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6G, parte il nuovo bando UE da 132 milioni di euro

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Partita la nuova call europea per potenziare i progetti di innovazione e ricerca sulla rete di sesta generazione, che dovrebbe essere pronta entro il 2030, ma la competizione globale è alta e i veri Big sono Cina e USA. Europa e Giappone rincorrono.

Reti 6G, il bando per la ricerca e l’innovazione in Europa

L’impresa comune per reti e servizi intelligenti (Smart Network and Services Joint Undertaking) ha annunciato una nuova call per l’anno in corso con un finanziamento europeo di 132 milioni di euro per far progredire la ricerca sulla rete 6G nei Paesi dell’Unione, sviluppando e testando nuove soluzioni per potenziare la capacità dell’infrastruttura.

È possibile inviare proposte e partecipare alla call fino al 25 aprile 2023.

La partecipazione è possibile sul portale dell’UE dedicato ai finanziamenti e agli appalti.

Che cos’è l’SNS JV

L’impresa comune SNS promuove quindi la sovranità tecnologica dell’Europa nel 6G, attuando il relativo programma di ricerca e innovazione (R&I) che mira a raggiungere un buon livello di standardizzazione intorno al 2025.

L’iniziativa incoraggia inoltre la preparazione all’adozione precoce delle tecnologie 6G sul mercato entro la fine del decennio.

Mobilitare un’ampia gamma di parti interessate è fondamentale per affrontare le aree strategiche della catena del valore delle reti e dei servizi. Ciò spazia dal provisioning dei servizi basati su edge e cloud alle opportunità di mercato in nuovi componenti e dispositivi al di là degli smartphone.

L’impresa comune SNS, secondo quanto spiegato favorirà inoltre l’attuazione di un ambizioso pacchetto di investimenti, gestendo un bilancio dell’UE di 900 milioni di euro per il periodo 2021-2027. 

La battaglia globale sui brevetti

Un impegno forse tutto sommato ancora modesto quello europeo, anche considerando che, nonostante il 6G sarà probabilmente pronto non prima del 2030, già oggi a livello mondiale esiste un’aspra competizione, proprio nel settore della ricerca e dei brevetti.

Il 40,3% delle domande di brevetto sul 6G su scala mondiale è relativo alla Cina, seguono gli Stati Uniti con il 35,2%, quindi il Giappone con il 9,9% e l’Europa con l’8,9%.

Da Pechino è giunta la notizia che l’Istituto Purple Mountain Laboratories ha raggiunto per la prima volta una trasmissione wireless 6G una velocità di scambio dati parti a 106,25 gigabit al secondo.