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5G, l’Ue spiana le barriere amministrative: ok all’installazione delle microantenne senza autorizzazione

5G smartphone

Nessun problema all’installazione di microantenne 5G senza autorizzazione preventiva, basterà che le autorità nazionali di controllo siano vigili sul rispetto dei limiti fissati da Bruxelles in termini tecnici e di esposizione alle onde elettromagnetiche.

È arrivata ieri l’approvazione dell’Unione europea (Ue) del regolamento attuativo delle microantenne o punti di accesso wireless per aree limitate (Small-Area Wireless Access Points).

Un passaggio quello dell'”Implementing Regulation” considerato fondamentale per accelerare la diffusione della nuova rete 5G e dei suoi servizi.

In questo modo, secondo la Commissione europea, sarà più semplice aumentare la copertura in 5G e assicurare velocità di connessione elevate.

Spianare la strada al 5G

Le reti wireless 5G rappresentano un pilastro dello sviluppo socio economico per l’Europa, in quanto consentiranno nuovi servizi in materia di sanità e assistenza, energia e trasporti, istruzione e molti altri settori”, ha dichiarato in una nota ufficiale il Commissario per il mercato interno, Thierry Breton.

5G che è considerato anche strumento fondamentale per imboccare il più rapidamente possibile la via per l’exit strategy dall’emergenza sanitaria ed economica rappresentata dalla pandemia di Covid-19: “dobbiamo spianare la strada al lancio del 5G, senza barriere amministrative restrittive”, ha precisato Breton.

È questa la strada immaginata dalla comunità europea per favorire la trasformazione digitale dell’economia, dell’energia e del settore sanitario, con le reti mobili che supporteranno il monitoraggio da remoto dei pazienti e le operazioni chirurgiche, le reti di distribuzione dell’energia elettrica più automatizzate e resilienti, la comunicazione veicolo-veicolo per la mobilità connessa.

Le microantenne, caratteristiche e limiti

Le antenne 5G più piccole sono state pensate per generare ridotte emissioni elettromagnetiche, funzionare meglio in ambienti ristretti, occupare spazi più piccoli e consumare poca energia.

La Commissione assicura che i limiti delle emissioni saranno controllati in maniera rigida e che l’esposizione degli utenti alle onde elettromagnetiche sarà molto simile a quelle attuali del 4G, se non minore.

I limiti attuali, secondo Bruxelles, sono più o meno 50 volte inferiori a quelli ritenuti pericolosi per la salute umana, come previsto dalla  raccomandazione 1999/519 / CE del Consiglio.

A sostegno del regolamento attuativo stabilito dall’Ue è stato portato uno studio che ha preso in considerazione i contributi arrivati dalle consultazioni pubbliche del 2019 e del 2020, con l’aggiunta delle osservazioni inviate da ogni singolo Stato membro.

Se le microantenne rispetteranno i limiti fisici e per le emissioni nocive allora potranno essere installate senza autorizzazione preventiva, neanche in caso di integrazione nei piani di rigenerazione urbana..

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