Recovery Plan

5G: mappatura delle reti al via. Ma come saranno erogati i fondi del PNRR?

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Scade il 26 luglio la mappatura delle reti 5G e delle intenzioni di investimento degli operatori. Intanto spunta l'ipotesi di metodi alternativi alla gara per l'assegnazione dei fondi del PNRR.

Gli operatori hanno tempo fino al 26 luglio per rispondere alla consultazione Infratel per la mappatura delle reti 5G. L’obiettivo è fissare le intenzioni di investimento delle telco di qui al 2026 e di fissare obiettivi ben definiti, con al possibilità per Infratel di intervenire in maniera ‘sanzionatoria’ in caso di mancato rispetto degli impegni o di dichiarazioni fallaci, con segnalazioni dirette all’Antitrust e all’Agcom. La mappatura delle reti 5G va di pari passo con quella delle reti fisse.

Nuova ipotesi di erogazione dei fondi?

Resta da capire se, una volta conclusa la mappatura del 5G in Italia, i fondi europei del PNRR previsti per il suo sviluppo (2 miliardi di euro) nella nuova Strategia per la banda ultralarga annunciata dal Governo Draghi saranno effettivamente destinati per delle gare, o se non saranno invece assegnati agli operatori in maniera diretta, in base ai loro impegni di copertura sotto forma di credito d’imposta. Questa seconda opzione avrebbe l’indubbio merito di accorciare i tempi di realizzazione delle nuove reti.  Lo stesso discorso vale peraltro anche per la mappatura delle reti fisse, la cui consultazione si chiude domani.   

Dei 2 miliardi in arrivo dal Recovery Plan per la connettività mobileun miliardo verrà destinato ad incentivare la realizzazione del 5G nelle aree “a fallimento di mercato” che verranno definite dopo la conclusione della mappatura in corso e attesa entro giugno.

600 milioni saranno destinati alla realizzazione del backhauling in fibra su circa 10mila chilometri di strade extraurbane altamente trafficate. Altri 420 milioni saranno messi a disposizione dell’iniziativa europea dei corridoi transfrontalieri 5G.

Leggi anche: Banda ultralarga, il cronoprogramma della nuova Strategia alla luce del PNRR

L’indagine Infratel

L’indagine di Infratel riguarda l’intero territorio nazionale ed ha lo scopo di verificare quali sono le aree già coperte da reti mobili 4G e 5G o che lo saranno in base ai piani di copertura degli operatori nel quinquennio di riferimento (2021-2026), evidenziandone le caratteristiche anche in termini di backhauling delle stazioni radio base.

Questa operazione rientra nella Strategia italiana per la banda ultralarga e in base agli esiti potranno essere pianificati nuovi interventi pubblici previsti dal Piano Italia 5G. I piani dichiarati dagli operatori dovranno essere chiaramente riferibili a decisioni strategiche ed esecutive, adottate dai competenti organi di indirizzo e gestione degli operatori, e indicare anche le coperture di rete attuali. 

La consultazione Infratel

La consultazione Infratel (visibile qui) prevede che:

“…I piani dichiarati dovranno essere chiaramente riferibili a decisioni strategiche ed esecutive, completamente finanziate e adottate dai competenti organi di indirizzo e gestione degli operatori, indicando sia le coperture di rete attuali alla data del 31 maggio 2021, sia quelle previste per i prossimi cinque anni, tenuto conto altresì degli obblighi di copertura associati ai diritti d’uso delle frequenze utilizzate”.

“In particolare, dovrà essere fornita la seguente documentazione, riferita alla realizzazione delle coperture indicate nei questionari:
a. piano dettagliato degli investimenti, che includa per ogni fase di attuazione le date di inizio e completamento e gli elementi che ne evidenzino la concreta attuabilità, suddiviso negli anni per macrocategorie e relativi finanziamenti, approvati dagli organi competenti;
b. architettura e struttura della rete sul territorio (numero siti, dislocazione territoriale, tipologia link di backhaul, apparati di trasporto, POP e relativo posizionamento), apparati e tecnologie previste;
c. dimensionamento dei siti radio (con evidenza dei metodi e parametri utilizzati per le simulazioni radioelettriche) in termini di numero medio di utenti per sito e per antenna, coerente con quanto fornito nei questionari compilati e dimensionamento della banda, della rete dati e di trasporto”.

E ancora:


“Come previsto al paragrafo 65 degli Orientamenti Europei, al fine di minimizzare il rischio che una semplice “manifestazione di interesse” da parte di un operatore possa ritardare o impedire la fornitura di servizi a banda ultralarga nell’area interessata, l’operatore si impegna a trasmettere a Infratel Italia, con periodicità semestrale, un aggiornamento sullo stato di avanzamento dei piani dichiarati, di cui al punto 5. Nel caso in cui l’operatore non attui il piano dichiarato o non fornisca gli aggiornamenti semestrali, Infratel Italia avrà facoltà di procedere con l’esecuzione del piano di intervento pubblico nonché a dare comunicazione dell’inadempimento dell’operatore sul proprio sito istituzionale.

Italia valuterà le dichiarazioni e le successive azioni degli operatori, al fine di verificare gli eventuali impatti negativi in termini di concorrenza, causati dalle seguenti condotte:
a. fornire, deliberatamente o per negligenza grave, informazioni fuorvianti, errate o incomplete nel contesto della procedura di mappatura;
b. attuare interventi in difformità alle dichiarazioni contenute nei piani di cui al punto 5, senza fornire una giustificazione oggettiva per le intervenute variazioni (es. estendere, aggiornare una rete in un’area oggetto di intervento pubblico, individuata in base agli esiti della mappatura, ovvero omettere di compiere gli interventi previsti nei piani dichiarati).

All’esito dell’attività di vigilanza, Infratel Italia, di concerto con il MiSE, procederà a segnalare le condotte degli operatori alle competenti autorità di regolazione del settore”
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