DGTVi: il digitale terrestre non è solo un’inevitabile evoluzione tecnologica, porterà ricchezza e pluralismo

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L'80% degli italiani segue la Tv digitale: 63,4% DTT e 16,8% attraverso altre piattaforme, principalmente il satellite.

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Avviato lo switch-off in Liguria, ormai prossima la Toscana e definito il calendario 2012, in cui nel primo semestre si concluderà la transizione italiana al digitale, è forse tempo di fare una riflessione.

“C’è chi ha sempre creduto, e forse lo crede tuttora – commenta DGTViche il passaggio alla TDT fosse solo un’inevitabile evoluzione tecnologica che ha lasciato sostanzialmente inalterato il panorama della TV italiana. Niente di più sbagliato. Sapevamo tutti che l’offerta si sarebbe moltiplicata. È vero. Ma pochi avrebbero scommesso che i 45 nuovi canali nazionali gratuiti avrebbero saputo conquistarsi stabilmente in poco tempo il 12% di ascolto (e cioè quasi un quinto dell’ascolto complessivo del digitale terrestre free)”.

 

“E, ancora meno, forse, – dice DGTVi – si sarebbero aspettati che ben 21 di queste nuove offerte nazionali fossero realizzate da nuovi editori che, proprio grazie all’introduzione del digitale, sono potuti entrare in televisione. O, ancora, sempre in seguito al passaggio al TDT, che si recuperassero interi generi televisivi, come l’offerta per bambini e ragazzi, che stavano rischiando di essere espulsi dalla TV generalista per essere relegati unicamente all’offerta pay”.

 

Per DGTVi, è una dimostrazione evidente di ricchezza, apertura del sistema e pluralismo che forse andrebbe valorizzata di più quale risultato complessivo ottenuto proprio grazie al passaggio alla TDT dell’intero sistema televisivo del nostro Paese.

 

Secondo le ultime stime prodotte da ERes, al mese di agosto le famiglie dotate di TDT (almeno un ricevitore nella residenza principale) salgono a circa 21,2 milioni, con una crescita di circa 160 mila unità rispetto al dato della rilevazione campionaria condotta a giugno / luglio. Dall’inizio dell’anno, le “nuove” famiglie che si sono dotate di ricevitore TDT sono circa 1,8 milioni.

Continua inoltre a crescere il numero dei ricevitori TDT presenti nelle famiglie, che raggiunge ad agosto il valore di 36,9 milioni, con un incremento di circa 450 mila unità rispetto a giugno / luglio.

 

Nonostante l’estate e l’assenza di switch-off, anche ad agosto 2011 le vendite di ricevitori TDT si mantengono su valori elevati, del tutto allineati a quelle dei mesi precedenti. Ad agosto, infatti, il numero dei ricevitori TDT venduti si è attestato a 643 mila. Di questi, il 68% circa (439 mila) sono integrati, il 25% zapper (160 mila) e il restante 7% STB MHP (43 mila). Il numero cumulato di ricevitori TDT venduti dal febbraio 2004 si attesta a fine agosto a quota 53.200.824. Di questi, 24 milioni sono integrati (45,1% del totale) e i restanti 29,2 milioni (54,9%) esterni.

 

Alla vigilia del passaggio al digitale delle regioni Liguria, Toscana, Umbria, Marche e della provincia di Viterbo, la TDT si conferma il sistema più utilizzato per seguire la TV. Le elaborazioni dello Studio Frasi su dati Nielsen TAM (Television Audience Mesaurements) evidenziano come l’80,2% della popolazione italiana segua la TV in digitale: 63,4% digitale terrestre e 16,8% attraverso altre piattaforme (principalmente satellite). Il 79% dei telespettatori digitali seguono pertanto la TV attraverso un ricevitore digitale terrestre. Negli ultimi sei mesi il digitale terrestre ha triplicato il valore del periodo omologo del 2009 ed è aumentato del 44% rispetto allo stesso semestre del 2010.