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5G, troppe aspettative. All’inizio servirà per tagliare i costi del broadband mobile

Troppe aspettative dal 5G, che in una prima fase almeno servirà soprattutto agli operatori per creare efficienze di costo e diminuire i costi operativi della banda larga mobile. E’ quanto emerge dal Global Mobile Broadband Forum 2017, che si è tenuto la scorsa settimana a Londra. In sintesi, all’inizio, per i primi due anni dopo la realizzazione dei nuovi network, il 5G non porterà nuove opportunità di business per gli operatori, ma sarà utile per per abbattere i costi operativi del 4G.

Questa tesi è stata sostenuta in primo luogo da Johan Wibergh, Chief Technology Officer di Vodafone Group, che ha ammonito la industry dal rischio di diffondere un eccesso di aspettative intorno al 5G. In termini di efficienza nell’utilizzo dello spettro, invece, il 5G consentirà grazie al massive Mimo (Multiple input Multiple output) di gestire fino a 100 Mbps di traffico, dieci volte di più del 4G. “Dovremmo parlare di più di questo aspetto – ha detto Wibergh – perché in prima istanza riguarderà la banda larga mobile, e i costi sono una grossa sfida per le telco con il crescere dei volumi di dati”.

Le nuove applicazioni di cui si parla in relazione al 5G, fra cui auto connesse e robot, non sono dietro l’angolo. Nel frattempo il primo beneficio del nuovo standard riguarderà l’efficientamento delle reti, tanto più che quanto meno nella fase di introduzione del 5G “non ci sono prove che aumenterà i ricavi”, ha detto Bengt Nordström, managing director della società di consulenza Northstream, ricordando come ormai da una deciina di anni i ricavi delle telco sono in calo in Europa nonostante il roll out di reti sempre più veloci. Dal canto suo, Wibergh ha sottolineato il fatto che porre l’accento sull’efficientamento dei costi per le telco è il modo migliore per sostenere la diffusione del 5G.

D’latra parte, per Wibergh sarà necessario che il regolatore favorisca lo sviluppo del nuovo standard senza far pagare un prezzo troppo alto agli operatori per le frequenze.

Insomma, da Londra arriva un appello al realismo sui tempi (non prima del 2019 e 2020 per le prime reti commerciali 5G) e sui benefici nella prima fase di vita del nuovo standard.

Vodafone ha poi fatto sapere che intende spegnere il 3G in alcuni paesi della Ue entro il 2020-2021, in vista di un refarming per l’utilizzo delle frequenze con tecnologie più avanzate.

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