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5GItaly, il 5G tra market e nuovi modelli di business

Il 5G ci consentirà di connettere tra loro miliardi di device in tutto il mondo, con un flusso di dati in crescita esponenziale, che andrà gestito e da cui si potrà ottenere un valore aggiuntivo e un vantaggio competitivo. Al 5Gitaly di Roma,nel panel “Market and Business Issues”, si è declinata l’innovazione tecnologia in chiave sia di mercato, sia di modelli di business.

Nel 2025 avremo 75 miliardi di device connessi”, ha dichiarato Paolo Boccardelli, Director, Business School Luiss, un trend confermato da una crescita che supera il 300%. Entro 4 anni, ha spiegato il direttore, l’intero sistema industriale passerà al 75% di digitalizzazione.

Servono investimenti: “Entro il 2020, in tutto il mondo, saranno investiti 4 trilioni di dollari tra spese di innovazione e sviluppo. Gli economisti stimano in 12 trilioni di dolari nel 2035 l’impatto del 5G sul sistema economico globale, in termini di beni e servizi. Ssolo negli USA, l’mpatto del 5G è calcolato in 500 miliardi di dollari e 3 mlioni di posti di lavoro, per un investimento di 275 miliardi di dollari”.

C’è un mercato che va studiato e compreso, quindi, anche per sviluppare efficaci modelli di business. In tal senso, “Il 5g oggi offre un ventaglio di grandi ooportunità per gli operatori”.

Il modello di business degli operatori non produce più valore come negli anni passati, ha affermato Anders Lindblad, Communications & Media Industry Lead Europe di Accenture. “Il 5G è la prima rete che non connette solo le persone, ma anche le coseIl mercato c’è, ma manca una prospettiva di lungo termine. Le reti di vecchia generazione erano sviluppate solo da telco, la rete 5G invece nasce da un’ecosistema più ampio e articolato, in cui operano anche aziende di network, system integrator e platform players. Ad oggi, il 25% dei ricavi delle Telco viene dal B2B, che si focalizzano prevalentemente sul mercato B2C. Con l’ingresso del 5G, per il B2C non ci saranno vere svolte in termini di nuove fonti di ricavi, si tratterà per lo più di un ottimizzazione dei costi. È nel B2B che si potranno sviluppare nuovi modelli di business per avere nuove fonti di ricavi. Già oggi i servizi digitali nel B2B quali IOT, Cloud e Security viaggiano con una crescita del 18%, tra circa 3 anni il valore si sarà raddoppiato.
La crescita economica si misura sulle piattaforme globali, che consentono di aumentare il valore aggiunto. Di fatto si tratta di un modello di business più complesso. Sul Business-to-Business invece, gli operatori sono concentrati su use cases per le industrie, per utilizzare le reti 5G e per ottenere più ricavi”.

Il 5G ha bisogno del cloud e viceversa. Due i fenomeni da considerare: l’esplosione dei dati e un’interconnettività pervasiva  carattere esponenziale”, ha dichiarato Alessandro La Volpe, Vice President IBM Cloud. Tre gli elementi chiave: “le aziende di sucesso si affermano come piattaforme digitali o si riposizionano in questo modo, operando in un ecosistema pubblico-privato; l’80% dei dati delle aziende risiede ancora all’interno del firewall; il 65% dei ragazzi che va a scuola oggi farà lavori che ancora non sono stati inventati, per un trend di profilazione dei mestieri che ci impone una maggiore attenziojne alla formazione”.

In tutto ciò si inserisce l’arrivo del 5G: “una tecnologia veloce a bassa altenza che consente di gestire una densità di device altissima”. “Nella sperimentazioni in atto su Milano, portata avanti con vodafone, è il cloud che va dove c’è il nodo, un cloud privato che abilita micro servizi basati su architettura ibrida. Un’architettettura open e ibrida sicur pensta per i dati e in grado di integrarre le solizoni di intelligenza artificiale”.

Altro elemento centrale è la sicurezza delle architetture, “a partire dai datacenter locali, con lsa possibilità di conoscere anche l’indirizzo fisico della macchina che elabora i dati”.

Abbiamo anch diffuso un manifesto per assicurare l’appartenzenza dei dati al proprietario del device. I dati sono del cliente, compresa la conoscenza che ne deriva, allo stesso tempo l’accesso esterno a questi dati è vietato. L’IA applicata a questi dati ha valore solo se è possibile spiegare al cliente il funzionamento dell’algoritmo”.

Le Piccole e medie imprese sono il tessuto economico del Paese”, ha dichiarato Michele Zunino, CEO Netalia, e vanno inserite in questo grande cambiamento legato all’innovazione. “Serve un contesto normativo per regolare i dati, utile a favorire la crescita delle piccole aziende. La sfida che abbiamo davanti è avvicinare queste organizzazioni alle nuove tecnologie in arrivo”.

Solo le grandi imprese stanno approcciando la trasformazione attraverso nuovi sistemi in grado di veicolare meglio le informazioni, traendone un vantaggio competitivo: “La capacità del tessuto imrenditoriale di cogliere tali vantaggi è il tema più rilevante. Si sta allargando il divario tra grandi imprese e Pmi. Le aziende mantengono i dati all’interno del firewall, ma in alcuni casi non c’è proprio tale sistema di difesa e si fa fatica a riconosce il valore competitivo sul mercato delle informazioni in possesso di un’azienda”.

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