ESPERIENZE

Le virtù delle emozioni positive

a cura di Paola Vinciguerra |

Gioia, empatia, speranza, gratitudine sono solo alcune emozioni positive. Come riconoscerle? Come condividerle? Come orientare la nostra attenzione affinché queste non solo vengano colte, ma diano frutti altrettanto positivi nella nostra vita e nel nostro modo di essere?

Le emozioni positive hanno una serie di “virtù”, di qualità che fanno sì che non dovrebbero essere affatto trascurate. Ci motivano, ci stimolano ad investire di più nella vita, favoriscono la creazione di nuove connessioni sinaptiche sollecitando la nostra creatività e spingendoci ad utilizzarla al meglio, in modo più adattivo, flessibile, efficace. Favoriscono l’apprendimento, ci avvicinano agli altri, ci spingono verso relazioni più efficaci: permettono quindi di incrementare le nostre risorse, con un effetto benefico anche sulla nostra salute e sulla vita nel complesso.

Perché allora risulta così difficile riconoscere ed accogliere le esperienze emozionali positive? Molto spesso i nostri pregiudizi, le nostre precedenti esperienze emotive, l’immagine che abbiamo di noi e della vita, possono rappresentare degli ostacoli, di cui non abbiamo neppure piena consapevolezza. Alcune persone ad esempio non si considerano meritevoli di provare esperienze emozionalmente gratificanti. Altri vivono con ambivalenza e colpa il piacere e temono che dopo un’esperienza positiva possa sopraggiungere una sofferenza, quasi fosse una punizione divina, perché “nella vita non si può mai abbassare la guardia”. Altri ancora fanno fatica ad accogliere la “responsabilità” che una vita ricca di gratificazioni ed esperienze emozionali positive può dare: chi sta bene non ha scuse rispetto al prendere finalmente la vita nelle proprie mani; chi sta male in fondo può continuare a lamentarsi!

E’ bene comunque tenere presenti alcuni spunti di riflessione che possono aiutarci ad interrompere quei “circuiti negativi” che ci ostacolano in un pieno riconoscimento ed in una piena accoglienza delle esperienze emotive positive.

  • Per cogliere e sperimentare appieno le emozioni positive è importante riuscire a stare nel “qui ed ora”: un momento piacevole può essere semplicemente un momento piacevole. Nel presente gli stimoli positivi posso essere innumerevoli.
  • È importante sviluppare anche la capacità di auto-osservarsi: diventare innanzi tutto testimoni dei propri fenomeni interiori, di ciò che proviamo.
  • Provare ad accogliere le emozioni implica anche il non reprimere quelle negative. Le emozioni non accolte restano nel nostro inconscio e cercheranno altre modalità per esprimersi. Non accogliere le emozioni negative diventa lo “stile” con cui trattiamo le emozioni in genere, come qualcosa che è meglio non contattare.
  • Per provare ad accogliere le emozioni inoltre un passaggio importante è quello di non etichettarle immediatamente, non giudicarle. Ogni emozione ha un senso, e sentirle ci avvicina ad esso. Persino le esperienze che giudichiamo negative possono essere vissute con una emozionalità positiva che ci permette di affrontarle in modo rapido ed efficace.
  • Se gli ostacoli ad una piena emozionalità positiva dovessero essere molto forti, un accompagnamento psicoterapeutico può aiutare ad elaborali e a superarli. In particolare si tratterà di facilitare l’instaurarsi di nuove e più forti reti neurali legate alla fiducia e all’emozionalità positiva, sanare le esperienze traumatiche, ampliare l’orizzonte delle prospettive con cui guardiamo il mondo. L’utilizzo dell’EMDR potrà facilitare questo processo, incentivando nuove associazioni positive al posto di quelle negative disfunzionali. D’altronde la cosa che non tutti sanno è che il nostro cervello è naturalmente portato (a meno che non ci siano dei traumi o i blocchi di cui abbiamo parlato) a privilegiare i ricordi e le emozioni positive.