Il conflitto

5G, linee aeree Usa verso restrizioni di volo per evitare rischio interferenze

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Sono 46 gli aeroporti dove a partire dal 5 gennaio sarà vietato atterrare in caso di maltempo, laddove è previsto l’avvio di nuovi servizi 5G.

Le compagnie aeree americane si stanno preparando all’eventualità di possibili problemi tecnici e ritardi di volo legati all’introduzione fissata per il 5 gennaio del 2022 di nuovi servizi 5G che potrebbero interferire con alcune apparecchiature di bordo e in aeroporto. L’ordine al riguardo è arrivato dalla Federal Aviation Administration (FAA), l’agenzia Usa che gestisce il settore del volo civile, che prevede il divieto di atterraggio in ben 46 aeroporti metropolitani in caso di maltempo a partire dal 5 gennaio prossimo, laddove è previsto l’avvio di nuovi servizi wireless 5G.

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5G, conflitto fra aviazione e industry Tlc

Il divieto, che avrà natura temporanea, arriva nel momento in cui i regolatori stanno valutando due proposte alternative, una proveniente dalla FAA in nome delle le principali linee aeree, l’altra dalla CTIA, l’associazione delle Tlc americane, per proteggere i sistemi di sicurezza di bordo (attivati in caso di maltempo, di vento forte, di smog, di scarsa visibilità) dal rischio interferenze.

Lo scrive oggi il Wall Street Journal, aggiungendo che il conflitto in essere vede da un lato l’industria aerea temere il rischio interferenze dal 5G, dall’altro la industry delle Tlc che al contrario nega ogni genere di rischio. Secondo al United Airlines, ad esempio, in caso di vento o maltempo le apparecchiature di sicurezza a bordo del velivolo non possono più essere attivate per il pericolo di interferenze con il segnale del nuovo standard wireless.

Fra gli aeroporti che saranno off limits dal 5 gennaio ci sono quello di Chiacago O’Hare, Atlanta e Detroit. Ma di certo non può essere questo l’esito finale della vicenda.

Per la CTIA falso allarme: dati tendenziosi dell’aviazione

La industry dell’aviazione Usa descrive le possibili interferenze del 5G come un piccolo uragano: non sai dove possono colpire la strumentazione di bordo finché non ti trovi troppo vicino per evitarle.

Questa spaccatura in essere fra la industry aerea e quella delle Tlc è figlia di un conflitto latente fra la FAA e la CTIA, l’associazione che rappresenta i principali player del wireless negli Usa, che da più di un anno lavorano su binari separati e non comunicanti in materia di 5G.

Per la FAA serve più tempo

La banda C per il 5G è stata messa all’asta dalla FCC (Federal Communication Commission) circa un anno fa. I principali operatori AT&T e Verizon si sono aggiudicati le frequenze e tra l’altro hanno accettato di posticipare al 5 gennaio prossimo l’accensione del segnale per dare tempo alle compagnie aeree di proteggere le loro apparecchiature elettroniche.

Ma le compagnie aeree hanno bisogno di più tempo e in ogni caso chiedono di prevedere delle zone cuscinetto scevre del segnale 5G intorno agli aeroporti per almeno altri sei mesi. Secondo le CTIA l’allarme dell’aviazione civile americana è totalmente infondato e basato su dati volutamente distorti.   

Non sarà facile sciogliere la matassa anche perché una falsa partenza rischia di danneggiare non poco lo sviluppo del 5G nel paese. Lo sa bene la FCC che sta tentando di mediare per ubùna coesistenza pacifica fra la banda C per il 5G e le esigenze dell’aviazione.