Mobilità aerea

5G Italy: il confronto sull’Urban Air Mobility, con De Vincenti (AdR), Di Palma (Enac) e Steingräbe (Fly Now)

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Al 5G Italy del Cnit il confronto sulla mobilità aerea urbana, con i vertici di Aeroporti di Roma e dell’Enac, con il produttore tedesco di droni Fly Now, per scoprire i vantaggi di questo tipo di trasporto di merci e persone in area urbana, che presto potrebbe essere la normalità.

Il drone taxi dall’Aeroporto di Fiumicino al centro di Roma

L’Aeroporto di Roma è un’infrastruttura decisiva per la connessione tra l’Italia e l’estero e sappiamo che i trasporti del futuro devono essere all’insegna della sostenibilità e per questo serve molta innovazione tecnologica”, ha affermato Claudio De Vincenti, Presidente di Aeroporti di Roma, intervenendo al panel “Urban Air Mobility” del 5G Italy organizzato a Roma dal Cnit (Consorzio nazionale interuniversitario per le telecomunicazioni).

Noi stiamo puntando a migliorare prima di tutto l’intermodalità, quindi il rapporto tra la struttura aeroportuale, lo stesso trasporto aereo e le altre soluzioni di trasporto, quindi in primo luogo il trasporto ferroviario, che potrà migliorare e rafforzare i collegamenti ferroviari tra l’aeroporto Leonardo da Vinci e la città, ma non solo, anche l’alta velocità, quindi potenzialmente l’insieme del territorio nazionale”, ha continuato De Vincenti.

Stiamo avviando un programma di elettrificazione di tutti i mezzi di trasporto interni all’aeroporto, ma anche colonnine di ricarica nei parcheggi, per facilitare l’arrivo in aeroporto con l’auto elettrica”.

Servizio urban air mobility entro il 2024

È un progetto complessivo di sviluppo dell’intermodalità, all’insegna della sostenibilità. All’interno di questo progetto è prevista l’attivazione del servizio di mobilità aerea urbana entro il 2024, quindi prima del Giubileo si potrà lanciare un servizio innovativo e in grado di apportare un grande vantaggio alla mobilità della città”, ha annunciato il Presidente di AdR.

Questo prima di tutto significa avviare una collaborazione molto forte con l’Enac per garantire il rispetto di tutte le norme di sicurezza e di corretto funzionamento di questa nuova modalità di trasporto e di collegamento tra l’aeroporto Leonardo da Vinci è la città”.

C’è da definire i corridoi di volo e gli standard di sicurezza, c’è da confrontarsi con le imprese, che sono impegnate sul versante della costruzione di questo nuovo tipo di velivolo – ha proseguito De Vincenti – in particolare abbiamo un rapporto molto forte di collaborazione con Volocopter, uno dei principali operatori industriali che hanno investito sulla mobilità aerea urbana. Il velivolo in questione è completamente elettrico, quindi ad emissioni zero, e silenziosissimo in grado di coprire la distanza tra l’aeroporto e il centro città in circa 20 minuti

Per il suo funzionamento – ha infine detto De Vincenti – questo tipo di velivolo avrà anche bisogno dei cosiddetti vertiporti, cioè delle piattaforme che consentono il decollo e l’atterraggio in asse verticale”.

Nella foto da sinistra De Vincenti e Di Palma, in video Steingräbe

Mobilità aerea urbana e sostenibilità ambientale

C’è un grande cambiamento in atto – ha spiegato Pierluigi Di Palma, Presidente di ENAC – noi siamo abituati ad arrivare a casa direttamente dalla strada, ma tra qualche anno ci arriveremo dal tetto”.

La mobilità aerea urbana riconcilia il trasporto aereo con la tutela dell’ambiente. Ma non solo, si viene anche a creare una forte sinergia tra regolatore, imprese e mondo accademico. Questo significa che oggi il nostro paese ha un vantaggio competitivo in Europa e forse anche nel mondo”, ha aggiunto il Presidente Enac.

Questa nuova idea di mobilità parte dal presupposto che si preferisce il drone all’elicottero, perché risolve il problema del peso sul tetto degli immobili e delle strutture in città in generale, e quindi anche della loro staticità. Le infrastrutture oggi devono essere progettate e realizzate tenendo conto anche di queste nuove modalità di mobilità che stanno arrivando”, ha concluso Di Palma.

Un mercato globale da 2,5 triioni di dollari tra 20 anni

Questo tipo di mobilità cambierà il nostro modo di spostarci, come abbiamo visto, e secondo Jens Steingräbe, CFO di Fly Now Aviation, sono quattro i fattori chiave su cui ragionare: “I produttori di velivoli, i droni, il data marketing e lo scambio di quote di CO2. A partire da questi quattro elementi si dovranno avviare confronti tra imprese e regolatori, per arrivare ad iniziare la produzione entro il 2024 del nostro primo drone, il prototipo è quasi ultimato, con un battesimo del volo atteso per il prossimo anno”.

In termini di volume di mercato per l’Urban air mobility, secondo Steingräbe si potrebbero raggiungere i 2,5 trilioni di dollari di valore a livello glboale entro il 2040, quando la smart mobility aerea sarà a quel punto una normalità nelle grandi città di tutto il mondo, un modo come un altro per trasportare merci e persone da un punto ad un altro senza la necessità di congestionare ulteriormente il traffico stradale.