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5G, Trump vuole chiedere a Ericsson e Nokia di produrre i device fuori dalla Cina

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Lo scrive il Wall Street Journal, secondo cui l'Amministrazione Trump sta valutando se richiedere che le apparecchiature 5G destinate agli Stati Uniti siano progettate e prodotte fuori dalla Cina: la mossa al vaglio coinvolgerebbe Ericsson e Nokia.

L’Amministrazione Trump sta valutando se richiedere che le apparecchiature 5G destinate agli Stati Uniti siano progettate e prodotte fuori dalla Cina. Lo scrive il Wall Street Journal, secondo cui la mossa potrebbe ridisegnare la produzione globale e acuire le tensioni tra Washington e Pechino. L’iniziativa non riguarda le aziende cinesi come Huawei e Zte, che sono già sostanzialmente fuori dagli Usa, ma società come le europee Ericsson e Nokia, che producono anche in Cina.

Il mese scorso la Casa Bianca ha firmato un decreto per limitare l’uso di alcune apparecchiature e servizi di rete esteri, a causa di timori sulla cybersicurezza. Da lì è iniziata una revisione di 150 giorni sulla catena di approvvigionamento Usa per le tlc. Come parte di tale revisione, scrive il Wsj, funzionari degli Stati Uniti stanno chiedendo ai fornitori di apparecchiature di tlc se sono in grado di sviluppare e produrre hardware e software fuori dalla Cina. Stando alle fonti, i colloqui sarebbero informali e nelle fasi iniziali.

Perché ora nel mirino di Trump ci sono Nokia ed Ericsson?

Dopo Huawei, Nokia ed Ericsson sono i maggiori produttori al mondo di attrezzature cellulari. Sulla base delle relazioni annuali delle società, gli analisti di Citi Amit Harchandani e Robert Lamb stimano che la Cina, l’anno scorso, abbia rappresentato il 45% della produzione di Ericsson e il 10% di Nokia. Inoltre secondo gli analisti, l’azienda svedese ha la capacità di spostare la produzione in altri Paesi.

Huawei fa causa al Dipartimento del Commercio Usa

Dall’altra parte del fronte di questa tech war, Huawei ha fatto causa al Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti per aver illegalmente sequestrato alcuni macchinari per le reti cellulari dell’azienda cinese da due anni in Alaska: gli apparecchi di telecomunicazione sono stati spediti negli Usa per eseguire una serie di test. La causa è stata depositata in tribunale venerdì 21 giugno.