Report GSMA

5G, il nuovo standard al 20% delle connessioni globali nel 2025. Scarica il report

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Pubblicato oggi in occasione dell'apertura del Mobile World Congress di Barcellona il report annuale della GSMA sul 5G.

Dopo quasi tre anni dal primo lancio sperimentale, bilancio misto per il 5G. Il nuovo standard di comunicazione mobile raggiungerà il 20% delle connessioni globali nel 2025, a fronte del 4% di oggi. E’ quanto emerge dal report presentato oggi dalla GSMA in apertura del Mobile World Congress di Barcellona, la kermesse di riferimento della industry delle telecomunicazioni che si è aperta oggi. Un fatto però è ormai acclarato: il 5G ormai è presente in tutti i continenti, ma un terzo dei consumatori aspetta ancora di capire cosa potrà davvero fare, a fronte di un altro terzo che per ora è deluso dalla user experience attuale.

Bilancio misto per il 5G

Il nuovo standard di comunicazione mobile è ormai presente in tutti i continenti del globo. In alcuni paesi più avanzati come Usa, Corea del Sud e Cina il 4G ha già raggiunto il suo picco di diffusione e comincia il suo declino a vantaggio del 5G. Ma un terzo dei consumatori mondiali preferisce ancora spettare di vedere cosa potrà portare di nuovo e di meglio il 5G prima di migrare. Un altro terzo per ora è deluso. Il report annuale della GSMA sostiene che “la pandemia ha avuto un impatto limitato sul 5G. Anzi, in alcuni casi ha persino spinto gli operatori ad accelerare con gli investimenti per il rollout delle reti”. Il riferimento è alla Cina, al Sud Africa e alla Svezia che hanno accelerato, a fronte di altri che invece hanno accumulato qualche ritardo.

900 miliardi di investimenti di qui al 2025

Il nuovo standard di comunicazione mobile è ormai presente in tutti i continenti del globo. In alcuni paesi più avanzati come Usa, Corea del Sud e Cina il 4G ha già raggiunto il suo picco di diffusione e comincia il suo declino a vantaggio del 5G. Ma un terzo dei consumatori mondiali preferisce ancora spettare di vedere cosa potrà portare di nuovo e di meglio il 5G prima di migrare. Un altro terzo per ora è deluso. Il report annuale della GSMA sostiene che “la pandemia ha avuto un impatto limitato sul 5G. Anzi, in alcuni casi ha persino spinto gli operatori ad accelerare con gli investimenti per il rollout delle reti”. Il riferimento è alla Cina, al Sud Africa e alla Svezia che hanno accelerato, a fronte di altri che invece hanno accumulato qualche ritardo.

900 miliardi di investimenti di qui al 2025

Ad ogni modo, il 5G ha già fatto della strada dal suo primo lancio nel 201 negli Usa e in Corea del Sud.

A livello globale, ci sono ormai 157 reti 5G accese in 62 paesi. Esistono 400 smartphone 5G sul mercato, in sei paesi o regioni la popolazione è coperta all’80% (Hong Kong, Kuwait, Qatar, Corea del Sud, Stati Uniti e Svizzera). Gli investimenti saranno massicci: da qui al 2025 gli operatori investiranno 900 miliardi di dollari, di cui l’80% per il 5G.

Sul fronte degli utenti, il numero di connessioni avrà incrementato di 8 volte di qui al 2025, quando il 5G raggiungerà il 20% delle connessioni mobili a fronte del 4% di oggi. La Cina rappresenterà circa la metà del totale. E’ vero che ancora il 4g sarà lo standard più diffuso per due terzi della popolazione globale, ma dopo il picco del 2024 comincerà la fase calante di pari passo con un trend analogo per 2G e 3G.

Un terzo dei consumatori insoddisfatti e altrettanti scettici

Nel frattempo, gli operatori dovranno convincere i consumatori della bontà del nuovo standard che promette velocità fino a 10 volte superiori e tempi di latenza nell’ordine del millisecondo. Per il momento, il 32% dei consumatori secondo la GSMA non vuole migrare. C’è da dire che la migrazione è molto più probabile nelle zone già coperte (30%). L’attendismo ha diversi fattori. In primo luogo, per attivarlo bisogna avere uno smartphone nuovo compatibile e cambiare il piano tariffario. Verificare se ci si trova in una zona coperta. E ancora, il 5G odierno, che si basa sul core network 4G, non consente ancora tutti i sevizi potenziali del vero 5G. Tanto più che il vero 5G stand alone (autonomo) non potrà essere implementato prima del 2023. Alla fine, la gente ha capito che il 5G sarà più una rivoluzione per il mondo industriale piuttosto che per i consumer.

Per ora quindi il responso è un po’ contrastante. Per la GSMA il 67% degli utenti attuali del 5G ha avuto un’esperienza conforme alle attese. Ma il 33% è deluso dalla velocità e dalla copertura. Il tasso di soddisfazione dovrebbe aumentare con l’avvento del 5G standalone e con la maggior capillarità delle reti sul territorio.