe a Microsoft di guadagnare un buon margine competitivo.

 

Resta il fatto che gli operatori, sentendosi minacciati da Skype potrebbero decidere di alzare le tariffe dati, e chissà cosa ne penseranno, a questo punto, i consumatori.

 

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