FACEBOOK: utilizza cookies per spiare movimenti utenti

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VINTI

Il social network di Mark Zuckerberg ha accumulato così tante informazioni sui suoi 800 milioni di utenti che in pochissimo tempo è in grado di tracciare un profilo ‘web-metrico’ su quelle che sono le abitudini online di ognuno di essi negli ultimi 3 mesi. Non solo, a quanto pare basta che un qualsiasi utente di internet, non iscritto alla rete sociale, visiti anche una sola volta le pagine di Facebook dall’esterno per essere subito intercettato e quindi studiato tramite i famigerati cookies.

 

Sul quotidiano USA Today Arturo Bejar, Facebook Engineering Director, ha spiegato in poche righe come questi strumenti di rete permettono all’azienda di farsi un po’ di affari nostri: “Ufficialmente sono utili in termini di sicurezza dell’intero network, consentendo di identificare i falsi account da quelli veri, quindi è un bene per l’utente che ci siano tali guardiani a caccia di profili fittizi che spesso nascondono tentativi di phishing e di iniezione di virus nel sistema“. “Servono inoltre – ha continuato Bejar – ad implementare le funzionalità del network e le sue proprietà di usabilità. Da escludere invece ogni ipotesi di utilizzo a fini di marketing e di profilazione pubblicitaria alle spalle di utenti ignari“.

 

Fin qui le comunicazioni di rito dell’azienda californiana, nei fatti i dubbi sul reale utilizzo dei cookies e dei più temibili super cookies (più difficili da individuare e rimuovere) non sono mai venuti meno e anzi sono aumentati col passare del tempo. Diverse associazioni per i diritti dei consumatori hanno denunciato chiaramente l’utilizzo illegale dei nostri dati da parte di Facebook, accusata di aver venduto informazioni sul conto dei suoi iscritti a società di marketing e di advertising.

 

Un fatto grave che in parte è alla base di una proposta di legge più restrittiva della privacy promossa dal World Wide Web Consortium e in discussione al Congresso americano proprio in questi giorni.

Sempre su questo problema e sulla scia dell’accordo sottoscritto tra Facebook e la Federal Trade Commision, anche il Garante per la Privacy tedesco ha avviato un’indagine sul trattamento dei dati personali da parte del social network con richiesta di chiarimenti.