Lo scenario

5G Italy, l’innovazione in corsa tra ricerca e applicazione

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Orizzontalitá, decentramento e connettivita’, il 5G e’ tecnologia abilitante non solo l’nnovazione ma soprattutto la produttivitá e la crescita. Esistono pero dei limiti, delle barriere che al momento determinano il gap: il quadro regolatorio, la spesa in ricerca e le competenze.

Il 5g e’ gia’ tra noi e va compreso in tutti i suoi aspetti culturali, tecnici, applicativi e regolatori. Al 5GItaly di Roma, promosso dal CNIT e organizzato da Supercom, il panel “La ricerca sulle applicazioni del 5G come vettore di crescita economica” ha esaminato i diversi aspetti dell’argomento dal punto di vista delle Universitá, delle imprese e dei centri di ricerca.

Una tecnologia considerata pervasiva ed integrabile nell’intero orizzonte economico industriale. In Giappone, nei giorni scorsi, si e’ avviata la sperimentazione della prima rete commerciale 5G su treni ad alta velocita’ a levitazione magnetica, mentre in Europa, al contrario, si arranca, ha spiegato Marco Ajmone Marsan del Politecnico di Torino.
Ci vogliono persone con competenze e che sappiano portarle nei settori di interesse piu’ strategici per le economie nazionali”, ma allo stesso tempo “è’ fondamenale sostenere la ricerca, in maniera piu’ decisa, con l’obiettivo primario di eliminare il gap esistente con il resto d’Éuropa”.
In un contesto del genere, ogni attivita’ economica avra’ modo di scoprire il valore dei propri dati”, ha spiegato il Presidente della Fondazione Ugo Bordoni, Antonio Sassano, dati che sono uno degli elementi fondamentali per l’abilitazione delle tecnologie emergenti. “I dati varranno sempre di piu’” e, secondo Sassano, avranno l’effetto di potenziare gli algoritmi a nostra disposizione.
Altra caratteristica del 5G e’ che si trattera’ di una rete piu orizzontale che verticale, decentrata e distribuita, magari realizzata da incumbent locali e connessa in modo neutro con dati locali.
Reti gestite in modalita’ “as a service” su cloud decentralizzato’‘, ha precisato Sassano.
Esempi di questo tipo di applicazione di reti 5G saranno gli impianti e i distretti industriali, le smart city, i porti e gli aeroporti, dove le reti private abiliteranno l’utilizzo di nuove tecnologie e servizi.
La percezione del valore dei dati da parte di ogni organizzazione sara il driver della crescita e l’innovazione”, ha affermato Sassano.

Siamo in un momento storico paragonabile al 1994, quando arrivarono le reti di telecomunicazione mobile, ha affermato Pietro Guindani, Presidente Asstel. Per il 5G abbiamo al mondo 150 casi d’uso in diversi settori, tra cui i trasporti, l’agricoltura e la sanita’: “Crescita economica, sostenibilità ambientale e inclusione sociale sono possibili grazie alla trasformazione digitale costruita sulle reti ultra-broadband in fibra e 5G. L’integrazione di infrastrutture di rete e sistemi intelligenti diffusi consentirà la realizzazione di servizi digitali in ogni settore di attività economica e sociale. La nuova frontiera dei servizi digitali è già una realtà dimostrata dagli oltre 150 servizi “Smart” sperimentati in campo dalle imprese di telecomunicazioni nelle 10 grandi città ove sono stati stretti rapporti di collaborazione con decine di imprese, amministrazioni pubbliche, università e centri di ricerca. Un elemento fondamentale di questa e vera e propria rivoluzione digitale è la collaborazione tra le imprese di telecomunicazioni, le imprese private, le autonomie locali e le università. In particolare il rapporto con le università ed i centri di ricerca sarà sempre di più l’asse portante per la formazione del capitale umano, la ricerca applicata e l’innovazione tecnologica necessaria per lo sviluppo di servizi intelligenti che, basandosi sulle reti in fibra e 5G, utilizzeranno l’Internet delle cose, le tecnologie cloud distribuite ed algoritmi per abilitare l’intelligenza artificiale e Blockchain.  Grazie all’adozione delle tecnologie più avanzate migliorerà la competitività internazionale dell’economia italiana e la crescita del PIL potrà accelerare dell’1% all’anno, pari a 20 miliardi di euro aggiuntivi all’anno”.
I servizi saranno offerti grazie all’integrazione di infrastrutture e software, ma a creare problemi e intoppi ci sono alcuni limiti di natura burocratica, ad esempio, e certamente regolatoria: “La lentezza dei processi regolatori e amministrativi sono il principale ostacolo al 5G”.
Riguardo alla copertura dei territori, Guindani ha parlato di una soluzione di connettivita assicurata da una rete mista di microcelle e macrocelle, efficace e sostenibile a livello economico, mentre rimane il nodo degli investimenti.
Sono attesi investimenti tra 55 e 70 miliardi di dollari entro il 2025, ma sara fondamentale quello che Guidani ha definito “l’equilibrio lungo la catena del valore”, che dovrebbe avere l’operatore al suo centro, il soggetto deputato alla realizzazione delle infrastrutture.

Tecnologie general purpose, queste come il 5G, cioe’ “a scopo/utilizzo generico“, che coprono uno spettro di applicazioni sempre piu ampio e quindi con capacita di generare guadagni sempre piu alta.
’Il 5G potrebbe generare un giro di affari generale valutato attorno ai 12 trilioni di dollari entro il 2035”, ha spiegato Luigi Paganetto, Professore dell’Universitá di Tor Vergata.
Nel lungo periodo va considerato anche il ruolo delle onde millimetriche o mmWave, che da sole potrebbero contribuire all’economia globale per oltre 2,2 trilioni di dollari entro il 2034.
Un valore che trova i settori economici piu attivi nel manifatturiero, nei servizi e nel retail.
L’effetto digitale può abilitare una produttività maggiore e consentire al nostro Paese nel suo insieme il recupero più veloce del gap che attualmente soffre con gli altri Partner europei.
Centrali in questo contesto rimangono le competenze, un settore in cui si deve provvedere il prima possibile a recupere ogni tipo di ritardo, “si va verso una skill polarization globale” ha avvertito Paganetto.