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5G, la Ue vuole collaborare con l’India su frequenze e standard di sicurezza

L’Unione Europea spera di instaurare uno stretto rapporto di collaborazione con l’India per la creazione degli standard di sicurezza del 5G e condivisione delle policy sullo spettro radio. Il tema sarà oggetto di discussione nell’incontro bilaterale India-Ue su sicurezza e rapporti commerciali che si terrà il prossimo 8 maggio in Portogallo. Ci sarà anche il primo ministro indiano Narendra Modi.

La Ue cerca nuove sponde

L’Ue cerca quindi una sponda e un’alleanza con un “partner democratico” come l’India per realizzare standard per il 5G aperti, e limitare così l’utilizzo di apparecchiature cinesi nella realizzazione delle nuove reti.

Ue primo partner commerciale dell’India

Secondo la vicepresidente della Commissione Ue titolare della Concorrenza Margrethe Vestager gli standard dovrebbero essere realizzati in base a specifiche tecniche, comprese le bande di spettro per il 5G e le interfacce tecnologiche, che aprano nuove opportunità a piccole aziende produttrici locali. Lo scrive Bloomberg.

Pesano le crescenti preoccupazioni sul rischio sicurezza nei confronti dei vendor cinesi. E così Bruxelles cerca sponde altrove.

Cambiare la situazione

Pur essendo uno dei maggioro mercati mondiali delle telecomunicazioni, l’India non ricopre un ruolo attivo nello sviluppo degli standard. E’ ovvio che una stretta cooperazione con partner come l’Europa potrebbe cambiare rapidamente le cose.

Così come Usa, Australia, Uk e diversi altri paesi europei anche l’India ha posto delle restrizioni all’utilizzo di apparecchiature cinesi per timori legati alla sicurezza dei dati. L’India era stata fatta oggetto delle forti pressioni dell’amministrazione Trump in questo senso. E alla fine aveva ceduto sulle reti 5G.

India memorandum con il Giappone

In precedenza, nel 2021 l’India ha già siglato un memorandum of understanding con il Giappone per collaborare su progetti multi milionari per contrastare la crescente influenza della Cina.

Diversamente dall’India, è più semplice per l’Europa procedere al bando delle tecnologie di rete di vendor cinesi come Huawei e ZTE, visto che i principali competitor Nokia ed Ericsson sono europei e basati in Europa.

Al contrario, per l’India si tratta di una decisione molto più problematica visto che le telco nazionali sono abituate a rifornirsi a prezzi bassi dai vendor di attrezzature cinesi.

India più in difficoltà

E ancora, l’India ha pochissimi vendo domestici. Ed è per questo che il governo ha lanciato diverse iniziative per promuovere la produzione interna di attrezzature di rete Tlc.

Secondo recenti stime di Boston Consulting Group l’Unione Europea dovrebbe investire 300 miliardi di euro entro il 2025 per realizzare reti 5G in tutti i 27 stati del blocco. Una cifra che sembra assolutamente irrealistica, considerati i problemi economici legati alla pandemia. L’India dal canto suo dovrebbe lanciare i primi servizi 5G entro l’anno e si stima che avrà bisogno di almeno 70 miliardi di dollari per procedere con il rollout.

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