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5G&Co. Banda ultralarga, le ricadute positive su scuola e salute

A giugno dello scorso anno, insieme al Dipartimento per la Trasformazione Digitale, Infratel Italia ha firmato un protocollo per individuare possibili soluzioni alle problematiche relative all’adozione della banda larga in alcuni contesti, come la scuola e la sanità. L’intesa, raggiunta in Sardegna, ha permesso di creare un framework insieme ad ANCE Sardegna, ANIE SIT e gli operatori TLC. Sono nati così gli eventi “Infratel incontra le Regioni”, un’iniziativa per garantire che internet e le tecnologie digitali rimangano aperte, libere e accessibili a tutti. “La libertà digitale è un pilastro essenziale della democrazia” spiega Elisa Patrizi, Director, Reti Mobili e Connettività, Infratel durante “5G&Co. – Everything is connected”, la Conferenza internazionale promossa dal CNIT e in corso a Roma al Palazzo delle Esposizioni – “questa consente la libera circolazione delle idee, la partecipazione civile e l’espressione della diversità culturale. È importante riunire intorno al tavolo tutti i soggetti interessati per migliorare la sinergia e individuare le indicazioni più concrete per svoltare e raggiungere gli obiettivi del PNRR. Giugno 2026 è dietro l’angolo e non bisogna perdere ulteriore tempo”.

I bandi Scuola Connessa e Scuola Futura sono due dei piani che il governo italiano ha messo in piedi per scaricare a terra le potenzialità del PNRR. Esistono però delle aree dove la rete incontra ancora una difficile implementazione. “Su parte del territorio c’è una rete non terminata, con un delivery che può essere soggetto a lungaggini burocratiche non banali. SI tratta di un’attività di adattamento spesso onerosa che non è direttamente convertita in un utilizzo da parte dell’utente. Dopo un momento transitorio, le aree bianche potranno essere coperte e allineate alle nere” sottolinea Luigi Piergiovanni, Direttore Tecnico-Commerciale, Sielte.

Il panorama scolastico

La grande maggioranza delle scuole italiane può contare sulla banda larga ma il lavoro di implementazione non è finito. “Molti istituti hanno anche avuto accesso al cablaggio, sia fisico che wireless, per un’integrazione ottimale con il territorio. Nell’ottica del 5G però c’è il rischio che si perda una progettualità di insieme ed è un rischio da evitare” le parole di Riccardo Iuzzolino, Presidente, Fondazione Cultura e Innovazione. “Ci sarà sempre più bisogno di una particolare attenzione da parte delle aziende su un target che è particolare: la scuola è un luogo di formazione e di crescita culturale, dove deve essere trasferita una competenza utile al mondo del lavoro”. Pensiamo ai firewall, agli impianti di sicurezza, alla banda larga per le operazioni outdoor, nelle scuole di quartiere. 

Il reparto scolastico richiede una vicinanza territoriale che non sempre è riscontrata. Gli stakeholder devono governare il cambiamento approcciando i singoli portatori di interesse nei loro campi di intervento peculiari. Su questa esigenza lavora la Fondazione Cultura e Innovazione, che pone al centro anche l’offerta dei contenuti per i ragazzi, incentivando un utilizzo positivo delle tecnologie come base per il trasferimento di know-how.

L’esigenza della banda larga interessa molto il mondo della salute. Per avere un’idea: i laboratori degli ospedali e degli istituti nazionali contano sulla presenza di una rete accessibile e veloce per portare avanti i propri progetti. “La salute ha bisogno di processi interconnessi. Basti pensare alla robotica integrata, allo spostamento delle materie prime attraverso i droni, a scenari che sembrano futuristici ma già presenti, votati a cambiare lo stile di vita, in meglio” le parole di Alberto Sanna, Direttore, Centro di Ricerca Tecnologie Avanzate per la Salute e il Ben-Essere, IRCSS Ospedale San Raffaele. “La continuità di alcuni dispositivi medicali, inseriti nel segmento dell’IoT, è fondamentale per tenere il passo con l’innovazione e tenerla attiva sul lungo periodo”.

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