tech trend 2019

5G, nuovi standard soltanto a fine 2019. E Apple frena sugli smartphone

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La seconda ondata di standard per il 5G, quella che aprirà la strada all’era delle auto connesse e della smart factory, non sarà pronta prima della fine del 2019.

La seconda ondata di standard per il 5G, quella che aprirà la strada all’era delle auto connesse e della smart factory, non sarà pronta prima della fine del 2019. A dirlo è stato, Sungho Choi, VP Samsung Electronics network business, in occasione del 5G Vertical Summit 2018, che si è tenuto a Seul lo scorso mese di novembre, precisando che la Release 16 degli standard 5G sarà quindi completata fra 11 mesi e depositata soltanto per allora all’International Telecommunication Union (ITU), l’agenzia Onu che fissa le linee guida internazionali sullo spettro radio.  (Articolo tratto dall’eBook gratuito di key4biz ’Tech Trend 2019‘).

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Il punto sugli standard

Il 3GPP aveva a suo tempo approvato lo standard 5G non-standalone (NSA) a dicembre del 2017, mentre a gennaio del 2018 era arrivato il disco verde per lo standard 5G standalone (SA), completando così la Release 15.

Release 15 destinata a sostenere le prime applicazioni 5G, vale a dire l’enhanced mobile broadband (eMBB), le comunicazioni a bassa latenza ultra affidabili (URLLC, ultra-reliable low-latency communications) e le comunicazioni massive delle macchine (mMTC, massive machine-type communications) su un’unica rete per rispondere al decollo del business IoT (Internet of Things). Sempre la stessa Release 15 supporta inoltre lo spettro millimetrico (mmWave) a 28 Ghz e le tecnologie multi-antenna.

La Release 16 aggiungerà quindi gli standard per le auto connesse, le smart factories, le reti aziendali e private e la pubblica sicurezza per rispondere alle specifiche esigenze di diverse industry. Auto connesse e smart factories (fabbriche intelligenti) hanno bisogno di standard specifici disegnati e ottimizzati su misura per le rispettive necessità.

Automotive e Smart Factory

Per questo motivo, produttori automobilistici e aziende IT hanno costituito le 5G Automotive Alliance che collabora con il 3GPP per fissare gli standard specifici delle auto a guida autonoma, come ad esempio il 5G cellular vehicle-to-everything (C-V2X).

Allo stesso modo, per quanto riguarda le fabbriche intelligenti, la 5G Alliance for Connected Industries and Automation (5G ACIA) svolge lo stesso compito.

La nuova ondata di standard comprenderà inoltre quelli destinati ai media, compresi i format e la compressione.

La strada verso gli standard non è certo priva di ostacoli. D’altra parte, nemmeno ai tempi del 4G lo standard Lte in tempi stretti, e dopo il 2010 si aggiunsero nuove specifiche come ad esempio le small cells per rispondere alle continue richieste della industry.

Smartphone, arriva il 5G ma non sull’iPhone

Insomma, il 5G non è certo dietro l’angolo nonostante i messaggi battenti del marketing da tempo esaltino le caratteristiche rivoluzionarie del nuovo paradigma della rete.

Tanto più che ancora mancano gli smartphone abilitati per il 5G, che tuttavia dovrebbero arrivare quest’anno. I principali produttori sono attesi al lancio dei primi modelli, magari già al prossimo appuntamento globale, vale a dire il Consumer Electronic Show di Las Vegas, o al Mobile World Congress di Barcellona fra un paio di mesi. Quattro dei cinque principali produttori – Xiaomi, Oppo, Huawei e Samsung – sono attesi al lancio dei primi device 5G entro l’anno.

La maggior parte degli analisti non prevede il lancio di una nuova versione 5G dell’iPhone di Apple prima del 2020, anche perché a Wall Street si prevedono investimenti piatti in nuove reti da parte degli operatori Usa.

Prima le reti

Secondo stime di JP Morgan, nel 2019 le vendite di smartphone 5G rappresenteranno soltanto l’1% del totale. Secondo stime di IDC, nei prossimi cinque anni le vendite di smartphone cresceranno in media dell’1,4% all’anno.

Ciò sarà principalmente dovuto alla scarsa presenza di nuove reti 5G funzionanti a livello globale. Difficile quindi vendere nuovi device in assenza delle reti adatte per fruire dei vantaggi promessi dalla nuova tecnologia. Tanto più che, come affermato dall’analista Cliff Maldonado di BayStreet Research, “Facebook e email non saranno per nulla diversi con il 5G”.

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