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5G, l’ESA sfrutta i satelliti. Partita anche la piattaforma europea Transformer

Partito il progetto 5G Transformer, parte del programma Horizon 2020 5G Public Private Partnership (5G-PPP) Infrastructure, con lo scopo di definire e sviluppare la piattaforma 5G Mobile Transport Network. L’iniziativa durerà 30 mesi e ha ricevuto un finanziamento di 8 milioni di euro dalla Commissione europea.

Fanno parte del consorzio 5G Transformer diverse imprese, con la partecipazione di centri di ricerca, atenei e fondazioni, tra cui NEC, Ericsson, Nokia, InterDigital, Orange, Telefonica, Centro ricerche FCA, Atos, Ayuntamiento de Madrid, Mirantis, l’Università Carlos III di Madrid, CTTC, Politecnico di Torino, Scuola Superiore Sant’Anna, Eurecom, ITRI.

Diciotto partner internazionali che collaboreranno a progetti di ricerca verticali su diverse aree tematiche: sanità, media, automotive, networking. Le tecnologie che saranno sviluppate e se cui si concentreranno le risorse sono diverse, tra cui: Network Function Virtualization (NFV), Software Defined Networking (SDN), and Mobile Edge Computing (MEC).

Ma il 5G potrebbe arrivare anche dal cielo. L’Esa, l’agenzia spaziale europea, ha annunciato un accordo con 16 aziende europee per realizzare una rete 5G basata sui satelliti dal nome “Satelitte for 5G”. L’intesa è stata siglata all’Air Space Show di Parigi e dovrebbe prendere il via a livello operativo nel 2018, per poi concludersi nel 2020.

Anche qui i settori interessati dal progetto sono i verticali media, intrattenimento, trasporti, pubblica sicurezza.

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