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5G spina dorsale per smart city e industry 4.0, spesa globale a 28 miliardi di dollari nel 2026

Il nuovo standard di telefonia mobile abiliterà rapidamente le cosiddette tecnologie della terza piattaforma o tecnologie esponenziali, come l’intelligenza artificiale ed il machine learning, l’industria 4.0e la robotica, l’internet delle cose e la realtà aumentate/virtuale. Questo significa che le amministrazioni locali e le imprese dovranno da un lato favorire la nascita delle nuove reti 5G e dall’altro progressivamente aumentare gli investimenti, soprattutto per le infrastrutture di base.

Entro il 2026, la spesa in infrastrutture 5G dovrebbe raggiungere i 27,74 miliardi di dollari, secondo stime di Allied Market Research. Una vera e propria esplosione del settore, rispetto ai 148 milioni di dollari registrati nel 2018, grazie ad uno straordinario tasso di crescita annuo (Carg 2019-2016) pari a +96%.

In Europa, ad esempio, la diffusione delle infrastrutture 5G sarà sempre più legata al moltiplicarsi delle connessioni Internet of Things (IoT), all’offerta crescente di servizi mobili a banda larga e ultralarga, e alla nascita delle smart cities.

Nonostante la diffidenza iniziale, che accompagna ogni innovazione tecnologica, e i problemi di privacy, che certamente dovranno essere affrontati regolatori e legislatori, nelle città del futuro le auto a guida autonoma e connesse in rete, le reti di sensori, l’automazione capillare, la domotica e i servizi di nuova generazione (dalla PA alla sanità, passando per l’istruzione e i trasporti), saranno altrettanti driver strategici per le reti 5G.

Di fatto, secondo i ricercatori, il 5G rappresenterà la spina dorsale delle smart cities e dell’industrial internet of things (IIoT), con grandi opportunità di crescita per gli operatori, i fornitori di tecnologie intelligenti, del mercato hardware e software.

La rete 5G consentirà alle amministrazioni locali e centrali di pianificare nuovi interventi sul territorio, soprattutto in campo energetico e in quello delle risorse naturali, perché questa tecnologia garantisce una velocità mai raggiunta prima, con la massima efficienza e il minimo spreco, bassa latenza e sicurezza delle reti e delle costruzioni.

In questo modo, si possono migliorare la qualità dei servizi, si può ridurre il consumo di risorse energetiche ed idriche, si può elevare il livello di resilienza generale di un territorio e delle sue infrastrutture, si possono sviluppare nuovi progetti, con ricadute molto positive in termini di occasioni di business per le imprese e posti di lavoro.

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