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5G Italy. Il 5G fra sicurezza nazionale e rischio cyber

La crescente attenzione del nostro Governo per il tema della cybersecurity è strettamente legato all’introduzione del 5G sul mercato. No a caso il 5G rientra nel perimetro di sicurezza cibernetica del nostro paese. Ne hanno parlato al 5G Italy nella tavola rorotnda dedicata Stefano Mele, Presidente, Autorità ICT, Repubblica di San Marino; Roberto Baldoni, Vicedirettore, DIS; Angelo Tofalo, Sottosegretario, Ministero della Difesa.

5G e rapporti Usa-Ue

Che il 5G sia una tema strategico sul fronte della cybersecurity lo dimostra il fatto che nel documento appena pubblicato dall’Unione Europea dei temi più strategici dei futuri rapporti con gli Usa ci sia appunto la tecnologia. “Il documento con la proposta europea di una nuova agenda per i rapporti con gli Stati Uniti, all’alba di una nuova presidenza, contiene anche il tema delle tecnologie – ha detto  Stefano Mele, Presidente, Autorità ICT, Repubblica di San Marino – Siamo alla vigilia di una nuova era, non soltanto con l’arrivo di un nuovo Presidente ma anche di un nuovo paradigma tecnologico quale sarà il 5G”. Nel suo ruolo di presidente dell’Agcom della Repubblica San Marino, Stefano Mele ha competenze sia sul mondo delle Tlc sia su quello dell’IT, in ottica di convergenza.

Istituto Italiano di Cybersicurezza ruolo strategico

Per quanto riguarda l’Istituto Italiano di Cybersicurezza, salito agli onori delle cronache in queste ultime settimane, Stefano Mele auspica che in futuro possa assumere un ruolo di organismo pubblico dal valore strategico che si assuma il compito di analizzare gli strumenti tecnologici adeguati per le nostre forze dell’ordine e per il lavoro della nostra intelligence. “E’ questo il primo compito istituzionale dell’Istituto”, ha detto Mele, che richiama il modello americano e israeliano per l’Istituto di casa nostra.

Perimetro di sicurezza cibernetico

A vigilare sul rischio cyber nel nostro paese c’è Roberto Baldoni, Vicedirettore, DIS (Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza). Il perimetro di sicurezza cibernetica è stato delimitato in linea con la direttiva NIS e le telecomunicazioni vi rientrano (con il 5G) dal 2018. “Il CSIRT è stato inserito nel DIS. “Noi siamo partiti due anni fa con diversi livelli di rischio per gli asset strategici. I settori base del perimetro verranno aggiornati nei prossimi anni, si tratta comunque di settori e servizi essenziali per la sicurezza nazionale”, ha detto Baldoni.  

In caso di incidenti o attacchi cibernetici, il CSIRT deve alimentare il Nucleo di sicurezza cibernetica in real time. La minaccia per l’intelligence si è evoluta in minaccia ibrida, e la componente cyber è diventato il pericolo più grave.

Dal punto di vista normativo, i 5 decreti attuativi del perimetro di sicurezza cibernetica stanno facendo il loro percorso che dovrebbe terminare a gennaio del 2021.  

Cybersecurity e Difesa

Dal canto suo, il Sottosegretario della Difesa Angelo Tofalo si è occupato negli ultimi due anni dell’organizzazione all’Interno del Ministero della risposta alla minaccia cyber e spaziale. “Da due anni è partito il percorso del COR (Comando delle Operazioni di Rete) per la sicurezza del cyberspazio della Difesa. Uno dei compiti è stata la standardizzazione della gestione delle minacce nelle diverse forze armate, che in precedenza le trattavano in modo non omogeneo”, ha detto Tofalo, che sul 5G mette in guardia dal mischiare il dibattito a livello geopolitico a quello tecnologico. Sono due temi diversi fra loro.

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